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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10905 del 5 maggio 2010
«In tema di opposizione allo stato passivo, il termine di trenta giorni dalla notifica della sentenza di secondo grado per la proposizione del ricorso per cassazione, prescritto dall'art. 99 della legge fall. (nel testo applicabile "ratione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6900 del 22 marzo 2010
«L'art. 99 della legge fall., nel testo novellato dapprima dal d.l.vo n. 5 del 2006, e successivamente dal d.l.vo n. 169 del 2007, configurando il giudizio di opposizione allo stato passivo in senso inequivocabilmente impugnatorio, esclude...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22108 del 22 ottobre 2007
«Il giudizio di opposizione allo stato passivo ha natura impugnatoria ed è retto dal principio dell'immutabilità della domanda, il quale esclude che possano prendersi in considerazione le questioni non dedotte con l'atto di opposizione; gli stessi...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, sentenza n. 3672 del 8 marzo 2012
«In materia di impugnazioni, il principio cosiddetto di apparenza e affidabilità comporta necessariamente un'indagine sugli atti, al fine di accertare se l'adozione da parte del giudice di merito di quella determinata forma del provvedimento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17154 del 22 luglio 2009
«L'opposizione allo stato passivo, ai sensi dell'art. 98 legge fall., comporta l'instaurazione di un procedimento contenzioso di competenza del tribunale che si conclude con un atto che deve presentare i caratteri della sentenza. Pertanto, nel caso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7815 del 21 agosto 1997
«In tema di sanzioni amministrative, l'art. 23, comma penultimo della L. 24 novembre 1981, n. 689 addossa all'amministrazione l'onere probatorio, spettando tuttavia all'incolpato specificare i motivi di opposizione delimitanti la materia della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4736 del 23 marzo 2012
«Non è ravvisabile soccombenza virtuale e non può, quindi, essere condannato alle spese del giudizio di opposizione allo stato passivo, il lavoratore subordinato, che abbia adempiuto all'onere d'insinuazione del suo credito maturato per TFR al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10854 del 10 luglio 2003
«Nel giudizio di opposizione allo stato passivo, il regolamento delle spese processuali è ispirato, ricorrendo la medesima ratio di evitare che il ritardo nella documentazione del credito possa risolversi in pregiudizio per la massa dei creditori,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5095 del 29 marzo 2012
«Non sono impugnabili dal fallito, con il ricorso per cassazione ex art. 111 Cost., i provvedimenti adottati dal giudice delegato nel subprocedimento di formazione dello stato passivo, non solo perchè privi di definitività, ma anche per l'espressa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19397 del 28 settembre 2004
«In tema di procedimento di impugnazione di crediti ammessi al passivo fallimentare, la disposizione dell'ultimo comma dell'art. 100 legge fall. (a mente del quale, per l'istruzione e la decisione delle impugnazioni si applicano le disposizioni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3363 del 22 marzo 2000
«Il creditore che vede il suo credito ammesso come chirografo in sede di verificazione dello stato passivo, senza alcuna specifica connotazione che comporti la cosiddetta postergazione, è posto sullo stesso piano degli altri creditori chirografari...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25548 del 17 dicembre 2010
«In tema di accertamento dello stato passivo nel fallimento, il creditore ammesso al passivo - tempestivamente o in sede di insinuazione tardiva (come nella specie avvenuto) - è legittimato ad impugnare gli altri crediti ammessi; tuttavia in sede...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20048 del 22 settembre 2010
«Nel giudizio d'impugnazione dei crediti ammessi al passivo fallimentare a norma dell'art. 101 legge fall., la legittimazione è attribuita a ciascun creditore e non anche al curatore, così come è previsto anche dall'art. 100 legge fall.,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22629 del 20 ottobre 2006
«In ipotesi di fallimento di una società di persone e dei soci illimitatamente responsabili (art. 147 legge fall.), il curatore del fallimento sociale non ha legittimazione processuale nelle controversie coinvolgenti la massa attiva personale del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6172 del 17 aprile 2003
«Nel procedimento di impugnazione del credito ammesso al passivo fallimentare (art. 100 L. fall.), il curatore è considerato ope legis contraddittore necessario, dovendo essere chiamato in giudizio — al pari del creditore ammesso il cui credito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11948 del 25 novembre 1998
«In tema di impugnazione di crediti ex art. 100 della legge fallimentare, il principio secondo il quale non spetta al creditore già ammesso l'assunzione di un ruolo di iniziativa nel giudizio di impugnazione, onde fornire nuovamente la prova del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 195 del 21 gennaio 1985
«L'art. 100 della legge fallimentare, il quale, in applicazione del principio fissato dal precedente art. 43, circa la perdita della capacità processuale del fallito nelle cause relative a rapporti patrimoniali compresi nel fallimento, stabilisce...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 938 del 11 febbraio 1980
«Gli atti processuali, pur essendo volontari nel loro compimento, spiegano i loro effetti secondo modalità che a ciascun tipo la legge riconnette, senza che sia normalmente ammissibile una divergenza della manifestazione rispetto all'intenzione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22013 del 19 ottobre 2007
«La domanda avente ad oggetto la prededucibilità di un credito può essere dedotta per la prima volta con lo strumento dell'insinuazione tardiva al passivo, laddove i necessari presupposti fattuali siano maturati solo successivamente al decreto con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6543 del 11 maggio 2001
«L'ammissione al passivo fallimentare di una parte del credito, rappresentato sin dall'origine da una pluralità di cambiali di identico importo, ma con diverse scadenze mensili, preclude l'ammissibilità della insinuazione tardiva del restante...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9616 del 25 settembre 1998
«La rinunzia da parte del creditore alla domanda di insinuazione tardiva al passivo fallimentare comporta l'estinzione del relativo procedimento e la non riproponibilità dell'istanza, in virtù della previsione in cui all'art. 98 L. fall. (secondo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4792 del 26 marzo 2012
«L'ammissione tardiva al passivo del credito comporta solo il rischio di parziale incapienza, con la conseguenza che è legittimo il provvedimento del giudice delegato che disponga l'inserimento immediato nello stato passivo di una domanda di...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 20910 del 11 ottobre 2011
«Per far valere il credito tributario nei confronti del fallimento l'Amministrazione finanziaria o l'esattore debbono presentare l'istanza di insinuazione tardiva nel termine annuale previsto dall'art. 101 legge fall., senza che i diversi e più...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19628 del 30 settembre 2004
«L'estinzione del procedimento di insinuazione tardiva del credito, per effetto della mancata o non tempestiva costituzione del creditore, non preclude, di per sè, la possibilità di far valere successivamente, anche nell'ambito della stessa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11096 del 5 novembre 1998
«In tema di ammissione al passivo fallimentare, alla richiesta del creditore, che abbia presentato domanda di insinuazione tardiva, di partecipare a precedenti piani di riparto consegue, in caso di contestazione del curatore, la trasformazione del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9692 del 4 luglio 2002
«Il decreto con il quale il giudice delegato, a fronte dell'opposizione del curatore, in luogo di provvedere alla istruzione della causa e rimettere la decisione al collegio, direttamente escluda, in tutto o in parte, il credito oggetto della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 55 del 5 gennaio 2000
«Il decreto con il quale il giudice delegato, in sede di dichiarazione tardiva di crediti, in presenza di contestazioni parziali del curatore non accettate dal creditore istante, abbia ammesso solo in parte (eventualmente anche con semplice...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 758 del 24 gennaio 1997
«La disposizione di cui all'art. 101 secondo comma della legge fallimentare, la quale prevede che nel procedimento instaurato con la richiesta di ammissione tardiva del credito possono intervenire gli altri creditori, preclude, tanto nella fase...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12855 del 26 maggio 2010
«L'estinzione del procedimento di insinuazione tardiva del credito, per effetto della mancata o non tempestiva costituzione del creditore, non preclude, di per sè, la possibilità di far valere successivamente, anche nell'ambito della stessa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8575 del 28 agosto 1998
«L'art. 101 legge fallimentare nel prevedere che i creditori possono chiedere l'ammissione al passivo fino a che non siano esaurite tutte le ripartizioni dell'attivo fallimentare, pone solo un limite cronologico all'esercizio di tale diritto...»