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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 45327 del 6 dicembre 2011
«Per la sussistenza del reato di circonvenzione di persone incapaci è necessario che la situazione di deficienza psichica della vittima sia oggettiva e riconoscibile da parte di tutti, in modo che chiunque possa abusarne per i propri fini illeciti.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2532 del 10 giugno 1998
«In tema di circonvenzione di persone incapaci, lo stato di infermità o deficienza psichica della persona, pur non dovendo necessariamente consistere in una vera e propria malattia mentale, deve pur sempre provocare una incisiva menomazione delle...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9661 del 8 ottobre 1992
«Per la consumazione del reato di circonvenzione di persone incapaci, ex art. 643 c.p., è necessaria l'esistenza di uno stato di infermità o deficienza psichica di una persona: per l'esistenza di tale stato, non occorre una vera e propria malattia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6509 del 11 giugno 1991
«Le forme depressive e le manifestazioni di tipo emozionale strettamente collegati con l'età fisiologica avanzata non assumono rilevanza ai fini dell'ipotesi delittuosa di cui all'art. 643 c.p. che richiede una menomazione psichica tale da incidere...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 472 del 16 gennaio 1988
«Ai fini della sussistenza del reato di circonvenzione di incapaci, non è necessario che il soggetto passivo sia privo in modo totale della capacità di intendere e di volere, ma è sufficiente che lo stesso versi in uno stato di minorazione della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6904 del 16 luglio 1983
«Il reato di circonvenzione di persona incapace non esige, nel soggetto passivo, un'infermità mentale catalogabile fra le varie forme morbose indicate dalla scienza psichiatrica, ma è sufficiente che la vittima versi in una semplice deficienza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 39144 del 23 settembre 2013
«Ai fini dell'integrazione dell'elemento materiale del delitto di circonvenzione di incapace, devono concorrere: (a) la minorata condizione di autodeterminazione del soggetto passivo (minore, infermo psichico e deficiente psichico) in ordine ai...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6971 del 23 febbraio 2011
«L'integrazione della fattispecie criminosa della circonvenzione di persone incapaci non richiede che il soggetto passivo versi in stato di incapacità di intendere e di volere, essendo sufficiente che esso sia affetto da infermità psichica o...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 24192 del 23 giugno 2010
«Rientra nella nozione di "deficienza psichica" ex art. 643 c.p. la minorata capacità psichica, con compromissione del potere di critica ed indebolimento di quello volitivo, tale da rendere possibile l'altrui opera di suggestione, perché è...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4816 del 4 febbraio 2010
«In tema di circonvenzione di incapaci, quando la persona offesa si trovi nella situazione di poter essere inabilitata a causa di condizioni psichiche così precarie da privarla gravemente della capacità di discernimento e di autodeterminazione, la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 31320 del 25 luglio 2008
«In tema di delitto di circonvenzione di persone incapaci, le condotte di abuso e di induzione consistono rispettivamente in qualsiasi pressione morale idonea al risultato avuto di mira dall'agente e in tutte le attività di sollecitazione e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16575 del 3 maggio 2005
«In tema di circonvenzione di persone incapaci, ai fini della sussistenza dell'elemento dell'induzione debbono essere presi in considerazione non solo le condotte tenute dall'imputato al momento della commissione degli atti pregiudizievoli, ma...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13308 del 19 novembre 1999
«In tema di circonvenzione di incapace, la condotta di induzione, che costituisce elemento essenziale della fattispecie criminosa, si deve concretare in un'apprezzabile attività di suggestione, pressione morale e persuasione finalizzata a...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7482 del 8 luglio 1993
«La sentenza penale pronunciata in seguito a giudizio nel procedimento per il delitto di circonvenzione di incapace (art. 643 c.p.) ha efficacia vincolante, rispetto alle stesse persone che abbiano partecipato al procedimento stesso, nel successivo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1064 del 30 gennaio 1990
«In tema di circonvenzione di persone incapaci, di cui all'art. 643 c.p., l'induzione non può dirsi sussistente senza la dimostrazione di un comportamento attivo di persuasione da parte dell'interessato; la prova di una tale attività non deve...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4973 del 22 aprile 1988
«Nell'art. 643 c.p. per concretarsi «l'induzione» è sufficiente l'impiego, da parte dell'agente, di qualsiasi mezzo per persuadere od anche per rafforzare nel soggetto passivo una decisione pregiudizievole dallo stesso già adottata, impedendo,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9731 del 26 ottobre 1985
«Ai fini della sussistenza del delitto di circonvenzione di persone incapaci, di cui all'art. 643 c.p. il concetto di induzione, la quale è un elemento del tutto distinto e non va confusa col mezzo usato (atto giuridico), postula una attività...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4387 del 10 maggio 1984
«Per integrare la condotta costitutiva del reato di circonvenzione di incapace, consistente nell'induzione a compiere un atto che implichi un qualsiasi effetto giuridico potenzialmente dannoso, è sufficiente che il colpevole si giovi, con qualsiasi...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7157 del 29 luglio 1983
«Sussiste il reato di circonvenzione di incapaci allorquando l'agente, attraverso un'attività di coazione e persuasione, abusi delle particolari condizioni di incapacità del soggetto passivo, che è indotto a compiere l'atto dannoso in conseguenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2295 del 16 aprile 1981
«A differenza del termine per la riassunzione del processo in caso di sospensione necessaria, che è espressamente definito perentorio dal legislatore (art. 297 c.p.c.), quello previsto per la riassunzione in caso di sospensione facoltativa o su...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2063 del 11 maggio 2000
«Poiché per la configurabilità del delitto di circonvenzione di persone incapaci non occorre che l'effetto dannoso consegua all'atto indotto come sua conseguenza giuridica immediata e che, quindi, l'attitudine a determinare un danno o un pericolo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2231 del 18 febbraio 1991
«Non vi è contraddizione tra il ritenere sussistente l'aggravante della minorata difesa (art. 61 n. 5 c.p.) nel delitto di rapina e l'escludere il delitto di circonvenzione di persone incapaci (art. 643 c.p.), perché ai fini dell'applicazione della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8069 del 11 agosto 1986
«Ricorre il delitto di circonvenzione di incapace e non già quello di estorsione nell'ipotesi in cui l'imputato, dietro promessa di una bustina di droga, induca un soggetto che versi in stato di agitazione per crisi di astinenza, a sottoscrivere...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8034 del 2 settembre 1997
«Il soggetto passivo del delitto di circonvenzione di incapace (art. 643 c.p.), titolare del diritto di querela nei casi previsti dal secondo comma dell'art. 649 c.p. (fatti commessi a danno di congiunti), è soltanto l'incapace — ossia il soggetto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 292 del 8 gennaio 2014
«Ai fini della preclusione del giudicato, l'identità del fatto è configurabile solo quando questo si realizza nelle medesime condizioni di tempo, di luogo e di persone; ne consegue che costituisce fatto diverso quello che, pur violando la stessa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1683 del 15 gennaio 2014
«In tema di sequestro probatorio, ai fini della legittimità dello stesso non è necessaria la prova del carattere di pertinenza o di corpo di reato delle cose oggetto del vincolo, essendo sufficiente la semplice possibilità del rapporto di queste...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5073 del 31 gennaio 2014
«Qualora gli elementi a carico di un soggetto siano costituiti dalle dichiarazioni tra terzi, captate nel corso di operazioni di intercettazione, il giudice è chiamato ad un rigoroso apprezzamento delle risultanze processuali potenzialmente idonee...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8076 del 20 febbraio 2014
«I gravi "indizi di reato", presupposto per il ricorso alle intercettazioni di conversazioni o di comunicazioni, attengono all'esistenza dell'illecito penale e non alla colpevolezza di un determinato soggetto, sicché per procedere legittimamente ad...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8430 del 21 febbraio 2014
«In tema di intercettazioni telefoniche, le eccezionali ragioni di urgenza, richieste dall'art. 268, comma terzo, cod. proc. pen. per l'esecuzione delle operazioni mediante utilizzo di impianti diversi da quelli in dotazione alla Procura della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3253 del 23 gennaio 2014
«In tema di intercettazioni di conversazioni, ai fini del divieto di utilizzazione previsto dall'art. 270, comma primo, cod. proc. pen., occorre far riferimento ad una nozione sostanziale di "diverso procedimento", secondo cui la "diversità" va...»