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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4933 del 18 aprile 1980
«Allorché la falsa testimonianza sia avvenuta in una causa civile la ritrattazione effettuata nel processo penale esclude la punibilità solo quanto il colpevole manifesta il vero prima che sulla domanda giudiziale sia pronunciata sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 403 del 22 febbraio 1974
«Qualora la falsa deposizione sia intervenuta in una causa civile, il colpevole non è punibile se ritratta il falso e manifesta il vero, prima che sulla domanda giudiziale sia pronunziata sentenza definitiva, anche se non irrevocabile. Per sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35837 del 3 ottobre 2001
«Ai fini della configurabilità del reato di subornazione di testimone (art. 377 c.p.), è irrilevante che il soggetto nei cui confronti è stata posta in essere la condotta vietata dalla norma incriminatrice abbia già reso la propria deposizione, non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4062 del 30 marzo 1999
«Il consulente tecnico del pubblico ministero - incaricato del compito di eseguire accertamenti integrativi delle indagini di polizia giudiziaria (nella specie volte al controllo del funzionamento di una clinica privata) -, sia per l'investitura...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 616 del 21 gennaio 1986
«Il delitto di subornazione previsto dall'art. 377 c.p. è un reato di pericolo il cui evento, di natura formale, si verifica con la semplice offerta o promessa, finalizzate alla falsità giudiziale. La norma suddetta, sanzionando penalmente la sola...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12016 del 29 settembre 1977
«Perché si realizzi il reato di subornazione è necessario che il subornato assuma la qualità di testimone con la citazione, anche orale, dinanzi al giudice o al P.M. mentre non acquista tale qualità chi sia esaminato dagli organi di polizia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1360 del 24 novembre 1970
«Il delitto di subornazione di testimone richiede che la persona verso la quale è diretta l'opera del subornatore abbia acquistato, al momento dell'offerta o della promessa del denaro, la qualità di testimone. Il testimone esercita una pubblica...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 44464 del 17 dicembre 2010
«L'integrazione del reato di induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria, posto in essere per il tramite di una terza persona, richiede che quest'ultima si faccia latrice, nei confronti del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20679 del 9 maggio 2003
«Nel delitto di favoreggiamento reale previsto dall'art. 379 c.p., la persona offesa dal reato non può essere un soggetto privato, in quanto la fattispecie in questione tutela in via esclusiva l'interesse pubblico al buon andamento della giustizia....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11603 del 13 novembre 2000
«In tema di favoreggiamento reale, la natura permanente del reato presupposto non è di ostacolo alla configurabilità del favoreggiamento, quando la condotta del primo reato abbia già avuto inizio. (Fattispecie nella quale è stata ritenuta la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4150 del 9 maggio 1984
«Per la configurabilità del reato di favoreggiamento reale è necessario che l'aiuto venga prestato nell'interesse esclusivo dell'autore del reato principale. Se esso venga, invece, prestato, o anche solo offerto, per una finalità di profitto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7328 del 22 luglio 1981
«L'elemento oggettivo del reato di favoreggiamento reale è costituito da qualsiasi comportamento idoneo a far definitivamente conseguire al favorito il provento della sua precedente attività criminosa e tale condotta non deve implicare...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 566 del 12 marzo 1973
«Per la integrazione del delitto di favoreggiamento reale non è sempre necessario un comportamento attivo potendo l'aiuto concretarsi anche in un comportamento omissivo, oggettivamente o soggettivamente rivolto ad assicurare a taluno il prodotto,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14668 del 9 novembre 1990
«In tema di concorso di persone nel reato, il sistema positivo si basa sulla teoria monistica del reato secondo cui nella fattispecie plurisoggettiva, l'attività antigiuridica di ciascuno, ponendosi inscindibilmente con quelle degli altri correi,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12523 del 20 settembre 1990
«Il punto centrale di distinzione del reato di favoreggiamento rispetto ai reati presupposti è costituito dalla circostanza che questi ultimi siano stati già commessi. Sicché la condotta criminosa dell'autore sarà qualificabile a titolo di concorso...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6524 del 28 aprile 1989
«Non risponde di ricettazione, ma di favoreggiamento reale il soggetto il quale si ripromette di ricevere un vantaggio economico non già dalla ricezione della merce furtiva, bensì da un rapporto diverso, quale la concessione del proprio locale per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9912 del 13 ottobre 1988
«Sussiste il concorso nel reato ogni qualvolta si pone in essere un'attività di cooperazione o di collaborazione che comporta appoggio e comunque agevola la commissione del reato. Tale attività di collaborazione e di appoggio, comunque prestata,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7100 del 17 giugno 1988
«Ai fini della sussistenza del reato di favoreggiamento reale oppure di quello di ricettazione, occorre osservare che quest'ultimo è comprensivo di una vasta gamma di ipotesi di attività successive ed autonome, rispetto alla consumazione di altra...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10411 del 7 ottobre 1987
«La competenza territoriale del giudice nella ipotesi di consumazione del delitto di associazione per delinquere, sia di diritto comune che rivolta alla commissione dei reati previsti dalla legge sugli stupefacenti, si incardina nel luogo in cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7382 del 12 giugno 1987
«Il dettato normativo dell'art. 648 bis c.p. (che contiene la espressa previsione che, tra gli scopi che l'agente può avere di mira nella realizzazione della condotta vietata, sia da ricomprendersi anche quello di aiutare gli autori dei delitti...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3558 del 21 marzo 1987
«Per la configurabilità del reato di favoreggiamento reale è necessario che l'aiuto venga prestato nell'interesse esclusivo dell'autore del reato principale; se esso venga, invece, prestato, o anche solo offerto, per una qualità di profitto,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 14442 del 23 dicembre 1986
«Il reato di favoreggiamento reale, di cui all'art. 379 c.p., è ipotizzabile anche durante lo stato di permanenza (successivo alla consumazione) del delitto di sequestro di persona a scopo di estorsione, di cui all'art. 630 c.p., a condizione,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20105 del 16 febbraio 2011
«Il delitto di rivelazione di segreti inerenti ad un procedimento penale (art. 379 bis c.p.) ha ad oggetto quelle notizie che siano state apprese in occasione della partecipazione o dell'assistenza all'atto posto in essere nel procedimento e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6703 del 20 febbraio 2012
«Per la configurabilità del delitto di infedele patrocinio è irrilevante il consenso prestato dalla parte al suo patrocinatore, quando l'attività di quest'ultimo si traduca nel consigliare al proprio cliente un comportamento contrario alla legge...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 41370 del 18 dicembre 2006
«Per la sussistenza del reato di patrocinio infedele è necessaria, quale elemento costitutivo del reato, la pendenza di un procedimento nell'ambito del quale deve realizzarsi la violazione degli obblighi assunti con il mandato, che peraltro non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39924 del 3 novembre 2005
«Nell'accertamento del reato di infedele patrocinio il giudice non può limitarsi alla valutazione di singoli atti o di scelte avulsi dal contesto nel quale sono inseriti, ma deve collocare l'attività professionale svolta nel quadro della linea...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11951 del 25 marzo 2005
«Integra il reato di infedele patrocinio la condotta del difensore che si appropri di somme ottenute in via transattiva per conto della parte assistita in un giudizio in corso. (Fattispecie nella quale l'imputato, nei confronti del quale il proprio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8420 del 18 settembre 1997
«Perché si abbia il reato di patrocinio infedele punito dall'art. 380 c.p., occorre una attuale e effettiva pendenza del procedimento avanti all'autorità giudiziaria e l'infedeltà del patrocinio non può essere riferita alle attività prodromiche...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13106 del 2 aprile 2001
«La condotta punibile del reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice (nella specie, un sequestro conservativo) nella forma dell'elusione della misura cautelare a difesa del credito (art. 388, secondo comma, c.p.), ricorre...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4668 del 27 aprile 1995
«Per la sussistenza dei delitti di patrocinio o di consulenza infedele (art. 380 c.p.) e le altre infedeltà del patrocinatore o del consulente tecnico (art. 381 c.p.) è strutturalmente necessaria la instaurazione di un procedimento dinanzi...»