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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2974 del 10 aprile 1990
«La sopravvenienza del fallimento del debitore, nel corso del giudizio di primo grado da questo promosso in opposizione a decreto ingiuntivo, determina, nel caso in cui il curatore non gli sia subentrato, l'inopponibilità al fallimento di tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7622 del 30 marzo 2010
«L'inosservanza del principio della immutabilità del giudice istruttore, sancito dall'art. 174 c.p.c., in difetto di una espressa sanzione di nullità, costituisce una mera irregolarità di carattere interno che non incide sulla validità degli atti e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8442 del 13 giugno 2002
«Non è nulla la sentenza per vizio di costituzione del giudice in caso di cambiamento del giudice istruttore originariamente designato, se sono state rispettate le condizioni previste dall'art. 174 c.p.c., secondo il quale la sostituzione del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11238 del 28 dicembre 1994
«Nel caso di assoluto impedimento del giudice istruttore — nella specie, in congedo puerperio — la sua sostituzione (per la quale non è necessario un provvedimento formale), anche se disposta in violazione degli artt. 174 c.p.c. e 79 att., non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13011 del 30 dicembre 1993
«Il vizio di costituzione del giudice è ravvisabile solo quando gli atti giudiziali siano posti in essere da persona estranea all'ufficio e non investita della funzione esercitata e perciò non è riscontrabile quando si verifichi una sostituzione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 766 del 28 gennaio 1988
«Il provvedimento con il quale il presidente di un collegio giudicante sostituisce al giudice che ha istruito la causa altro giudice come relatore per impedimento del giudice sostituito o altra grave esigenza di servizio è rimesso all'apprezzamento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 447 del 23 gennaio 1982
«L'esercizio del potere di sostituzione dell'istruttore della causa, conferito al presidente del tribunale o della corte d'appello dall'art. 174 c.p.c., non è censurabile con ricorso per cassazione non potendosi assoggettare a sindacato di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8176 del 26 luglio 1995
«Il difetto di motivazione del decreto di sostituzione del giudice istruttore non produce nullità del provvedimento, posto che la stessa eventuale inosservanza delle condizioni previste dall'art. 174 c.p.c. costituisce un'irregolarità di carattere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6158 del 24 novembre 1979
«Il provvedimento, con il quale il presidente di un collegio giudicante sostituisce al giudice che ha istruito la causa altro giudice come relatore, può risultare anche da una semplice annotazione sul ruolo di udienza, non rilevando la mancanza di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 801 del 20 febbraio 1978
«La sostituzione del giudice istruttore e relatore, di cui all'art. 174, secondo comma, c.p.c., può essere disposta anche all'udienza di discussione, senza che ciò costituisca motivo per la riapertura della fase istruttoria ovvero concreti...»
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Cassazione civile, sentenza n. 888 del 5 maggio 1962
«Nelle ipotesi di sostituzione del giudice istruttore per impedimento di lui o per esigenze di servizio, il relativo provvedimento è preso dal presidente anche verbalmente e non deve essere notificato o comunicato alle parti. L'inesistenza dei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10037 del 1 agosto 2000
«La sostituzione del giudice, disposta ai sensi dell'art. 174, secondo comma, c.p.c., non è indicata tra gli atti da comunicare al contumace ai sensi dell'art. 292 c.p.c., e pertanto l'omissione di tale comunicazione non vìola il principio del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10394 del 3 dicembre 1994
«La mancata comunicazione dell'ordinanza di sostituzione del giudice nella fase istruttoria e del rinvio dell'udienza comporta la violazione del principio del contraddittorio e, quindi, la nullità degli atti compiuti successivamente. Detta nullità,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3774 del 16 aprile 1987
«La mancata comunicazione alle parti del decreto di sostituzione del giudice istruttore e del rinvio d'ufficio dell'udienza davanti all'istruttore stesso non comporta la nullità del giudizio quando le parti non sollevando al riguardo alcuna...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5443 del 11 aprile 2001
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale degli artt. 174, comma secondo, c.p.c., 63, ultima parte e 79, comma primo, disp. att. c.p.c. eccepita, in riferimento agli artt. 24 e 25 della Costituzione, nelle parti in cui...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2413 del 2 marzo 1995
«Nella fase d'appello del processo del lavoro, nella quale non esiste una fase istruttoria e quindi non viene nominato alcun giudice istruttore, ma solo un relatore, non è applicabile il principio dell'immutabilità del giudice istruttore, sancito...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13061 del 14 luglio 2004
«Nel caso in cui sia stato necessario provvedere alla sostituzione del giudice di pace dinanzi al quale si era svolta l'udienza di discussione della causa perché cessato dall'incarico, il decreto del capo dell'ufficio che dispone ex art. 174 c.p.c....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2911 del 26 marzo 1999
«La norma dell'art. 177 c.p.c., secondo cui le ordinanze “latu sensu” istruttorie, comprese quelle destinate a disciplinare lo svolgimento del processo, possono — tranne i casi previsti dal terzo comma dello stesso articolo — essere modificate o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5812 del 6 novembre 1982
«Il principio di cui all'art. 177 c.p.c. secondo il quale le ordinanze «comunque motivate, non possono pregiudicare la decisione della causa» comporta l'impossibilità di attribuire valore decisorio alla soluzione di una determinata questione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4982 del 24 agosto 1981
«Le ordinanze, comunque motivate, non possono mai pregiudicare la decisione della causa, per cui esse non possono mai considerarsi come anticipazione della decisione definitiva, ben potendo essere modificate (revocate, esplicitamente o...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5738 del 14 maggio 1992
«Le ordinanze con cui il giudice istruttore o il collegio decidono in ordine alle richieste di ammissione delle prove e dispongono in ordine all'istruzione della causa non possono mai pregiudicare il merito della decisione della controversia e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8932 del 18 aprile 2006
«Le ordinanze con cui il giudice istruttore o il collegio decidono in ordine alle richieste di ammissione delle prove e dispongono in ordine all'istruzione della causa sono di norma revocabili, anche implicitamente, e non pregiudicano il merito...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2744 del 27 marzo 1997
«Le ordinanze emesse dal giudice istruttore nel corso del processo divengono inefficaci nell'ipotesi di successiva pronunzia che disponga in tal senso, in modo esplicito (come nel caso della loro modifica da parte dello stesso giudice istruttore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9729 del 7 novembre 1996
«L'art. 177, secondo comma, c.p.c., nel disporre che le ordinanze possono essere sempre modificate o revocate dal giudice che le ha pronunciate, attribuisce allo stesso un potere discrezionale, il cui esercizio può essere sollecitato con una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1309 del 22 febbraio 1990
«Contro l'ordinanza del giudice istruttore della causa di separazione personale, con cui sia disposto l'affidamento del figlio minore ad uno dei genitori, all'esito di un'apposita consulenza tecnica di ufficio, non è ammissibile ricorso per...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 251 del 25 marzo 1988
«L'art. 177 c.p.c., il quale stabilisce che le ordinanze lato sensu istruttorie comprese quelle destinate a regolare lo svolgimento del processo, possono essere modificate o revocate dal giudice che le ha pronunciate salvo i casi previsti dal terzo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11999 del 27 novembre 1997
«La regola della non revocabilità delle ordinanze pronunciate sull'accordo delle parti opera solo con riferimento alle materie su cui le parti possono disporre (art. 177, terzo comma, n. 1, c.p.c.) e quindi non può trovare applicazione riguardo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2031 del 18 maggio 1977
«Le ordinanze collegiali hanno lo stesso carattere delibativo e provvisorio che hanno le ordinanze del giudice istruttore e, come queste, tendono al solo fine di provvedere alla continuazione dell'istruzione; esse, pertanto, non possono mai...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14104 del 13 novembre 2001
«I provvedimenti tipicamente ordinatori, con funzione strumentale e preparatoria rispetto alla futura definizione della controversia, privi come tali di qualunque efficacia decisoria, non sono suscettibili di impugnazione davanti al giudice...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3601 del 12 marzo 2001
«L'ordinanza istruttoria relativa all'ammissione di una prova, anche quando prenda in esame questioni attinenti a presupposti, condizioni processuali o profili di merito, è provvedimento tipicamente ordinatorio, con funzione strumentale e...»