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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 973 del 20 ottobre 1970
«Nella disciplina dell'art. 67 c.p. rientrano tutte le attenuanti, senza alcuna distinzione tra attenuanti attinenti all'imputabilità e attenuanti attinenti alla responsabilità o tra attenuanti comuni e attenuanti generiche. Pertanto, anche...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8379 del 24 luglio 1992
«In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, la riduzione di pena ex art. 444 c.p.p. ha una sua ragione di essere particolare e del tutto diversa da quella propria delle attenuanti e delle diminuenti. Essa, infatti, ha carattere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2285 del 3 luglio 1992
«Non è soggetta alle limitazioni previste dall'art. 67 c.p. la riduzione di pena da operare ai sensi dell'art. 444 c.p.p. (Applicazione in tema di pena inflitta per reato militare).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5264 del 5 maggio 1992
«La riduzione di pena conseguente all'adozione del procedimento speciale previsto dall'art. 444 c.p.p. costituisce un inedito meccanismo processuale incentivante, la cui natura sostanziale e funzionale — espressamente correlata a finalità di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3839 del 17 marzo 1990
«La diminuzione della pena, in applicazione di una circostanza ad effetto speciale come quella di cui all'art. 5, L. 2 ottobre 1967, n. 895, non incontra il limite previsto dall'art. 67 c.p. Tuttavia, una volta determinata la pena per il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 853 del 21 maggio 1993
«A seguito della sostituzione del testo dell'art. 118 c.p. ad opera dell'art. 3, L. 7 febbraio 1990, n. 19, al concorrente non si comunicano più le circostanze soggettive concernenti i motivi a delinquere, l'intensità del dolo, il grado della colpa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7447 del 26 giugno 1992
«L'attenuante di cui all'art. 73 T.U. stupefacenti, pur nella più ampia articolazione che il testo normativo consente di attribuirle, non può avere, anche in concreto, valenza di circostanza attenuante soggettiva, agli effetti degli artt. 118 e 70...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12211 del 29 novembre 1991
«La nuova normativa introdotta con L. 7 febbraio 1990, n. 19, mentre ha escluso all'art. 3 (che sostituisce l'art. 118 c.p.) la comunicabilità al compartecipe delle circostanze aggravanti propriamente soggettive e inerenti alla persona del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1074 del 19 aprile 1991
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale del secondo comma dell'art. 73 c.p. (che prevede che quando concorrono più delitti per ciascuno dei quali deve infliggersi la pena della reclusione non inferiore a ventiquattro...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6560 del 22 febbraio 2011
«Il limite massimo di trenta anni di reclusione, previsto per il caso di concorso di reati che importano pene detentive temporanee, non si applica nella ipotesi in cui concorrano più delitti per ciascuno dei quali deve infliggersi la pena della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1585 del 25 maggio 1994
«In tema di cumulo di pene concorrenti, nel caso in cui debba farsi luogo ad applicazione della disciplina della continuazione in sede esecutiva ex art. 671 c.p.p. con riferimento ad alcune delle pene detentive temporanee concorrenti, la riduzione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4486 del 7 gennaio 1994
«Le pene della stessa specie, concorrenti a norma dell'art. 73 c.p., si considerano pena unica ad ogni effetto giuridico. Ne consegue che non è consentita l'imputazione della parziale detenzione sofferta a quello, tra i reati concorrenti, che sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5396 del 10 febbraio 2010
«La decorrenza della pena dell'ergastolo, a cui occorre avere riguardo ai fini dell'accesso del condannato alla liberazione condizionale o alla semilibertà, si computa, nel caso di cumulo con pene detentive temporanee, dalla data di inizio della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 15954 del 16 aprile 2009
«In tema di divieto di concessione dei benefici penitenziari ai condannati per taluni delitti, è legittimo lo scioglimento del cumulo delle pene ai fini della determinazione del momento in cui, avvenuta l'espiazione della pena relativa a quei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2529 del 12 maggio 1999
«In conformità con la sentenza interpretativa di rigetto n. 361/1994 della Corte costituzionale, deve ritenersi che, nel caso di soggetto sottoposto ad esecuzione di pene cumulate, delle quali alcune soltanto siano state inflitte per delitti che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2937 del 18 giugno 1997
«L'eventuale scioglimento del cumulo delle pene in esecuzione, se ed in quanto finalizzato a distinguere — ammesso che ciò sia possibile — la parte di pena riferibile a reati ostativi all'applicazione di benefici penitenziari, ai sensi dell'art. 4...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1443 del 19 aprile 1997
«Nel caso di cumulo materiale di pene concorrenti, deve intendersi scontata per prima quella più gravosa per il reo: con la conseguenza che, in caso di pena risultante dal cumulo tra quella inflitta per il delitto di associazione per delinquere e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6636 del 9 gennaio 1997
«In tema di benefici penitenziari, indipendentemente dall'ammissibilità o meno di uno scioglimento temporaneo e parziale del cumulo delle pene, onde poter attribuire ad un determinato titolo di reato — ostativo, ai sensi dell'art. 4 bis...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 969 del 7 aprile 1995
«La condanna per più reati legati dal vincolo della continuazione è da considerarsi come pena unica e perciò non potrà applicarsi il regime della semilibertà quando l'imputato sia stato condannato anche per uno dei reati per i quali è fatta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 51526 del 20 dicembre 2013
«Rientra nella nozione di pena accessoria non espressamente determinata dalla legge, quella per cui sia previsto un minimo ed un massimo, sicché, in tali casi, la durata della pena accessoria va parametrata dal giudice a quella della pena...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3253 del 28 aprile 1986
«È legittima la scissione del reato continuato ai soli effetti dell'applicazione di pene accessorie istituite in tempo intermedio ai fatti continuati. (Fattispecie in tema di pene accessorie per il reato di emissione di assegni a vuoto).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1337 del 6 febbraio 1987
«Nel caso che a più condanne per emissione di assegni a vuoto venga applicata la continuazione, la pena accessoria del divieto di emettere assegni bancari o postali non può superare quanto alla durata quella inflitta per la violazione più grave e...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 39946 del 13 ottobre 2004
«Il criterio «moderatore» della pena previsto dall'art. 78 c.p. non opera nel caso, disciplinato dal successivo art. 80, di concorso di pene inflitte con sentenze o decreti diversi, se diversi sono anche i tempi di commissione dei reati e delle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 31214 del 15 luglio 2004
«In materia di cumulo di pene, vigono due principi fondamentali: il primo è quello secondo cui ciascun periodo di detenzione, per custodia cautelare o espiazione di pena, sofferto prima del cumulo, pur essendo stato determinato da uno o più titoli,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2932 del 11 giugno 1998
«La pena da espiare, derivante da nuovo titolo esecutivo, va cumulata con la parte di pena relativa al precedente titolo eseguita dopo la commissione del nuovo reato (ovvero che restava da espiare alla data di commissione del nuovo reato),...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1454 del 19 aprile 1991
«La revoca dell'indulto va disposta quando si sia avverata la condizione risolutiva prevista dal decreto di clemenza e non anche quando si tratti di ricondurre nei limiti di legge l'indulto applicato con separati provvedimenti in misura...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4507 del 7 agosto 2000
«Ai fini dell'esecuzione di pene concorrenti, vanno inserite nel cumulo non solo tutte le pene che non risultano ancora espiate dalla data di commissione dell'ultimo reato, ma anche quelle già espiate, che possono comunque avere un riflesso sul...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 613 del 22 marzo 1999
«Nel caso di cumulo materiale di pene concorrenti, deve intendersi scontata per prima quella più gravosa per il reo, con la conseguenza che, ove si debba espiare una pena inflitta anche per un reato ostativo alla fruizione di benefici penitenziari...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3628 del 27 settembre 1994
«In presenza di una pluralità di condanne e di periodi di detenzione sofferti in tempi diversi non è possibile procedere ad un unico cumulo delle pene concorrenti e detrarre, poi, da detto cumulo la somma complessiva del presofferto in custodia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1915 del 8 giugno 1993
«Il criterio secondo il quale, ai sensi del combinato disposto degli artt. 78 e 80 c.p., quando in sede di esecuzione deve provvedersi al cumulo delle pene inflitte con più sentenze di condanna, occorre anzitutto cumulare le pene relative ai reati...»