-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6201 del 26 aprile 1989
«Il possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso non è assorbito nel delitto di furto, a norma dell'art. 625, n. 2, c.p., se tale possesso si protragga oltre il tempo necessario alla perpetrazione del furto medesimo.»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 625 del 20 gennaio 1989
«In tema di sequestro di persona a scopo di estorsione, l'ingiusto profitto, cui deve essere finalizzata l'azione dell'agente si identifica in qualsiasi utilità, anche di natura non patrimoniale, che abbia rilevanza per il diritto e che costituisca...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 633 del 20 gennaio 1989
«In tema di furto, l'aggravante della esposizione alla pubblica fede non è incompatibile con l'aggravante del luogo di abitazione, poiché è configurabile che la cosa si trovi in un luogo privato, ma aperto al pubblico, e facilmente accessibile e...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6580 del 29 aprile 1989
«Il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso, benché autonomo rispetto a quello dell'associazione per delinquere previsto dall'art. 416 c.p., ne costituisce un'ipotesi specifica, posto che la finalità perseguita con la pratica del...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6728 del 3 maggio 1989
«La differenza tra il reato di associazione per delinquere e il concorso di più persone nel reato sta nel fatto che nella partecipazione criminosa l'accordo si esaurisce nella consumazione dei reati da realizzare, mentre nell'associazione per...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6949 del 9 maggio 1989
«Sebbene la norma di cui all'art. 633 c.p. (invasione di terreni o edifici) intenda tutelare non la proprietà in senso giuridico civilistico, bensì la posizione di fatto tra soggetto e bene, tuttavia si impone pur sempre, nel caso della imputazione...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7386 del 19 maggio 1989
«La norma incriminatrice ex art. 659, secondo comma, c.p. è norma incompleta od imperfetta, in quanto il precetto in essa contenuto, non è pienamente formulato ed ha bisogno di integrazione con il richiamo a disposizioni di altre leggi o di...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 792 del 5 settembre 1989
«In tema di esecuzione della pena, il criterio moderatore, fornito dall'art. 78 c.p., esplica la sua efficacia nell'ambito e nei limiti di ciascuna operazione di cumulo, nel senso che la somma da effettuare, per stabilire se debba farsi luogo a...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8276 del 9 giugno 1989
«Qualora un soggetto autorizzato ad accedere in una parte soltanto di un'abitazione commetta un furto in uno spazio distinto e appartato di essa, per il quale l'autorizzazione all'accesso non sia stata concessa, è ravvisabile a suo carico...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 876 del 23 gennaio 1989
«In tema di applicazione dell'attenuante di cui all'art. 62, n. 4, c.p. al tentativo di furto, la valutazione del danno patrimoniale va fatta con riferimento al valore della cosa che avrebbe formato oggetto della sottrazione se l'evento si fosse...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9082 del 3 luglio 1989
«La differenza tra il delitto di minaccia e quello di violenza privata va individuata nel fatto che mentre nella minaccia l'atto intimidatorio è fine a se stesso e per la sussistenza del reato è sufficiente che l'agente ponga in essere la condotta...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9324 del 5 luglio 1989
«È ravvisabile la rapina impropria quando l'autore del fatto rivolge la sua azione di violenza o di minaccia non già contro il detentore del bene sottratto bensì contro persone diverse che, con la propria presenza, costituiscono ostacolo al...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9384 del 5 luglio 1989
«Sussiste il reato di invasione di edificio pubblico nel caso in cui l'ingresso avvenga arbitrariamente ed in condizioni di divieto, né rileva la finalità perseguita dagli agenti, che, agli effetti dell'art. 633 c.p., può anche consistere...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9394 del 5 luglio 1989
«Il requisito dell'integralità del risarcimento nel delitto di rapina va verificato in funzione del duplice oggetto della condotta dell'agente in relazione all'interesse protetto dalla norma di cui all'art. 628 c.p. e quindi deve comprendere oltre...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10092 del 10 luglio 1990
«In tema di corruzione, è corretta la decisione che neghi la prevalenza delle attenuanti generiche sull'aggravante in considerazione della qualità di amministratore pubblico dell'imputato.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10155 del 10 luglio 1990
«Ai fini della sussistenza del reato di estorsione, di cui all'art. 629 c.p., costituisce minaccia qualsiasi prospettazione di un danno ingiusto rilevante, e tale non può non considerarsi il rendere difficoltoso o ritardare il recupero della...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10366 del 16 luglio 1990
«La valutazione in ordine alla sussistenza, in relazione alle concrete fattispecie, dell'unicità del disegno criminoso è compito del giudice di merito, la cui decisione sul punto, se congruamente motivata, non è sindacabile in sede di legittimità.»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10379 del 17 luglio 1990
«Ai fini del giudizio di comparazione fra circostanze aggravanti e circostanze attenuanti, anche la sola enunciazione dell'eseguita valutazione delle circostanze concorrenti esaurisce l'obbligo della motivazione in quanto, rientrando tale giudizio...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10408 del 17 luglio 1990
«L'irrogazione di una pena o di un aumento di pena per la continuazione, in misura intermedia tra minimo e massimo implica per ciò stesso un corretto uso del potere discrezionale del giudice e, escludendo ogni abuso, non abbisogna di specifica...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10757 del 27 luglio 1990
«In tema di reato continuato l'espressione «la più grave delle violazioni» non può essere limitata alla sola ipotesi in cui le più violazioni lesive del medesimo bene-interesse si differenziano per il titolo del reato, ma deve comprendere tutti gli...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10780 del 27 luglio 1990
«In caso di concorso di norme penali ed amministrative è possibile applicare il principio di specialità soltanto se detto concorso sia apparente e non se esso sia formale. In applicazione di tale principio, nei rapporti tra la L. n. 968 del 1977...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10788 del 27 luglio 1990
«Il delitto di sequestro di persona concorre con quello di rapina quando la privazione della libertà personale della vittima di quest'ultimo reato si sia protratta anche dopo l'avvenuto impossessamento, ma per un tempo apprezzabile e senza...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10814 del 27 luglio 1990
«Ai fini del dolo specifico richiesto dall'art. 633 c.p., trattandosi di fattispecie contraddistinta da illiceità speciale, in relazione all'interesse pubblico tutelato, concretantesi nella inviolabilità del patrimonio immobiliare, occorrono non...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11 del 2 gennaio 1990
«In tema di successione di leggi, nell'ipotesi di sopravvenienza di legge penale più favorevole al reo per comminare, in ordine ad una data fattispecie, pena detentiva, nel massimo, in misura inferiore a quella stabilita dalla precedente...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11149 del 4 agosto 1990
«Ai fini della concessione dell'attenuante del danno risarcito, l'integralità del risarcimento deve essere accertata dal giudice di merito — il cui giudizio, se motivato, non è sindacabile in sede di legittimità — e non può essere desunta...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11690 del 21 agosto 1990
«La funzione dell'art. 254 disp. att. nuovo c.p.p. è solo quella di impedire che, dopo l'entrata in vigore del nuovo codice, vengano pronunciate o confermate in sede di impugnazione formule assolutorie non previste dalla nuova normativa. Ne...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11784 del 24 agosto 1990
«Il denaro con il quale la regione finanzia un corso di addestramento professionale privato, con l'obbligo di rendiconto e di restituzione dei residui di gestione, continua ad essere di proprietà pubblica. Di conseguenza commette il delitto di...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 118 del 12 gennaio 1990
«La detenzione di carne avariata nel frigorifero destinato alla conservazione delle sostanze in commercio integra di per sé l'ipotesi del delitto di commercio di sostanze alimentari nocive, di cui all'art. 444 c.p., essendo necessario e sufficiente...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11911 del 29 agosto 1990
«La censura con la quale il pubblico ministero impugni il riconoscimento in appello delle circostanze attenuanti generiche sotto il profilo della violazione dell'art. 515 c.p.p., non essendovi stato sul punto alcun specifico gravame, incontra un...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11940 del 29 agosto 1990
«L'omissione di atto d'ufficio, di cui all'art. 328 c.p., si realizza con il mancato compimento di un atto rientrante nella competenza funzionale del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio. Qualora per il compimento dell'atto sia...»