-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13745 del 2 aprile 2008
«Integra gli estremi del reato previsto dall'art. 617 bis c.p., e non quello di cui all'art. 18, comma quarto, R.D. n. 1067 del 1923, l'installazione di una apparecchio radioricevente idoneo ad intercettare le trasmissioni delle forze di polizia....»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5299 del 1 febbraio 2008
«Integra il reato di installazione di apparecchiature atte ad intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche (art. 617 bis c.p.), e non quello di cui all'art. 18, comma quarto, R.D. n. 1067 del 1923 (che sanziona...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4264 del 2 febbraio 2006
«Non sussistono gli estremi del reato di cui all'art. 617 bis c.p. (installazione di apparecchiature atte ad intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche) qualora all'interno dell'abitacolo di una vettura sia...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 48285 del 15 dicembre 2004
«Il reato previsto dall'art. 617 bis c.p. anticipa la tutela della riservatezza e della libertà delle comunicazioni mediante l'incriminazione di fatti prodromici all'effettiva lesione del bene, punendo l'installazione di apparati o di strumenti,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 25488 del 8 giugno 2004
«Integra gli estremi del reato previsto dall'art. 617 bis c.p. l'installazione di una apparecchio radioricevente per intercettare le trasmissioni della centrale operativa della Polizia.»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12698 del 18 marzo 2003
«È configurabile il reato previsto dall'art. 617 bis c.p. a carico del coniuge che installa nella propria abitazione un apparecchio di registrazione delle comunicazioni telefoniche dell'altro coniuge con terzi, nella situazione conflittuale indotta...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13793 del 1 dicembre 1999
«L'installazione abusiva di una ricetrasmittente collegata al telefono di una abitazione, con la quale si rende possibile la intercettazione delle comunicazioni telefoniche che avvengono su tale utenza, realizza la condotta descritta dall'art. 617...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31135 del 31 luglio 2007
«Integra il delitto di intercettazione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche (art. 617 quater, comma primo, c.p.) la condotta di colui che si avvalga di mezzi atti ad eludere i meccanismi di sicurezza preordinati ad impedire...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4011 del 1 febbraio 2006
«La previsione di cui all'art. 617 quater, comma secondo, c.p. — nel sanzionare la condotta di chiunque rivela, mediante qualsiasi mezzo di informazione al pubblico, in tutto o in parte il contenuto delle comunicazioni di cui al primo comma — non...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 44362 del 19 novembre 2003
«Integra il reato di cui all'art. 617 quater c.p. la condotta del titolare di un esercizio commerciale che utilizza, mediante un terminale POS in sua dotazione, una carta di credito contraffatta, atteso che il titolare dell'esercizio commerciale è...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36601 del 13 ottobre 2010
«Integra il reato di installazione di apparecchiature atte ad intercettare, impedire od interrompere comunicazioni informatiche o telematiche (art. 617 quinquies c.p.) la condotta di colui che installi, all'interno del sistema bancomat di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3252 del 30 gennaio 2007
«Integra il delitto di cui all'art. 617 quinquies c.p. la condotta di colui che installa abusivamente apparecchiature atte ad intercettare comunicazioni relative ad un sistema informatico posizionando nel «postamat» di un ufficio postale una...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 887 del 21 giugno 1971
«Soggetto attivo del reato di violazione di corrispondenza postale, telegrafica o telefonica può essere qualsiasi addetto al servizio postale, telegrafico o telefonico, indipendentemente dalle mansioni svolte. (Fattispecie in cui l'autore del reato...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 838 del 10 aprile 1969
«La violazione di corrispondenza, concretante una delle ipotesi previste dall'art. 619 c.p., non si realizza unicamente con la effettiva lettura della corrispondenza manomessa, essendo sufficiente a concretare l'elemento costitutivo materiale di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 17744 del 27 aprile 2009
«Il nocumento costituisce condizione oggettiva di punibilità del reato (art. 621 c.p.) rivelazione del contenuto di documenti segreti, pertanto, qualora dalla rivelazione del segreto documentale non derivi un nocumento - inteso come pregiudizio...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8635 del 24 settembre 1996
«Il reato di rivelazione di segreto professionale previsto dall'art. 622 c.p., nel caso in cui la rivelazione del segreto sia compiuta al fine di aiutare taluno ad eludere le investigazioni dell'autorità a suo carico, coesiste con il reato di...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7861 del 4 settembre 1985
«Commette il reato di cui all'art. 622 c.p., per il quale l'azione costitutiva consiste nel rivelare il segreto o nell'impiegarlo a proprio o altrui profitto, l'impiegato di una società, che trasmetta — nel caso di una gara di appalto — notizie...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 39656 del 10 novembre 2010
«In tema di rivelazione di segreti scientifici o industriali (art. 623 c.p.), la nozione di profitto comprende ogni sorta di utilità, anche non patrimoniale e, pertanto, può essere costituito anche dalla soddisfazione di un rancore nutrito, a...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 25008 del 20 giugno 2001
«In tema di rivelazione ed impiego di notizie destinate a rimanere segrete ai sensi dell'art. 623 c.p., la detta destinazione non può che provenire dall'avente diritto al segreto e cioè, dal titolare dell'impresa nella quale le stesse notizie...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10515 del 7 settembre 1999
«Il furto d'uso (art. 626 c.p.), ipotesi attenuata del reato di furto dal quale non si differenzia per la condotta di sottrazione o impossessamento e per la natura e tipologia delle cose apprensibili, può avere per oggetto qualsiasi cosa mobile...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14258 del 11 novembre 1977
«Ai fini della sussistenza del delitto di rivelazione di segreti scientifici o industriali (art. 623 c.p.), non è requisito necessario della fattispecie legale quello della novità delle applicazioni industriali rivelate o impiegate a profitto...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 243 del 7 febbraio 1973
«Ai fini del delitto di rivelazione di segreti scientifici o industriali è irrilevante che l'apprensione dei segreti medesimi sia avvenuta legittimamente o illegittimamente. La novità e l'originalità delle applicazioni industriali non sono...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6512 del 20 marzo 2014
«Nel caso in cui sia stata pronunciata sentenza declinatoria della competenza, l'atto di riassunzione ex art. 50 c.p.c. — posto in essere malgrado la pednenza di impugnazione avverso la suddetta decisione — innanzi al giudice indicato come...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9556 del 30 aprile 2014
«In tema di liquidazione delle spese giudiziali, il limite del valore della domanda, sancito dal quarto comma dell'art. 91 cod. proc. civ., opera soltanto nelle controversie devolute alla giurisdizione equitativa del giudice di pace e non si...»
-
Cassazione civile, Sez. VI-5, ordinanza n. 319 del 9 gennaio 2014
«In tema di spese processuali, l'art. 92, secondo comma, cod. proc. civ. ne legittima la compensazione, ove non sussista reciproca soccombenza, solo in presenza di "gravi ed eccezionali ragioni esplicitamente indicate nella motivazione", che non...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1280 del 22 gennaio 2014
«La proponibilità dell'azione di responsabilità nei confronti del commissario liquidatore per l'inadempimento degli obblighi inerenti alle funzioni svolte, per legge subordinata alla chiusura della procedura concorsuale o alla revoca del...»
-
Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 3003 del 11 febbraio 2014
«La condanna al pagamento della somma equitativamente determinata, ai sensi del terzo comma dell'art. 96 cod. proc. civ., aggiunto dalla legge 18 giugno 2009, n. 69, ha natura sanzionatoria e officiosa, sicché essa presuppone la mala fede o colpa...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32830 del 25 agosto 2011
«Integra il tentato furto in abitazione (art. 56 e 624 bis c.p.) - e non il tentato furto aggravato dal fatto di essere commesso sul bagaglio dei viaggiatori (art. 56, 624 e 625, comma primo, n. 6 c.p.), la condotta di colui che si introduca in una...»
-
Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 10187 del 10 maggio 2011
«È inammissibile il ricorso per cassazione, a norma dell'art. 720 bis, ultimo comma, c.p.c., avverso i provvedimenti emessi in sede di reclamo in tema di rimozione e sostituzione ad opera del giudice tutelare di un amministratore di sostegno,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4569 del 8 febbraio 2011
«Integra il delitto di furto in abitazione (art. 624 bis c.p.), la condotta di colui che commetta il furto all'interno di un campo di tennis inserito in un complesso alberghiero, considerato che esso costituisce pertinenza dell'albergo e luogo nel...»