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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10633 del 4 giugno 2004
«L'art. 132, secondo comma, c.p.c. disciplina solo l'ipotesi di morte o altro impedimento del presidente del collegio, o del giudice estensore, a sottoscrivere la sentenza e non riguarda il caso in cui eventi siffatti si verifichino dopo la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9035 del 12 maggio 2004
«Il requisito della sottoscrizione della sentenza da parte del giudice che l'ha pronunciata, la cui mancanza comporta la nullità insanabile e rilevabile d'ufficio ex art. 161, capoverso, c.p.c., va verificato con riferimento alla «sentenza»...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12214 del 20 agosto 2003
«Nel caso in cui risulti, in calce alla sentenza, che la stessa è stata redatta con la collaborazione di un uditore giudiziario, non può considerarsi la sentenza stessa affetta da nullità né tanto meno da inesistenza, rilevabile anche d'ufficio in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9616 del 16 giugno 2003
«In tema di sottoscrizione delle sentenze civili, in caso di collocamento in pensione, dimissioni, o comunque in tutte le ipotesi (diverse dal trasferimento ad altra sede o ad altro incarico) in cui il magistrato abbia cessato di fare parte...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15249 del 29 ottobre 2002
«La mancata sottoscrizione della sentenza da parte di un magistrato collocato a riposo successivamente alla deliberazione costituisce motivo di nullità della pronuncia ai sensi dell'art. 161 c.p.c., attesa la natura eccezionale della norma di cui...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 4326 del 19 marzo 2012
«In tema di sottoscrizione delle sentenze civili, in caso di collocamento in pensione, dimissioni, o comunque in tutte le ipotesi (diverse dal trasferimento ad altra sede o ad altro incarico) in cui il magistrato abbia cessato di fare parte...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7059 del 23 maggio 2001
«È affetta da nullità insanabile, rilevabile d'ufficio anche in sede di legittimità, la sentenza collegiale che rechi la sottoscrizione del solo presidente, del quale deve presumersi il difetto della qualità di estensore, ove risulti che altro...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3677 del 14 marzo 2001
«È nulla per vizio di sottoscrizione la sentenza che definisce un procedimento di primo grado dinanzi al giudice unico qualora quest'ultimo, designato con decreto presidenziale a sostituire il titolare del procedimento, abbia tenuto alcune udienze...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15424 del 4 dicembre 2000
«La sottoscrizione della sentenza da parte del giudice — e, nel caso del giudice collegiale, del presidente e dell'estensore, secondo quanto disposto dall'art. 132, ultimo comma, c.p.c. — costituisce un requisito essenziale della giuridica...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7928 del 9 giugno 2000
«La sottoscrizione della sentenza da parte del giudice, costituente requisito della sua esistenza giuridica a norma dell'art. 162, secondo comma, c.p.c., deve essere costituita da un segno grafico che abbia caratteristiche di specificità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4771 del 14 maggio 1999
«La ratio del combinato disposto degli artt. 132, comma terzo, e 161, comma secondo, c.p.c. consiste nell'esigenza di sicura identificazione della sentenza pubblicata come decisione riferibile al collegio che l'ha, con quella motivazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1028 del 4 febbraio 1997
«La sottoscrizione della sentenza da parte del giudice anziano del collegio con la menzione da parte del medesimo dell'impedimento «cagionato da motivi di salute» del presidente estensore è rituale ai sensi dell'art. 132 c.p.c. (così come...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10095 del 19 novembre 1996
«È affetto da nullità assoluta, rilevabile anche d'ufficio in ogni stato e grado del giudizio, il provvedimento collegiale che, pur avendo carattere sostanziale di sentenza, sia stato emesso nella forma del decreto (nella specie, ordinanza di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 943 del 26 gennaio 1995
«Al difetto del requisito della sottoscrizione del giudice, previsto dal n. 5 dell'art. 132 c.p.c. è equiparata la sottoscrizione illeggibile, allorché nella sentenza non risulti neppure indicato il giudice che l'abbia pronunciata, onde rimanga...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9661 del 22 settembre 1993
«Nel caso di provvedimento inesistente per difetto di sottoscrizione del giudice o perché sottoscritto da giudice che non faceva parte del Collegio, mentre non è consentito, dopo il deposito in cancelleria, procedere alla integrazione o correzione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4025 del 2 aprile 1992
«Il motivo di nullità della sentenza, costituito dal fatto che la decisione risulta pronunciata da un collegio giudicante diverso da quello che ha ritenuto la causa a sentenza, è assimilabile a quello della mancata sottoscrizione della sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 448 del 18 gennaio 1991
«L'omessa sottoscrizione della sentenza da parte del giudice o, nel caso di sentenza emessa da un giudice collegiale, da parte di uno dei magistrati tenuti a sottoscriverla ai sensi dell'art. 132 c.p.c., nel testo modificato dall'art. 6 della L. 8...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7552 del 12 ottobre 1987
«La sottoscrizione della sentenza da parte del presidente del collegio giudicante costituisce un requisito indispensabile dell'atto processuale e può essere sostituita (ex art. 132, terzo comma, c.p.c., come novellato dall'art. 6, L. n. 532 del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1756 del 13 luglio 1967
«Le pronunce di accertamento giudiziali si distinguono in sentenze dichiarative e sentenze costitutive. Le prime dichiarano la volontà della legge rispetto alla fattispecie concreta con funzione di mero accertamento e, per la loro stessa natura,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5855 del 9 maggio 2000
«L'esistenza della sentenza civile è determinata (salvo ipotesi particolari, quale quella del rito del lavoro, ovvero dei riti ad esso legislativamente equiparati o specialmente disciplinati), dalla sua pubblicazione mediante deposito nella...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 538 del 8 giugno 1998
«In ipotesi di ius superveniens dopo la deliberazione della sentenza ma prima della sua pubblicazione, solo l'originario collegio deliberante, riconvocato dal suo presidente, può provvedere ad una nuova deliberazione che tenga conto della normativa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6161 del 5 luglio 1996
«Ad eccezione di particolari ipotesi (come nel rito del lavoro, ovvero nei riti ad esso legislativamente equiparati e specialmente disciplinati), l'esistenza della sentenza civile è determinata dalla sua pubblicazione mediante deposito nella...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17453 del 31 luglio 2006
«La notificazione effettuata, ai sensi dell'articolo 139 c.p.c., nel luogo in cui il destinatario ha l'ufficio o dove esercita l'industria o il commercio non postula una relazione di fatto con il luogo di lavoro caratterizzata da una presenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15755 del 13 agosto 2004
«In tema di notificazioni, l'art. 139 c.p.c., nel prescrivere che la notifica si esegue nel luogo di residenza del destinatario e nel precisare che questi va ricercato nella casa di abitazione o dove ha l'ufficio o esercita l'industria o il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9279 del 17 settembre 1998
«In tema di notificazioni, l'art. 139 c.p.c. pone obbligatoriamente un criterio di successione preferenziale in ordine ai luoghi nei quali la notificazione deve avvenire. Ciò premesso, giacché la residenza non si perde per effetto di un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6362 del 7 giugno 1993
«L'indicazione contenuta in una lettera dell'indirizzo del mittente, quale luogo di ricezione di dichiarazioni negoziali a prescindere dall'effettiva presenza fisica in esso del destinatario, non esprime a differenza della residenza il collegamento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13849 del 21 dicembre 1991
«In tema di notificazione l'art. 139 c.p.c. pone un criterio di successione preferenziale per quanto riguarda il comune nel quale deve essere effettuata, cioè prima quello di residenza, se questo è ignoto, il comune di dimora e, se anche questo è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17040 del 12 novembre 2003
«In tema di corretta determinazione del luogo di residenza o dimora abituale del destinatario, ai fini di verificare la validità della notifica di un atto, costituisce idonea fonte di convincimento atta a confermare o a superare le risultanze...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16941 del 11 novembre 2003
«Ai fini della legittimità della notifica presso l'abitazione del destinatario, se il richiedente conosce il luogo di reale dimora abituale, o sia in grado di conoscerlo facendo uso della diligenza che il caso suggerisce, la notifica è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2814 del 10 marzo 2000
«La citazione di un imprenditore individuale ovvero di una impresa individuale ha come destinatario la persona fisica dell'imprenditore stesso e va quindi notificata a quest'ultimo secondo le regole delle notificazioni a persone fisiche ex artt....»