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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1109 del 7 aprile 1992
«Ne consegue, per principio generale regolante le impugnazioni di merito, che debba essere il giudice del dibattimento a procedere anche nelle ipotesi in cui, esercitando il controllo di cui innanzi, riconosca l'erroneità della decisione del Gip....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7959 del 18 luglio 1995
«Nell'ipotesi in cui il giudizio in primo grado si sia svolto nella forma del rito abbreviato, l'inosservanza in appello del procedimento in Camera di consiglio non può comportare la nullità del giudizio: infatti la celebrazione del medesimo in...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3799 del 16 aprile 1995
«Tale disciplina, peraltro, non si pone in contrasto con gli artt. 3 e 27 della Costituzione, essendo giustificata dalla scelta operata dall'imputato, il quale, con la richiesta di definizione del procedimento allo stato degli atti, in cambio di un...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8442 del 4 marzo 2005
«In tema di spese di costituzione e difesa di parte civile, deve ritenersi legittima, in caso di condanna dell'imputato, la liquidazione, in favore della parte civile, anche dell'onorario per l'atto di costituzione e per la procura, nonché per le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10097 del 24 settembre 1994
«Ne consegue che, in caso di dissenso del P.M. su tale richiesta e di conseguente instaurazione del dibattimento, qualora in questa sede intervenga (in caso di istruttoria od al momento delle conclusioni) modifica del solo titolo del reato,...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 2618 del 20 settembre 1990
«...tra P.M. e imputato. La richiesta formulata dalla difesa prima della decisione di concessione dei doppi benefici di legge, sul rilievo che il diritto di libertà dell'imputato non potrebbe essere delegato ad alcuno se non mediante procura...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5791 del 9 giugno 1993
«Né la mancanza dell'obbligo di specificare le circostanze sulle quali i testimoni «presentati» dovranno essere escussi realizza una lesione del diritto di difesa, posto che le parti si trovano in una posizione «paritaria» assicurata dall'eguale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9479 del 20 ottobre 1993
«La mancata comunicazione dell'arresto al professionista indicato dall'imputato come difensore di fiducia e la successiva celebrazione del giudizio direttissimo non preceduta dall'avviso allo stesso difensore determinano una nullità assoluta e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10261 del 11 ottobre 1991
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 455 c.p.p., sollevata per preteso contrasto con l'art. 24 della Costituzione, in quanto la vera essenza del diritto di difesa consiste nella facoltà di opporsi alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5403 del 11 maggio 1995
«In tema di giudizio immediato, il dovere di mettere a disposizione del giudice per le indagini preliminari l'intero fascicolo processuale non consente al pubblico ministero selezioni di sorta; ma la tardiva trasmissione della documentazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35615 del 23 ottobre 2002
«Ne consegue che l'obbligo di enunciazione del fatto nel decreto di citazione notificato all'imputato opponente è soddisfatto mediante l'indicazione per relationem all'imputazione contenuta nel decreto opposto, senza che per ciò possa ravvisarsi...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 49587 del 5 luglio 2001
«La previsione di cui all'art. 465, comma 2, c.p.p. che impone la comunicazione e notificazione del provvedimento di anticipazione d'udienza almeno 7 giorni prima della nuova data fissata, si pone a tutela del diritto di difesa e trova applicazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1324 del 4 febbraio 1998
«Il sistema delle garanzie delineato dal codice di rito non si conforma infatti a criteri di mera formalità espressiva ma a quelli del rispetto delle forme funzionali alla tutela delle varie espressioni del diritto di difesa. Ciò che conta è che il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34224 del 23 settembre 2005
«In tema di partecipazione al dibattimento, la detenzione in un istituto penitenziario prossimo al luogo di celebrazione del dibattimento non costituisce un diritto dell'imputato e neppure una situazione giuridicamente apprezzabile ai fini della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2524 del 6 marzo 1996
«Non sussiste alcuna violazione del diritto di difesa nell'esposizione introduttiva del P.M. con cui si riportino le dichiarazioni rese dagli imputati in sede di indagini preliminari, non essendo la stessa in alcun modo vincolante per il giudice.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11264 del 29 settembre 1999
«La rinuncia ad un teste formulata dalla parte che ne aveva richiesto l'ammissione è immediatamente operante, sicché l'unica possibilità di assumere il mezzo istruttorio rinunciato è data dall'esercizio dei poteri officiosi di integrazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 809 del 21 gennaio 1999
«Poiché spetta allo Stato in cui l'estradando è stato sottoposto a processo stabilire, in concreto, le modalità di esercizio del diritto dell'imputato a un'assistenza tecnica, purché esso venga riconosciuto, non può invocarsi, al fine di ottenere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1303 del 11 febbraio 1993
«Il regime della non utilizzabilità in dibattimento delle dichiarazioni rese spontaneamente dall'indagato, senza l'assistenza del difensore, alla polizia giudiziaria evidenzia la specifica finalità di tutela del diritto di difesa dell'indagato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6515 del 3 giugno 1998
«Il mancato esame dell'imputato, anche se in precedenza ammesso dal giudice del dibattimento, non comportando alcuna limitazione alla facoltà di intervento, di assistenza e di rappresentanza dell'imputato medesimo, non integra alcuna violazione del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9714 del 13 novembre 1996
«Invero come il giudice, terminata l'acquisizione delle prove, può disporre nuovi mezzi, a maggior ragione può escutere nuovamente le persone già sentite; né tale escussione viola il diritto di difesa, rimanendo solo il diritto delle parti di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2542 del 17 marzo 1997
«Pertanto, il mancato adempimento dell'onere di formulare la richiesta dei mezzi di prova nei modi e nei termini di legge non comporta l'impossibilità assoluta della loro assunzione, ma fa sì che la parte sia esposta alla decisione discrezionale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7937 del 18 luglio 1995
«In tale situazione non si impone la lettura ex art. 511 c.p.p., delle richieste e dei decreti di cui sopra posto che non essi, ma solo le trascrizioni, le quali risultino tempestivamente effettuate nei termini di scadenza, contengono i dati...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9003 del 3 ottobre 1997
«Ciò posto, appare manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale della citata norma transitoria, in relazione agli artt. 3 e 24, comma secondo, della Costituzione, con riferimento all'esclusione, per il giudizio di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 16632 del 2 maggio 2007
«Il giudice di appello, se accerta che il fatto è diverso da quello contestato, non potendo decidere in ordine allo stesso perché altrimenti sottrarrebbe all'imputato un grado di giudizio e ne violerebbe conseguentemente in maniera irreparabile il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6374 del 2 luglio 1997
«Le norme disciplinanti le nuove contestazioni (artt. 516-522 c.p.p.) hanno lo scopo di assicurare il contraddittorio sul contenuto dell'accusa e, quindi, il pieno esercizio del diritto di difesa dell'imputato. Ne consegue che le dette norme non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10196 del 4 marzo 2013
«La modifica in udienza del capo di imputazione, consistente nella diversa indicazione della data del commesso reato, non sempre comporta una alterazione avente incidenza sulla identità sostanziale e sulla identificazione dell'addebito, atteso che,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10820 del 20 marzo 2012
«È ammissibile la richiesta di applicazione della pena, proposta a seguito di modifica dell'imputazione, ex art. 516 cod. proc. pen. - nella specie da tentata estorsione aggravata in esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1431 del 15 gennaio 2002
«Tale soluzione, suggerita dalla lettera della legge e dalla necessità di garantire il diritto di difesa dell'interessato, appare oggi la sola congruente con nuovi ed essenziali profili del processo penale, dalla configurazione dell'accesso al rito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6251 del 29 maggio 2000
«La lettera della norma non appare suscettibile di interpretazione estensiva e, per contro, una contestazione suppletiva di fatti già noti all'accusa viola il principio di difesa, sia sotto il profilo che si tratta di una imputazione “a sorpresa”...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29213 del 2 agosto 2005
«In caso di contestazione suppletiva nel corso dell'udienza preliminare, il diritto di difesa non subisce nessuna effettiva compromissione in conseguenza della mancata concessione di un termine per la difesa, non previsto dall'art. 423 c.p.p. a...»