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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 502 del 15 gennaio 2003
«Mentre è soggetta a collazione per imputazione, prevista dall'art. 750 c.c. per i beni mobili, la quota di società, in quanto - non conferendo ai soci un diritto reale sul patrimonio societario riferibile alla società, che è soggetto distinto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18218 del 11 agosto 2009
«La tutela civilistica del nome e dell'immagine, ai sensi degli artt. 6, 7 e 10 c.c., è invocabile non solo dalle persone fisiche ma anche da quelle giuridiche e dai soggetti diversi dalle persone fisiche e, nel caso di indebita utilizzazione della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7223 del 15 aprile 2004
«A differenza della impresa collettiva esercitata per mezzo di società semplice, la quale appartiene per quote, eguali o diverse, a più persone (artt. 2251 e ss. c.c.), l'impresa familiare di cui all'art. 230 bis c.c. appartiene solo al suo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9897 del 20 giugno 2003
«A differenza della impresa collettiva esercitata per mezzo di società semplice, la quale appartiene per quote, eguali o diverse, a più persone (artt. 2251 e ss. c.c.), l'impresa familiare di cui all'art. 230 bis c.c. appartiene solo al suo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6935 del 21 novembre 1983
«Il principio che la ratifica del negozio concluso dal rappresentante senza potere può risultare anche da una tacita manifestazione di volontà, e consistere in atti o fatti che implichino necessariamente la volontà dell'interessato di far proprio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13291 del 27 novembre 1999
«L'iscrizione di un'impresa presso la Camera di Commercio come società di fatto, pur costituendo un dato formale, di per sé inidoneo a comprovare l'effettiva esistenza della società, in un giudizio avente ad oggetto una pretesa da altri fatta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11314 del 10 maggio 2010
«L'acquisto della quota di una società di persone da parte di un fiduciario si configura come combinazione di due fattispecie negoziali collegate, l'una costituita da un negozio reale traslativo, a carattere esterno, realmente voluto ed avente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20197 del 19 ottobre 2005
«Ne consegue che, sussistendone le condizioni di fatto, deve qualificarsi affetto da motivo illecito e quindi nullo, ai sensi dell'art. 1418, secondo comma, c.c., l'atto di recesso da un rapporto di agenzia che, diretto nei confronti di un agente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16031 del 19 luglio 2007
«La cessione delle azioni di una società di capitali o di persone fisiche ha come oggetto immediato la partecipazione sociale e solo quale oggetto mediato la quota parte del patrimonio sociale che tale partecipazione rappresenta. Pertanto, le...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 936 del 7 febbraio 1984
«Se il rappresentante di una società di persone non spende il nome della società (o il nome degli altri soci, quando si tratta di socio di una società di fatto), il negozio concluso spiega effetto solo nei confronti del rappresentante medesimo,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15265 del 4 luglio 2006
«In tema di azione revocatoria ordinaria, il requisito della scientia damni qualora l'acquirente sia una società, va accertato avendo riguardo all'atteggiamento psichico della (o delle) persone fisiche che la rappresentano, giusta il principio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8472 del 26 agosto 1998
«Nei compiti dell'organo gestionale di una società di persone, ai sensi degli artt. 2266, 2298 e 2318 c.c., sono «naturalmente» compresi (in carenza di espressa limitazione) non solo gli atti di ordinaria amministrazione, ovvero gli atti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10403 del 18 luglio 2002
«La solidarietà passiva, stabilita dell'art. 2055 c.c. a favore del danneggiato nell'ipotesi di fatto dannoso imputabile a più persone, postula l'unicità del danno configurabile, pur in presenza di più azioni od omissioni costituenti illeciti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3993 del 5 luglio 1982
«Al fine dell'accertamento delle condizioni economiche dell'obbligato, il coniuge istante per l'assegno di divorzio può invocare, in qualità di terzo a norma dell'art. 1415 secondo comma c.c., la simulazione di atti compiuti dall'altro coniuge, che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2252 del 28 febbraio 1998
«Con la stipula del contratto di società si determina, anche nelle società di persone, un effetto di scambio tra patrimonio dei soci e patrimonio sociale, con il trasferimento, per un verso, della titolarità dei beni – anche immobili – conferiti,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6160 del 2 maggio 2001
«Ne consegue che l'iscrizione nel vecchio ruolo di cui alla legge n. 253/1958, pur costituendo titolo per l'iscrizione automatica in quello istituito ex novo dalla legge n. 39/1989, e pur abilitando, nelle more di tale nuova iscrizione, le...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1957 del 27 gennaio 2009
«Peraltro, per la sussistenza dell'obbligo di custodia, non è necessario l'affidamento del veicolo ad una persona fisica, poiché la consegna può realizzarsi attraverso l'immissione dello stesso nella predetta area, previo perfezionamento del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11206 del 20 novembre 1990
«A tal fine, per delimitare l'estensione del suddetto obbligo dell'assicurando, l'assicuratore, in ossequio alle regole di correttezza, è tenuto ad apprestare un quadro di riferimento delle circostanze che intende conoscere, tale da ridurre...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26012 del 12 dicembre 2007
«È valida la fideiussione prestata dal socio illimitatamente responsabile in favore della società di persone che, pur se sprovvista di personalità giuridica, costituisce un distinto centro di interessi e di imputazione di situazioni sostanziali e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 656 del 23 gennaio 1998
«Non è ravvisabile il fatto del creditore, previsto dall'art. 1955 c.c. come causa di estinzione della fideiussione, nella mancata opposizione del medesimo, creditore anche verso una società di persone di cui il debitore è socio, all'omologazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6282 del 30 marzo 2004
«Allorquando manchino tali indicazioni, il portatore del titolo non può avvalersi della speciale tutela prevista dall'art. 1994 c.c., il quale postula l'esistenza di una serie continua di girate regolari. (Nella specie, la S.C. ha confermato la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21685 del 9 novembre 2005
«Per la sussistenza della responsabilità dell'imprenditore ai sensi dell'art. 2049 c.c. non è necessario che le persone che si sono rese responsabili dell'illecito siano legate all'imprenditore da uno stabile rapporto di lavoro subordinato, ma è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12929 del 4 giugno 2007
«Conseguenza - dalla diminuzione della considerazione della persona giuridica o dell'ente nel che si esprime la sua immagine, sia sotto il profilo della incidenza negativa che tale diminuzione comporta nell'agire delle persone fisiche che ricoprano...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2367 del 3 marzo 2000
«Danno non patrimoniale e danno morale sono nozioni distinte: il primo comprende ogni conseguenza pregiudizievole di un illecito che, non prestandosi ad una valutazione monetaria di mercato, non possa essere oggetto di risarcimento sibbene .di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23129 del 16 novembre 2010
«Nelle società di persone è configurabile un rapporto di lavoro subordinato tra la società e uno dei soci purché ricorrano due condizioni: a) che la prestazione non integri un conferimento previsto dal contratto sociale; b) che il socio presti la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4928 del 3 giugno 1997
«È configurabile un rapporto di parasubordinazione, con la conseguente competenza del giudice del lavoro per le controversie ad esso relative, anche nel caso di attività fornita nell'ambito di una gestione societaria, a mezzo di società di fatto o...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 816 del 15 gennaio 2009
«La domanda di liquidazione della quota di una società di persone, da parte del socio receduto, fa valere un'obbligazione non degli altri soci, ma della società, e, pertanto, ai sensi dell'art 2266 cod. civ., va proposta nei confronti della società...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1961 del 22 febbraio 2000
«L'esistenza di una qualunque società, semplice, di persone, di capitali, regolare, irregolare, e quindi anche di una società di fatto, richiede il concorso di un elemento oggettivo, rappresentato dal conferimento di beni o servizi, con la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9250 del 20 aprile 2006
«La società di fatto, sebbene inesistente nella realtà, può apparire esistente di fronte ai terzi quando due o più persone operino nel mondo esterno in modo da determinare l'insorgere dell'opinione ragionevole che essi agiscano come soci e del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9030 del 12 settembre 1997
«In tema di società di fatto, per la configurabilità della responsabilità delle persone o dell'ente, anche in sede fallimentare, non è necessaria la prova dell'esistenza della società, essendo sufficiente la cosiddetta «apparenza della società»,...»