-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4939 del 27 marzo 1996
«La permanenza del reato associativo cessa anche con la privazione della libertà personale dell'agente; pertanto, qualora successivamente alla sua scarcerazione ne risulti provata l'ulteriore adesione al sodalizio, deve ravvisarsi un nuovo ed...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9898 del 27 settembre 1995
«L'autonomia tra reato associativo e reato-fine, derivante dal fatto che il primo prescinde dalla commissione degli illeciti oggetto del programma criminoso, esclude che la sussistenza del delitto di cui all'art. 74 del D.P.R. 9 ottobre 1990, n....»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2521 del 22 agosto 1994
«L'attività reiterata, consistente nel piazzare libretti di risparmio falsificati presso imprenditori bisognosi di finanziamenti e nel garantire l'autenticità dei titoli consegnati alle banche in deposito dagli imprenditori con comunicazioni via...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3340 del 15 ottobre 1992
«L'associazione per delinquere è compatibile con il reato di esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse previsto dall'art. 4 della L. n. 401 del 1989, in quanto quest'ultimo non necessariamente comporta l'abitualità della condotta o...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2273 del 30 luglio 1990
«In tema di reati commessi da appartenenti ad associazioni delinquenziali, perché sussista prova di concorso nella loro commissione è necessario che vi siano elementi dai quali potersi desumere un apporto personale alla realizzazione dello...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2922 del 20 dicembre 1989
«Ai fini dell'estradizione da o verso gli Stati Uniti d'America, il reato di conspiracy previsto dalla legislazione nordamericana non trova riscontro nel reato di associazione per delinquere previsto dall'art. 416 c.p. (Nella specie la Suprema...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3602 del 23 marzo 1987
«Il delitto di associazione per delinquere non è assorbito dalla speciale aggravante prevista dalla legge doganale (quando il colpevole sia associato per commettere delitto di contrabbando). A tale soluzione si perviene analizzando il dettato...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1934 del 11 marzo 1986
«Non risponde del delitto di associazione per delinquere, di cui all'art. 416 c.p., colui che partecipi alla commissione di uno solo o di più reati qualora ignori l'esistenza dell'associazione stessa, mentre, invece, nell'ipotesi in cui egli sia a...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 40793 del 9 novembre 2005
«Tra il delitto di riciclaggio e quello di associazione per delinquere non vi è alcun rapporto di «presupposizione» sicché non opera la causa di esclusione con cui esordisce l'art. 648 bis c.p. relativa a chi abbia concorso nel reato. Ne consegue...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 33662 del 14 settembre 2005
«Il reato di associazione a delinquere concorre con quello di esercizio abusivo di attività di gioco e scommessa, giacché gli elementi richiesti per la configurazione del delitto associativo sono la pluralità dei concorrenti e la finalità di...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2350 del 26 gennaio 2005
«La condotta di partecipazione ad un'associazione per delinquere, per essere punibile, non può esaurirsi in una manifestazione positiva di volontà del singolo di aderire alla associazione che si sia già formata, occorrendo invece la prestazione, da...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10582 del 6 marzo 2003
«Tra il delitto di riciclaggio e quello di associazione per delinquere non vi è alcun rapporto di “presupposizione”, sicché non opera la clausola di esclusione con cui esordisce l'art. 648 bis c.p. relativa a chi abbia concorso nel reato, ed il...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5791 del 4 febbraio 2000
«I reati di associazione per delinquere, generica o di stampo mafioso, concorrono con il delitto di associazione per delinquere dedita al traffico di sostanze stupefacenti, anche quando la medesima associazione sia finalizzata e alla commissione di...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13008 del 11 dicembre 1998
«Il delitto di partecipazione ad associazione per delinquere si distingue da quello di favoreggiamento, in quanto nel primo il soggetto opera organicamente e sistematicamente con gli associati, come elemento strutturale dell'apparato del sodalizio...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 26763 del 19 giugno 2013
«In tema di reati associativi, la competenza per territorio si determina in relazione al luogo in cui ha sede la base ove si svolgono programmazione, ideazione e direzione delle attività criminose facenti capo al sodalizio; in particolare,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25302 del 16 giugno 2015
«Ai fini della configurabilità del delitto di scambio elettorale politico-mafioso, come previsto dall'art. 416 ter c.p. nel testo vigente dopo le modifiche introdotte dalla L. n. 62 del 2014, non è necessario che l'accordo concernente lo scambio...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38108 del 18 settembre 2015
«Nel caso di condanna per reati di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, l'applicazione della misura di sicurezza prevista dall'art. 417 cod. pen. non richiede l'accertamento in concreto della pericolosità del soggetto, dovendosi ritenere...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 28582 del 6 luglio 2015
«Nel caso di condanna per associazione di tipo mafioso, ai fini dell'applicazione della misura di sicurezza prevista dall'art. 417 cod. pen., l'accertamento in concreto della pericolosità attuale del soggetto ai sensi dell'art. 203 cod. pen., pur...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37367 del 9 settembre 2014
«Ai fini della configurabilità del dolo nel delitto di devastazione (art. 419 c.p.), è necessario che l'agente non solo si rappresenti e voglia la condotta distruttiva da lui posta in essere, ma anche che agisca nonostante abbia percepito che tale...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43681 del 29 ottobre 2015
«Nel reato di strage il dolo consiste nella coscienza e volontà di porre in essere atti idonei a determinare pericolo per la vita e l'integrità fisica della collettività mediante violenza, con la possibilità che dal fatto derivi la morte di una o...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 18432 del 4 maggio 2015
«Nel delitto di crollo colposo si richiede che il crollo assuma la fisionomia del disastro, cioè di un avvenimento di tale gravità da porre in concreto pericolo la vita delle persone, indeterminatamente considerate, in conseguenza della diffusività...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 17214 del 24 aprile 2008
«Nel reato di rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro, il dolo è correlato alla consapevolezza dell'esistenza di una situazione di pericolo discendente dal funzionamento di un'apparecchiatura, segnale o impianto...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 20370 del 14 giugno 2006
«Il delitto di rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro è un delitto, doloso, di pericolo, ove il pericolo consiste nella verificazione, in conseguenza della condotta di rimozione o di omissione, del disastro o...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8513 del 29 luglio 1988
«Per la sussistenza del dolo richiesto dall'art. 437 c.p. non è affatto necessaria la provata intenzione di arrecare danno ai dipendenti, ma è sufficiente la coscienza della destinazione alla prevenzione dei dispositivi e attività omessi, nonché...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8899 del 11 ottobre 1985
«In tema di rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro, il dolo del reato previsto dall'art. 437 c.p. — che è reato di pericolo — consiste nella coscienza di non adempiere l'obbligo giuridico di collocazione degli...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9630 del 6 novembre 1984
«Ai fini della consumazione del delitto previsto dall'art. 437 c.p. non può essere attribuita rilevanza assoluta alle «ripercussioni vantaggiose derivanti dalla realizzazione di economie per il mancato apprestamento delle apparecchiature» ovvero...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2699 del 22 marzo 1984
«In tema di rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro, il giudice, per affermare la responsabilità dell'agente, deve solo accertare che quest'ultimo abbia dolosamente omesso di collocare (ipotesi omissiva) oppure rimosso...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 806 del 27 gennaio 1982
«Ad integrare l'elemento psicologico del reato di cui all'art. 437 c.p. (rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro) è necessaria la rappresentazione del pericolo per la sicurezza nell'ambiente di lavoro derivante dalla...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 22618 del 8 maggio 2014
«In tema di adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari, il reato di cui all'art. 440 cod. pen. è a forma libera, potendo essere realizzato anche mediante attività non occulte o fraudolente, mentre l'elemento soggettivo è il dolo...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 24704 del 11 giugno 2015
«La detenzione per la somministrazione di farmaci scaduti è condotta che non integra l'ipotesi consumata prevista dall'art. 443 c.p., poiché esclusa dal tenore testuale della previsione, che fa riferimento "alla detenzione per il commercio, alla...»