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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10741 del 11 maggio 2009
«Gli effetti del contratto debbono essere individuati avendo riguardo anche alla sua funzione sociale, e tenendo conto che la Costituzione antepone, anche in materia contrattuale, gli interessi della persona a quelli patrimoniali. Ne consegue che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4627 del 2 aprile 2002
«La personalità giuridica degli enti ecclesiastici, ivi ricompresi i capitoli, non è soggetta alle regole di cui agli artt. 1 e 16 del codice civile, né dell'art. 16 delle preleggi, trovando per essi applicazione la disciplina pattizia ed...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11688 del 18 settembre 2001
«Poiché la capacità giuridica si acquista al momento della nascita e si estingue con la morte della persona fisica (art. 1 c.c.), deve ritenersi affetta da giuridica inesistenza, denunciabile in ogni tempo e sede, la sentenza pronunciata nei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21748 del 16 ottobre 2007
«Il consenso informato ha come correlato la facoltà non solo di scegliere tra le diverse possibilità di trattamento medico, ma - atteso il principio personalistico che anima la nostra Costituzione (la quale vede nella persona umana un valore etico...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9801 del 10 maggio 2005
«Il rispetto della dignità e della personalità, nella sua interezza, di ogni componente del nucleo familiare assume il connotato di un diritto inviolabile, la cui lesione da parte di altro componente della famiglia costituisce il presupposto logico...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14840 del 27 giugno 2006
«In materia di affidamento dei figli minori, il giudice della separazione e del divorzio deve attenersi al criterio fondamentale - posto, per la separazione, nell'art. 155, primo comma, c.c. e, per il divorzio, dall'art. 6 della legge 1 dicembre...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2372 del 10 aprile 1985
«In tema di separazione personale, l'assegno, che venga cumulativamente fissato a carico di un coniuge per sopperire alle esigenze dell'altro coniuge e del figlio minore a quest'ultimo affidato, non può essere ridotto per il solo fatto del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5749 del 20 maggio 1993
«In tema di separazione personale dei coniugi, il principio secondo cui l'assegno di mantenimento deve decorrere dalla data della domanda trova applicazione quando a quella data sussistevano in concreto i correlativi presupposti. Ove, invece, le...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2426 del 3 febbraio 2006
«In tema di adozione di maggiorenne, per effetto dell'art. 30 della legge 28 marzo 2001, n. 149, che ha novellato l'art. 313 c.c., la decisione sulla richiesta di far luogo all'adozione viene assunta, ancorché in esito ad un procedimento che si...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2520 del 27 giugno 1975
«...negarsi carattere negoziale all'atto di consenso dell'adottante, con la conseguenza che ad esso si applica la disciplina concernente i negozi giuridici privatistici, la quale inquadra l'incapacità naturale della parte tra i motivi di annullamento.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23647 del 21 dicembre 2004
«In considerazione del tenore letterale e della ratio di cui all'art. 374 c.c., al tutore è fatto divieto - senza autorizzazione del giudice tutelare - di iniziare ex novo giudizi a nome della persona tutelata, ma non di proseguire quelli che...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9217 del 19 aprile 2010
«L'art. 182, secondo comma, c.p.c. (nel testo applicabile "ratione temporis", anteriore alle modifiche introdotte dalla legge n. 69 del 2009), secondo cui il giudice che rilevi un difetto di rappresentanza, assistenza o autorizzazione "può"...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4866 del 1 marzo 2010
«In materia di misure di protezione delle persone prive in tutto o in parte di autonomia, la legge 9 gennaio 2004, n. 6 ha configurato l'interdizione come istituto di carattere residuale, perseguendo l'obbiettivo della minor limitazione possibile...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1680 del 13 marzo 1980
«La prodigalità, giustificativa dell'inabilitazione della persona a norma dell'art. 415 secondo comma c.c., ricorre qualora il ripetersi di spese disordinate, nonché sproporzionate alla consistenza patrimoniale della persona medesima, sia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10505 del 25 ottobre 1997
«Il convincimento del giudice di merito circa l'esistenza dell'incapacità di intendere e di volere del soggetto nel momento in cui ha posto in essere l'atto del quale è chiesto l'annullamento a norma dell'art. 428 c.c. costituisce un apprezzamento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1388 del 11 febbraio 1994
«A differenza dell'infermità mentale che viene in considerazione per la dichiarazione d'inabilitazione, consistente in un'alterazione delle facoltà mentali in un grado tale da determinare l'incapacità parziale di curare i propri interessi, per cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6519 del 19 luglio 1996
«Il credito dell'assegno di mantenimento attribuito dal giudice al coniuge separato senza addebito di responsabilità, ai sensi dell'art. 156 c.c., avendo la sua fonte legale nel diritto all'assistenza materiale inerente al vincolo coniugale e non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6278 del 22 giugno 1990
«La concentrazione delle azioni di più società nelle mani di un unico socio, per l'intero capitale o per quota sufficiente ad assicurare il controllo, ancorché accompagnata dall'acquisto da parte del medesimo socio,, persona fisica, della funzione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11569 del 19 maggio 2009
«Il notaio, avendo l'obbligo di accertare la capacità legale di contrarre delle parti dell'atto rogando, è responsabile del danno patito dall'acquirente di un immobile venduto da persona già dichiarata fallita al momento della stipula, a meno che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12248 del 3 dicembre 1997
«In caso di danno alla persona, per stabilire se questo rilevi anche a titolo di danno patrimoniale si deve accertare se sia verificata ovvero se possa verificarsi in futuro una diminuzione della capacità lavorativa. Pertanto l'onere della prova ex...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15676 del 27 luglio 2005
«...subite dal danneggiato, ma occorre che egli provi che dalle stesse è derivata la riduzione della capacità lavorativa specifica, non originandosi dall'invalidità personale permanente automaticamente la presunzione di danno da lucro cessante futuro.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6658 del 19 marzo 2009
«La sussistenza di un danno patrimoniale da riduzione della capacità di lavoro e di guadagno, in conseguenza di lesioni personali, non può essere esclusa per il solo fatto che i redditi del danneggiato dopo il sinistro non si siano ridotti, in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1690 del 25 gennaio 2008
«Il danno patrimoniale futuro, nel caso di fatto illecito lesivo della persona, è da valutare su base prognostica ed il danneggiato, tra le prove, può avvalersi anche delle presunzioni semplici. Pertanto, provata la riduzione della capacità di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6403 del 28 novembre 1988
«L'incidenza dell'invalidità sul reddito deve essere valutata in relazione alle peculiari circostanze del caso concreto, di tal che un determinato coefficiente di riduzione della capacità lavorativa non importa senz'altro una proporzionale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3619 del 28 ottobre 1975
«Il danno patrimoniale che deve essere risarcito, quale conseguenza di una lesione personale che riduce la capacità di lavoro e di guadagno del danneggiato, si identifica nel lucro cessante e nel mancato guadagno, e questo non può mai confondersi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16396 del 13 luglio 2010
«In tema di risarcimento del danno alla persona, la mancanza di un reddito al momento dell'infortunio per essere il soggetto leso disoccupato, può escludere il danno da invalidità temporanea, ma non anche il danno futuro collegato alla invalidità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19445 del 15 luglio 2008
«In tema di risarcimento del danno alla persona, posto che le lesioni non irrilevanti della integrità personale di un minore di età, non svolgente attività lavorativa, sono presumibilmente destinate a produrre un danno patrimoniale futuro, in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 564 del 13 gennaio 2005
«In tema di risarcimento del danno alla persona, la mancanza di un reddito al momento dell'infortunio per non avere il soggetto leso ancora raggiunta l'età lavorativa, ovvero per essere disoccupato, può escludere il danno da invalidità temporanea,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1936 del 25 febbraio 1994
«Conseguentemente nel caso in cui si debba quantificare il lucro cessante sofferto da un libero professionista per effetto della lesione personale subita, vanno presi in considerazione, per individuare la capacità di guadagno, anche gli incrementi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12020 del 21 novembre 1995
«Nella, liquidazione del risarcimento dei danni patrimoniali derivanti ai congiunti dalla morte di una persona è corretto un metodo di calcolo che stabilisca il reddito netto su cui determinare il danno futuro subito dagli eredi sulla base della...»