-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10337 del 13 marzo 2001
«Non esula dai limiti del legittimo esercizio del diritto di cronaca, e non può quindi dar luogo a giudizio di responsabilità per il reato di diffamazione, la condotta di un giornalista il quale, in un articolo di cronaca, abbia definito come...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11221 del 3 novembre 2000
«Costituisce diffamazione l'attribuzione, in uno scritto giornalistico, ad un magistrato inquirente nominativamente individuato, di una condotta qualificata come «gestione disinvolta e politica dei pentiti». Ciò equivale infatti a dire che il...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8635 del 1 agosto 2000
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, perché possa ritenersi operante la scriminante del diritto di critica, pur essendo certamente consentito, nei riguardi di soggetti investiti di pubbliche funzioni, il ricorso ad un linguaggio più pungente ed...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7498 del 27 giugno 2000
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, con riferimento alla pubblicazione di un'intervista, il giornalista non può limitare il suo intervento a riprodurre esattamente e diligentemente quanto riferito dall'intervistato, soltanto perché le...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2144 del 23 febbraio 2000
«In tema di diffamazione a mezzo stampa e con riferimento all'ipotesi della pubblicazione di una intervista, i criteri che delimitano l'esercizio del diritto di cronaca (la verità del fatto narrato, la pertinenza all'interesse che esso assume per...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12028 del 21 ottobre 1999
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, qualora la notizia pubblicata sia costituita da una denuncia di reato presentata da un cittadino, il giornalista va esente da pena nel caso in cui, nel rispetto della verità e della continenza, si limiti a...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10372 del 1 settembre 1999
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, poiché, qualunque sia la forma grammaticale o sintattica delle frasi o delle locuzioni adoperate, ciò che conta è la loro capacità di ledere o mettere in pericolo l'altrui reputazione, il reato si realizza...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2899 del 3 marzo 1999
«In tema di diritto di cronaca giornalistica, il principio di verità — sul quale il suddetto diritto si fonda — è rispettato anche nel caso in cui il giornalista, pur senza fare riferimento esplicito alla archiviazione, intervenuta in relazione ad...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9839 del 17 settembre 1998
«In materia di diffamazione a mezzo stampa, è necessario, perché si perfezioni il reato, che il contesto determini un mutamento del significato apparente della frase altrimenti non diffamatoria, dandole quanto meno un contenuto allusivo,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 761 del 17 settembre 1998
«In materia di diffamazione a mezzo della stampa rientra nel diritto di critica di un esponente politico indicare all'opinione pubblica eventi che tra loro possono anche non avere connessione logica. Precludere ad un esponente politico nel vivo di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8031 del 7 luglio 1998
«La cronaca giudiziaria è lecita quando venga esercitata correttamente, limitandosi a diffondere la notizia di un provvedimento giudiziario in sè, specie ove adottato nei confronti di persona investita di pubbliche funzioni, ovvero a riferire o...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8035 del 7 luglio 1998
«Il carattere diffamatorio dell'informazione a mezzo stampa può risultare sia dalla complessiva valutazione dell'insieme dell'articolo, allorché i singoli elementi costitutivi, valutati separatamente, risultino ambigui o neutri; sia in relazione a...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1473 del 6 febbraio 1998
«In tema di diffamazione commessa col mezzo della stampa, il diritto di cronaca non esime di per sè dal rispetto dell'altrui reputazione e riservatezza, ma giustifica intromissioni nella sfera privata dei cittadini solo quando possano contribuire...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3121 del 2 aprile 1997
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, il significato delle parole dipende dall'uso che se ne fa e dal contesto comunicativo in cui si inseriscono — e ciò soprattutto se esse vanno a comporre espressioni, come «fedina penale», che, pur alludendo...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2113 del 6 marzo 1997
«L'esercizio del diritto di informazione garantito nel nostro ordinamento deve, ove leda l'altrui reputazione, sopportare i limiti seguenti: a) l'interesse che i fatti narrati rivestano per l'opinione pubblica, secondo il principio della...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7393 del 23 gennaio 1997
«La prova dell'errore scriminante in materia di esercizio putativo del diritto di cronaca deve vertere sul fatto, e cioè sulla verità della notizia e non sull'attendibilità della fonte di informazione, dal momento che il giornalista può essere...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2210 del 29 febbraio 1996
«In tema di reato di diffamazione a mezzo stampa, l'attribuzione a taluno, in termini di certezza, di un fatto che è invece rimasto non accertato, non perde il connotato della illiceità sol perché sia inserita all'interno di una determinata analisi...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6062 del 25 maggio 1995
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, il significato delle parole dipende dall'uso che se ne fa e dal contesto comunicativo in cui si inseriscono. Pertanto, anche il riferimento a indefinite «sensazioni» o la proposizione di interrogativi più o...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4000 del 12 aprile 1995
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, quando il comportamento di una persona, essendo contrassegnato da ambiguità, sia suscettibile di più interpretazioni, tutte connotate in negativo sotto il profilo etico-sociale e giuridico, è scriminato...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3236 del 24 marzo 1995
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, ogni accostamento di notizie vere è lecito quando non produce un ulteriore significato che le trascenda e che abbia autonoma attitudine lesiva. Quando l'accorpamento determina un'espansione dei significati,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3247 del 24 marzo 1995
«In tema di diffamazione, la reputazione non si identifica con la considerazione che ciascuno ha di sè o con il semplice amor proprio, ma con il senso della dignità personale in conformità all'opinione del gruppo sociale, secondo il particolare...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1618 del 17 febbraio 1995
«Nel delitto di diffamazione a mezzo stampa, realizzato con la pubblicazione di un'intervista, è configurabile l'esimente putativa dell'esercizio del diritto di cronaca nei confronti del giornalista tutte le volte in cui la notizia è costituita non...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5710 del 16 maggio 1994
«La sindrome derivante da deficienza immunitaria, comunemente denominata Aids, è notoriamente collegata alla sfera sessuale ed all'uso di sostanze stupefacenti. Pertanto, il diffondere attraverso il mezzo della stampa la notizia, non vera, che una...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2329 del 24 febbraio 1994
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, per l'attività di scienza opera il principio di libertà fissato dall'art. 33 della Costituzione, senza lo specifico condizionamento della verità del fatto riconosciuto dalla giurisprudenza per la...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10307 del 15 novembre 1993
«Il reato di diffamazione è costituito dall'offesa alla reputazione di una persona determinata e non può essere, quindi, ravvisato nel caso in cui vengano pronunciate o scritte frasi offensive nei confronti di una o più persone appartenenti ad una...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3900 del 26 aprile 1993
«In tema di diffamazione, non è necessario che la persona cui l'offesa è diretta sia nominativamente designata, essendo sufficiente che essa sia indicata in modo tale da poter essere individuata in maniera inequivoca. (Fattispecie nella quale...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2657 del 19 marzo 1993
«Ai fini della determinazione della somma liquidata a titolo di riparazione pecuniaria alla persona offesa dal reato di diffamazione commesso col mezzo della stampa, il parametro della diffusione dello stampato attiene non al numero delle copie...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2435 del 15 marzo 1993
«In tema di riparazione pecuniaria, disposta quale sanzione civilistica accessoria alla condanna per il reato di diffamazione commessa col mezzo della stampa dall'art. 12 della L. 18 febbraio 1948, n. 47, tale norma devolve al giudice, su richiesta...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 849 del 1 febbraio 1993
«Deve ravvisarsi l'illecito civile per lesione del diritto alla identità personale quando vi sia distorsione della effettiva identità personale o alterazione, travisamento, offuscamento, contestazione del patrimonio intellettuale, politico,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 843 del 1 febbraio 1993
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, la genericità del titolo, per la vaghezza dei termini usati, va risolta mediante analisi del contenuto dell'articolo. Quando tale contenuto è stato ritenuto non diffamatorio di una determinata persona per...»