Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1618 del 17 febbraio 1995

(1 massima)

(massima n. 1)

Nel delitto di diffamazione a mezzo stampa, realizzato con la pubblicazione di un'intervista, č configurabile l'esimente putativa dell'esercizio del diritto di cronaca nei confronti del giornalista tutte le volte in cui la notizia č costituita non solo, e non tanto, dal contenuto delle dichiarazioni (di pubblico interesse) rese dall'intervistato, quanto dalla qualitą di questi, idonea a creare particolare affidamento sulla veridicitą delle sue affermazioni, sģ che l'eventuale omessa pubblicazione dell'intervista finirebbe per risolversi in una forma di censura, in contrasto con l'interesse pubblico alla conoscenza della notizia. (Fattispecie nella quale un assessore aveva, con un'intervista, avallato le voci di corruzione all'interno dell'apparato amministrativo comunale e la notizia, da lui stesso fornita, di illecita ricezione di tangenti da parte di un funzionario, identificabile, dello stesso comune).

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