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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9476 del 22 ottobre 1997
«Il giudice di rinvio, dopo l'annullamento per vizio di motivazione, può, senza violare l'obbligo di conformarsi al cosiddetto giudicato interno, pervenire nuovamente all'affermazione di responsabilità dell'imputato sulla scorta di argomentazioni...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2038 del 2 settembre 1996
«Il tribunale in sede di appello ex art. 310 c.p.p., a differenza di quello del riesame, per il quale si prescinde dal principio di stretta devoluzione, ha cognizione circoscritta ai punti della decisione che hanno formato oggetto di censura,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5766 del 7 maggio 1999
«Ai sensi dell'art. 627 comma quarto c.p.p. nel giudizio di rinvio non si possono dedurre nullità, anche assolute, verificatesi nei precedenti giudizi. Né tali nullità possono essere dedotte quale motivo di nuovo ricorso per cassazione, ossia come...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12108 del 1 dicembre 1994
«Poiché la sentenza della Corte di cassazione, inoppugnabile per dettato di legge, copre il dedotto e il deducibile, ivi comprese le eventuali nullità ed inammissibilità, queste, nel giudizio di rinvio, non solo non possono essere proposte dalle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10840 del 20 marzo 2012
«Nel giudizio di appello instaurato a seguito dell'impugnazione della sentenza emessa nel giudizio abbreviato l'impedimento a comparire del difensore dell'imputato non può dare luogo al rinvio dell'udienza camerale, in quanto quest'ultima è...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 25199 del 3 luglio 2007
«In tema di definizione concordata della pena in appello, la rinuncia dell'imputato ai motivi di impugnazione ben può ricomprendere anche le doglianze relative alla costituzione di parte civile.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 39952 del 5 dicembre 2006
«In tema di patteggiamento in appello, è inammissibile il ricorso in cassazione che deduca la carenza o insufficienza della motivazione in ordine alla mancata applicazione dell'art. 129 c.p.p., allorquando la rinuncia ai motivi in punto di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11756 del 12 marzo 2003
«Per la manifestazione della volontà di comparire all'udienza, di cui al secondo comma dell'art. 599 c.p.p. non è necessaria una richiesta formale di audizione, essendo sufficiente che la volontà sia esternata in qualsiasi modo, purché...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1824 del 2 giugno 1999
«Poiché la sentenza di applicazione della pena ai sensi dell'art. 599, comma quarto, c.p.p., presuppone un giudizio di congruità della pena proposta dalle parti e una valutazione che non può essere considerata meramente confermativa della decisione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6300 del 19 maggio 1999
«In tema di modifiche apportate dalla legge 19 gennaio 1999 n. 14 all'art. 599 c.p.p., e con riferimento ai compiti della Corte di cassazione previsti nella disciplina transitoria, deve ritenersi che la Corte debba valutare: che il caso sottoposto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9447 del 6 novembre 1996
«Nell'ipotesi in cui il giudizio in primo grado si sia svolto nella forma del rito abbreviato, l'inosservanza in appello del procedimento in camera di consiglio non può comportare la nullità del giudizio: infatti la celebrazione del medesimo in...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 35399 del 1 ottobre 2010
«La mancata traduzione all'udienza camerale d'appello, perché non disposta o non eseguita, dell'imputato che abbia tempestivamente manifestato in qualsiasi modo la volontà di comparire e che si trovi detenuto o soggetto a misure limitative della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 27842 del 7 luglio 2009
«Nel giudizio camerale d'appello disciplinato dall'art. 599 c.p.p. l'adesione del difensore all'astensione dalle udienze non può costituire causa di rinvio, né sotto il profilo del «legittimo impedimento» né sotto quello (esclusa l'invocabilità del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2711 del 23 gennaio 2006
«E' legittima la decisione con cui il giudice di appello nel rigettare la richiesta di pena patteggiata, ai sensi dell'art. 599, comma quarto, c.p.p. — formulata nella fase introduttiva del giudizio dal difensore munito di procura speciale, in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 18996 del 19 maggio 2005
«Nel c.d. «patteggiamento della pena in appello» ai sensi dell'art. 599, comma 4, c.p.p., le parti esercitano il potere dispositivo loro riconosciuto dalla legge, dando vita a un negozio processuale liberamente stipulato che, una volta consacrato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22689 del 12 maggio 2004
«Non costituisce causa di incompatibilità e di ricusazione il fatto che il giudice, nei confronti di imputati dello stesso reato, abbia pronunciato o concorso a pronunciare sentenza d'appello emessa ai sensi dell'art. 599, comma 4, c.p.p. (c.d....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 14151 del 5 aprile 2001
«Attese le profonde differenze tra il c.d. «patteggiamento in appello», previsto dall'art. 599, comma 4, c.p.p. (nel testo novellato dall'art. 1 della legge 19 gennaio 1999 n. 14), e quello ordinario disciplinato dagli artt. 444 ss. c.p.p., è da...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9563 del 24 luglio 1999
«Nel giudizio camerale in grado di appello (art. 599 c.p.p.), l'imputato detenuto in luogo posto fuori della circoscrizione del giudice che procede non ha diritto di essere presente all'udienza ma può soltanto richiedere di essere sentito dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6384 del 1 giugno 1998
«L'art. 599, comma secondo c.p.p., che disciplina la partecipazione all'udienza camerale dell'imputato che abbia manifestato la sua volontà in tal senso, si colloca in una posizione intermedia tra la stessa disciplina dettata dall'art. 486 cpv. per...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11029 del 20 dicembre 1996
«Poiché a norma dell'art. 599, comma secondo, c.p.p., l'udienza in camera di consiglio è rinviata se sussiste un legittimo impedimento dell'imputato che ha manifestato la volontà di comparire, dal dato testuale appare evidente che la richiesta di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1320 del 12 dicembre 1996
«Con riguardo al giudizio d'appello che si svolga nelle forme di cui all'art. 599 c.p.p., l'ipotesi del legittimo impedimento dell'imputato, al fine dell'obbligo del rinvio dell'udienza, rileva ogni qualvolta il predetto abbia manifestato la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 241 del 13 marzo 1996
«Qualora il processo di appello venga celebrato con il rito camerale ex art. 599 c.p.p., è da ritenere irrituale la lettura del dispositivo in udienza. Poiché tale irritualità non dà luogo a nullità, che è sanzione tassativamente prevista dalla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2687 del 15 febbraio 1992
«Il richiamo dell'art. 599, n. 1 alle forme previste dall'art. 127 c.p.p. deve intendersi fatto al procedimento, ma non all'atto conclusivo dello stesso. Ne consegue che il provvedimento con cui il giudice d'appello, decidendo in camera di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5087 del 7 maggio 1991
«La procedura camerale posta in essere nel giudizio di appello, in esito all'accordo intervenuto tra le parti in ordine alla rinuncia ad alcuni motivi di gravame ed all'accoglimento di altri - con conseguente, nuova statuizione sulla pena - deve...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8637 del 24 settembre 1996
«La sentenza emessa nel procedimento svoltosi con il rito abbreviato in camera di consiglio, deve essere pubblicata, come tutte le sentenze, mediante lettura del dispositivo in udienza, e non mediante deposito in cancelleria ex art. 128 c.p.p.: ciò...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4976 del 8 febbraio 2010
«È legittima la sentenza, pronunciata dopo l'entrata in vigore dell'art. 2, comma primo, lett. i), D.L. 23 maggio 2008, n. 92 che ha abrogato i commi quarto e quinto, dell'art. 599, c.p.p., con la quale il giudice d'appello, su accordo delle parti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35557 del 16 settembre 2003
«In tema di «patteggiamento in appello», il giudice, nell'accogliere la richiesta avanzata a norma dell'art. 599, quarto comma, c.p.p., non è tenuto a motivare sul mancato proscioglimento dell'imputato per taluna delle cause previste dall'art. 129...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35108 del 4 settembre 2003
«In tema di c.d. patteggiamento in appello il giudice d'appello nell'accogliere la richiesta avanzata a norma dell'art. 599, comma 4, c.p.p., non è tenuto a motivare sul mancato proscioglimento dell'imputato per taluna delle cause previste...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43535 del 23 dicembre 2002
«Il giudice competente per l'esecuzione, nell'ipotesi di sentenza emessa a norma dell'art. 599, comma 4, c.p.p., il cui tema di indagine e di decisione è circoscritto nell'ambito dei motivi non rinunciati, deve essere individuato caso per caso in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5893 del 16 febbraio 2000
«Allorché l'appellante concorda con il procuratore generale la misura della pena, ai sensi dell'articolo 599, comma quarto, c.p.p., rinunciando a tutti gli altri motivi di impugnazione, non può poi dolersi della omessa o illogica motivazione in...»