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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1 del 23 gennaio 1971
«È nulla la sentenza che, nel pronunciare condanna per più reati, infligga una pena unica, senza stabilire, in violazione dell'art. 483 c.p.p., la pena per ciascuno dei reati stessi; in tal modo, invero, non è dato tener ferma, per tutti gli...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 916 del 15 maggio 1973
«Il delitto di serrata si consuma nel luogo (in relazione al quale va, quindi, individuata la competenza territoriale) in cui viene effettivamente sospeso il lavoro, secondo le modalità di cui agli artt. 502, 504 e 506 c.p. e non nel luogo nel...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 307 del 16 gennaio 1975
«Ai sensi dell'art. 640 c.p., in tutte le situazioni in cui il soggetto passivo assume, per incidenza di artifizi o raggiri, l'obbligazione della dazione d'un bene economico, ma questo non perviene, con correlativo di lui danno, nella materiale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 344 del 22 gennaio 1981
«La falsità di un assegno privo di alcuni elementi essenziali, quali l'indicazione del prenditore, la data e il luogo di emissione, purché munito della sottoscrizione del traente, integra la fattispecie criminosa di cui all'art. 491 c.p., e non già...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5970 del 15 giugno 1981
«La costituzione di un nuovo nucleo familiare, dopo l'abbandono della famiglia legittima, non esclude la configurabilità del reato previsto dall'art. 570 c.p., nel caso di omessa prestazione dei mezzi di sussistenza alla famiglia legittima, essendo...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 755 del 25 gennaio 1982
«L'errore determinato da colpa non può qualificarsi errore di fatto e la punibilità non è esclusa quando il fatto è preveduto dalla legge come delitto colposo. (Fattispecie in tema di grave infortunio in fabbrica verificatosi per la deflagrazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3232 del 25 marzo 1982
«La violenza o la minaccia, prevedute come circostanze aggravanti del reato di evasione, hanno il loro ambito nelle generiche previsioni di cui agli artt. 581 e 612 c.p. Solo nel caso in cui le concrete modalità dell'azione del reato di evasione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3316 del 20 aprile 1983
«Il rinvio dell'art. 459 codice penale alle disposizioni degli artt. 453, 455 e 457 non può intendersi come un semplice richiamo quoad poenam; sicché per la individuazione delle relative fattispecie è necessario far riferimento al contenuto delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6507 del 14 luglio 1984
«L'autoreintegrazione nel possesso di una cosa, della quale taluno sia stato spogliato (clandestinamente o violentemente), opera come causa speciale di giustificazione allorché risulti che l'agente si sia trovato, senza poter ricorrere al giudice,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 207 del 10 gennaio 1985
«Qualora in sede di separazione fra i coniugi il giudice civile abbia disposto l'affidamento dei figli minori al padre con l'obbligo di farli vedere alla madre periodicamente, l'inosservanza di tale obbligo integra il reato di cui all'art. 388 c.p....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 990 del 29 ottobre 1985
«Il reato di calunnia permane anche se, per innovazione legislativa, il fatto oggetto della falsa incolpazione non costituisca più reato, analogamente all'ipotesi di causa estintiva sopravvenuta applicabile al fatto addebitato. (Fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5630 del 16 giugno 1986
«In tema di reati contro il patrimonio, nel caso di convivenza more uxorio non viene meno il carattere personale di alcuni beni che per loro natura, come è per i preziosi (sottratti nella specie dal convivente), non possono essere oggetto di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1616 del 12 febbraio 1987
«Risponde di estorsione e non di truffa aggravata ex art. 640 secondo comma, n. 2 colui il quale, a fini estorsivi, incuta il timore di un pericolo che fa apparire certo e proveniente da lui o da persone o da ambienti a lui legati. A fronte di tale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3130 del 14 marzo 1987
«La finalità di terrorismo o di eversione dell'ordinamento costituzionale — che qualifica il sequestro di persona divenendone elemento costitutivo e lo colloca, assunta la nuova figura di reato di cui all'art. 289 bis c.p., tra i delitti contro la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8879 del 10 agosto 1987
«In tema di prescrizione, quando il reato di omicidio colposo, aggravato dalla violazione delle norme sulla circolazione stradale o antinfortunistiche, sia attenuato da circostanze dichiarate prevalenti nell'aggravante, deve ritenersi sanzionato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4244 del 8 aprile 1988
«In materia di giuoco d'azzardo la obbligatorietà della confisca anche in caso di proscioglimento è giustificata dalla valutazione da parte del legislatore dell'esercizio dei giochi di azzardo come fatto profondamente antisociale e dal fine di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6091 del 19 maggio 1988
«In tema di violenza carnale presunta, la condizione di inferiorità psichica, in quanto prescinde da uno stato patologico di carattere organico o funzionale ma è prevista come una specifica causa di invalidazione del consenso all'atto sessuale, non...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 541 del 19 gennaio 1989
«Il solo stato di tossicodipendenza dell'imputato non ha rilevanza ai fini dell'imputabilità, a meno che la droga non sia stata assunta per forza maggiore o per caso fortuito o abbia determinato una irreversibile intossicazione patologica che,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 112 del 12 gennaio 1990
«I parametri di riferimento per il giudice di merito per la graduazione dell'entità della pena sia quando deve applicarsi una sola circostanza (aggravante od attenuante) che quando trattasi di più circostanze (aggravanti od attenuanti) ed i limiti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 420 del 14 marzo 1990
«La definizione dello stato di flagranza nel reato, formulata nell'art . 382 del nuovo c.p.p., pur con terminologia diversa, ripropone nella sostanza quella dell'art. 237 del preesistente codice di rito, puntualizzando solo maggiormente il concetto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2117 del 15 marzo 1990
«Con riguardo alla causa instaurata davanti al tribunale che ha dichiarato il fallimento, nell'ambito delle attribuzioni contemplate dall'art. 24 del R.D. 16 marzo 1942 n. 267, non spiega effetti invalidanti, sull'atto di citazione, la circostanza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2192 del 16 febbraio 1990
«Non sussiste alcuna contraddittorietà nella sentenza di merito che concede la sospensione condizionale della pena e nega la non menzione sul certificato penale, trattandosi di benefici fondati su differente valutazione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2296 del 11 settembre 1990
«Il contributo alla realizzazione collettiva del fatto criminoso, come previsto dall'art. 110 c.p., è concepito come una struttura unitaria, nella quale confluiscono tutti gli atti dei compartecipi, sicché questi sono al tempo stesso loro propri e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3062 del 3 marzo 1990
«Per la sussistenza dell'elemento materiale nel reato di calunnia, è sufficiente che siano portate a conoscenza dell'autorità giudiziaria circostanze di fatto idonee ad indicare taluno come colpevole di fatti costituenti reato da lui non commessi,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4041 del 21 marzo 1990
«In linea di principio è perfettamente configurabile il concorso formale del delitto di furto di un documento con il delitto di falsità per soppressione, dato che le relative norme sanzionatorie tutelano diversi beni giuridici: il patrimonio nel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6788 del 10 maggio 1990
«Nel caso in cui sia stata concessa la sospensione condizionale della pena dello straniero, condannato per reati in materia di stupefacenti, non è applicabile la misura di sicurezza dell'espulsione dal territorio dello Stato, ai sensi dell'art. 81,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7704 del 31 maggio 1990
«Risponde di concorso nel reato di sequestro di persona a scopo di estorsione, e non di favoreggiamento personale, chi si sia adoperato, si sia prestato ed abbia collaborato nella specie con la famiglia — ad una funzione essenziale in un sequestro...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7825 del 31 maggio 1990
«Il caso fortuito consiste in quell'avvenimento imprevisto e imprevedibile che si inserisce d'improvviso nell'azione del soggetto e non può in alcun modo, nemmeno a titolo di colpa, farsi risalire all'attività psichica dell'agente. (Nella specie è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7961 del 31 maggio 1990
«La concezione unitaria del concorso di più persone nel reato, recepita nell'art. 110 c.p., consente di ritenere che l'attività costitutiva della partecipazione può essere rappresentata da qualsiasi contributo, di carattere materiale o psichico,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8051 del 1 giugno 1990
«Le ricette con cui un medico convenzionato con il Servizio sanitario nazionale prescrive un farmaco all'assistito non sono atti pubblici, ma hanno natura di certificato per la parte ricognitiva del diritto dell'assistito all'erogazione dei...»