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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12095 del 6 settembre 1990
«Il delitto di concussione è configurabile anche nel caso in cui il pubblico ufficiale si attribuisca poteri che esulano dalla sua competenza. L'abuso è infatti riferibile sia alla qualità di pubblico ufficiale, indipendentemente dall'ufficio suo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12168 del 6 settembre 1990
«Il delitto di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio o del servizio sussiste tutte le volte che l'atto d'ufficio compiuto dal pubblico ufficiale violi uno qualsiasi dei doveri connessi all'esercizio delle funzioni svolte dal pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12199 del 6 settembre 1990
«La sospensione condizionale della pena non può essere applicata, quando l'imputato non è stato identificato con certezza, in ordine alle sue generalità. In tal caso infatti non potendosi verificare se i dati dichiarati corrispondono con quelli...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12340 del 13 settembre 1990
«È ravvisabile il delitto di tentata estorsione nel caso in cui l'agente tenga un comportamento minaccioso, tale da incutere timore, attuato con la volontà di costringere un venditore concorrente — nella specie degli stessi prodotti ortofrutticoli...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12643 del 21 settembre 1990
«Qualora il socio di una società di persone subisca lesioni a seguito di un infortunio verificatosi, a seguito della violazione di norme antiinfortunistiche, mentre lavora per conto della società stessa gli altri soci rispondono per le lesioni da...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12928 del 27 settembre 1990
«Il possesso di un'arma clandestina, in mancanza di elementi che possano indurre a ritenere il possessore autore del reato di cui l'arma è oggetto, è fatto in sé idoneo a costituire elemento probatorio preciso del delitto di ricettazione, dato che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13321 del 11 ottobre 1990
«In tema di successione di leggi penali e di individuazione della legge più favorevole ai sensi dell'art. 2, comma terzo, c.p., il trattamento più favorevole va scelto in concreto, con la verifica di tutte le conseguenze che derivano da ciascuna...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13348 del 11 ottobre 1990
«L'art. 2, terzo comma, c.p. prevede le ipotesi in cui una legge posteriore al tempo del commesso reato modifichi la fattispecie incriminatrice anteriore, senza abolire l'incriminazione né crearne di nuove, e fissa il principio dell'applicabilità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1392 del 5 giugno 1990
«Al fine della concessione della liberazione condizionale, il ravvedimento del condannato non può ritenersi escluso per il solo fatto che quest'ultimo continui a proclamare la sua estraneità ai fatti, qualora risulti che egli, oltre a mantenere una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1405 del 5 giugno 1990
«Secondo le norme del vigente codice di procedura penale non è ipotizzabile e, dunque, è inammissibile la denuncia di conflitto fra pubblico ministero e giudice. L'attuale normativa ha ricondotto l'istituto dei conflitti entro i confini di un...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14204 del 26 ottobre 1990
«Per la concessione dell'attenuante della riparazione del danno (art. 62 n. 6 c.p.) è necessario che il ristoro abbia luogo prima del giudizio e che sia effettivo ed integrale. Tale requisito non è adempiuto quando l'offerta o il pagamento sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14411 del 2 novembre 1990
«La simulazione di reato, di cui all'art. 367 c.p., è reato istantaneo che si perfeziona con la semplice denunzia idonea a provocare anche soltanto investigazioni e accertamenti da parte della P.G., onde la successiva ritrattazione non fa venir...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14446 del 6 novembre 1990
«In materia di colpa professionale, l'esclusione della colpa del sanitario trova un limite nella condotta del professionista incompatibile con quel minimo di cultura e di esperienza che deve legittimamente pretendersi in chi è abilitato alla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14713 del 14 novembre 1990
«A seguito della modifica apportata all'art. 62 n. 4 c.p. dalla L. 7 febbraio 1990, n. 19, la circostanza attenuante del danno economico di speciale tenuità è applicabile ad ogni tipo di delitto, indipendentemente dalla natura giuridica del bene...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1501 del 2 febbraio 1990
«In tema di colpa specifica, ad integrare la colpa medesima basta l'inosservanza della regola cautelare imposta dalla legge, regolamento, ordine o disciplina, purché, beninteso, l'evento verificatosi sia riconducibile al tipo di evento che tale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 151 del 15 gennaio 1990
«Sussiste l'ingiustizia del profitto, e quindi il delitto di estorsione, anche se la violenza o la minaccia viene usata dall'agente per ottenere l'adempimento di una obbligazione naturale. Infatti, per questa non è data azione davanti al giudice ed...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 15267 del 21 novembre 1990
«Il dolo alternativo, il quale costituisce — al pari di quello eventuale — una forma di dolo indiretto, è configurabile non quando vi sia indifferenza del soggetto agente di fronte al possibile verificarsi di due o più eventi, ma quando quelli...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15335 del 21 novembre 1990
«L'opera dell'agente provocatore che determini il delitto non esclude la punibilità ai sensi dell'art. 49 capoverso c.p., perché l'impossibilità del verificarsi dell'evento va considerata in funzione dell'inidoneità dell'azione: la quale deve...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15337 del 21 novembre 1990
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 388 capoverso c.p., il termine «elude» va inteso in senso lato, comprensivo di qualsiasi comportamento — positivo o negativo — ad evitare l'esecuzione del provvedimento del giudice civile....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15437 del 21 novembre 1990
«In tema di valutazione probatoria delle dichiarazioni rese da un testimone, successivamente imputato di falsa testimonianza, il principio stabilito dagli ultimi cpv. dell'art. 192 c.p.p. non significa che ogni qual volta vi sia un'imputazione di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 15583 del 24 novembre 1990
«L'attenuante della riparazione del danno non è applicabile qualora il risarcimento sia stato effettuato da un ente assicuratore, anche se il contratto di assicurazione sia stato stipulato dall'imputato per la propria responsabilità civile.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 16082 del 5 dicembre 1990
«In tema di risarcimento del danno, la circostanza che la parte civile abbia quantificato in sede di conclusioni il danno nella cifra simbolica di una lira, dopo avere rifiutato l'offerta non formale di maggiore importo, non può avere alcuna...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16094 del 5 dicembre 1990
«Per la sussistenza dell'elemento materiale del delitto di sequestro di persona previsto dall'art. 605 c.p. è sufficiente che vi sia stata in concreto una limitazione della libertà fisica della persona e cioè della libertà di scelta del luogo ove...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16320 del 7 dicembre 1990
«Condizione essenziale per l'applicabilità dell'attenuante della provocazione ex art. 62 n. 2 c.p. è che il reato sia stato commesso in stato d'ira, come reazione al fatto ingiusto altrui. Ne consegue che non sussiste l'attenuante se l'azione del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 166 del 15 gennaio 1990
«Il delitto previsto dall'art. 468 c.p. si concreta non solo quando la contraffazione sia tale da rendere il sigillo identico a quello vero, ma anche quando le contraffazioni, pur se imperfette, siano una imitazione non grossolana del sigillo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16681 del 19 dicembre 1990
«È legittimo il diniego delle attenuanti generiche qualora l'imputato le richieda in relazione ad una confessione che, lungi dal palesare puro e semplice ravvedimento, costituisca viceversa la manifestazione di un preciso calcolo di fronte alle...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1679 del 8 febbraio 1990
«Nel giudizio di comparazione fra circostanze attenuanti ed aggravanti, ex art. 69 c.p., il giudice non è tenuto a specificare le ragioni che lo hanno indotto a dichiarare l'equivalenza piuttosto che la prevalenza, a meno che non vi sia stata...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1702 del 8 febbraio 1990
«Lo stato di necessità non può essere invocato da colui che guida senza patente quando sussista la possibilità di ovviare al pericolo altrimenti, sicché l'esimente di cui all'art. 54 c.p. non è applicabile quando non sia stata dimostrata l'assoluta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2042 del 18 luglio 1990
«In tema di liberazione condizionale il tribunale di sorveglianza deve aver riguardo al comportamento tenuto dal condannato durante tutto il tempo dell'esecuzione della pena al fine di pervenire al giudizio, positivo o negativo, sul suo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2079 del 15 febbraio 1990
«Ai fini della configurabilità dell'ipotesi di non punibilità previste dall'art. 384, primo comma, c.p., il rapporto di necessità tra il fatto delittuoso commesso e lo scopo della conservazione della libertà e dell'onore, proprio o di un prossimo...»