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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24749 del 28 novembre 2007
«In tema di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione stradale, in forza dell'art. 4 della legge n. 990 del 1969, nel testo previgente alla modifica introdotta dall'art. 28 della legge n. 142 del 1992, la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8613 del 6 maggio 2004
«Nel regime risultante dal D.L. n. 857 del 1976 (convertito in legge n. 34 del 1977, ed applicabile alla fattispecie ratione temporis), le persone trasportate a bordo di veicoli adibiti al trasporto di cose avevano immediato diritto ai benefici...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19883 del 29 settembre 2011
«In tema di assicurazione della responsabilità civile da circolazione di veicoli, i soggetti assicurati, per espressa previsione dell'art. 1 della legge 24 dicembre 1969, n. 990, sono quelli previsti dall'art. 2054 c.c., tra i quali è incluso il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4147 del 7 aprile 1993
«In tema di assicurazione obbligatoria dei veicoli a motore e dei natanti, l'assicuratore che, avendo pagato l'indennità per un sinistro cagionato da un conducente non abilitato alla guida del veicolo, posto in circolazione contro la volontà del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5698 del 21 maggio 1991
«A norma delle disposizioni degli artt. 1 secondo (rectius: terzo - N.d.R.) comma e 18 primo comma della L. 24 dicembre 1969, n. 990, il danneggiato in seguito a sinistro derivante dalla circolazione di autoveicolo, per il quale vi è obbligo di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11978 del 26 novembre 1998
«È dato di comune esperienza che le auto che sono affidate all'officina per le riparazioni vengono provate dai meccanici incaricati, cosicché la circolazione del veicolo avviene nell'interesse dello stesso richiedente e non prohibente domino....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1149 del 13 gennaio 2006
«Nella motivazione della sentenza il giudice di merito non è tenuto a compiere un'analisi approfondita di tutte le deduzioni delle parti e a prendere in esame dettagliatamente tutte le risultanze processuali, essendo invece sufficiente che, anche...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6992 del 16 giugno 1992
«È perfettamente legittima la valutazione frazionata delle dichiarazioni accusatorie provenienti da taluno dei soggetti indicati ai commi terzo e quarto dell'art. 192 c.p.p., con attribuzione, quindi, di piena attendibilità e valenza probatoria a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46201 del 16 dicembre 2008
«In tema d'impugnazioni, è inammissibile il ricorso per cassazione del P.M. con cui si denunci la nullità di una sentenza di condanna per mancanza grafica della motivazione, non sussistendo alcun interesse all'impugnazione in difetto di qualsiasi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39294 del 21 ottobre 2008
«È affetta da nullità assoluta la sentenza del tutto priva di motivazione.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39569 del 22 novembre 2002
«Deve considerarsi priva di motivazione la sentenza di merito che, limitandosi a riprodurre stralci di alcune deposizioni testimoniali, affermi che alla stregua delle medesime sussistono gli estremi oggettivi e soggettivi del reato, omettendo il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8962 del 3 ottobre 1997
«L'omesso esame di una prova può essere dedotto in cassazione soltanto nei limiti di cui all'art. 606 lett. e) c.p.p. È, cioè, necessario che la prova sia enunciata nella decisione, ma trascurata nello sviluppo delle argomentazioni. Anche in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2042 del 5 marzo 1997
«In tema di contrasto tra il dispositivo e la motivazione della sentenza, mentre è certo che debba essere sempre il criterio della prevalenza del dispositivo a guidare l'interpretazione della sentenza divenuta irrevocabile, è da escludere, invece,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1020 del 5 febbraio 1997
«Non basta la mera contraddittorietà formale della motivazione per dar luogo alla nullità della sentenza. Occorre che le affermazioni apparentemente contrastanti facciano leva sugli stessi presupposti di fatto, sicché non vi è contrasto reale tra...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 295 del 26 luglio 1995
«È viziata da illogicità la motivazione che, pur riconoscendo la possibilità di acquisizione di una prova che dimostri in modo diretto la sussistenza o meno di un reato o anche solo di un elemento della fattispecie criminosa dedotta in...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11450 del 14 dicembre 1993
«Non ricorre il vizio di omesso esame, quale vizio della motivazione, quando il giudice di merito abbia considerato e valutato i risultati delle prove (relative, nella specie, ad omicidio colposo relativo ad investimento di pedone da parte di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10116 del 8 novembre 1993
«Qualora l'affermazione di responsabilità sia stata fondata su ipotesi alternative e il relativo giudizio poggi su ragioni distinte, gli eventuali vizi della sentenza in ordine ad una delle ragioni non possono determinare l'annullamento della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5087 del 21 aprile 1999
«Non comporta nullità della sentenza la mancata manifestazione in dispositivo della decisione su di una questione preliminare o incidentale. Invero, in base a quanto stabilisce l'art. 546 comma terzo c.p.p., la sentenza è nulla per omessa pronuncia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1760 del 12 febbraio 1999
«Il principio per cui l'atto che estrinseca la volontà del giudice è solo il dispositivo — che di conseguenza non può subire modifiche, integrazioni e sostituzioni con la motivazione — è valido solo quando il dispositivo è formato e pubblicato in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11497 del 4 novembre 1998
«La mancanza o l'incompletezza totale o parziale del dispositivo determina la nullità della sentenza, con conseguente necessità di una nuova pronuncia, limitatamente ai capi d'imputazione contestati e non decisi, poiché il procedimento di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6006 del 20 giugno 1997
«L'incompletezza del dispositivo, inteso quale provvedimento che rende esplicita la volontà del giudice nel caso concreto, individuato attraverso l'imputazione, si traduce in un riconoscibile divario tra dictum reale e dictum legale, in una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 705 del 31 gennaio 1997
«La omissione, nel dispositivo di una sentenza, che solo integra il decisum, di qualsiasi pronuncia nei confronti di alcuni tra gli imputati, determina nullità e perciò non può legittimamente ricorrersi alla procedura di correzione degli errori...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2117 del 6 marzo 1997
«La norma di cui all'art. 546 comma terzo c.p.p. (requisiti della sentenza) sanziona a pena di nullità la sola mancanza o incompletezza del dispositivo. Viceversa, nessuna nullità si verifica per l'omissione dei capi di imputazione nell'epigrafe...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7749 del 7 agosto 1996
«In tema di formazione della sentenza penale, va distinto il dispositivo — redatto e sottoscritto dal presidente non appena conclusa la deliberazione, nel quale è indicata la volontà dello Stato in relazione alla pretesa punitiva — dalla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3962 del 7 aprile 1996
«La mancata riproposizione nel nuovo codice di rito dell'art. 211 c.p.p. 1930 (obbligo di rispettare i vari gradi di giurisdizione, salvi i casi espressamente eccettuati) non assume rilevanza, trattandosi di una disposizione meramente enunciativa...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12490 del 28 dicembre 1995
«La nullità sancita dall'art. 546, comma 3, c.p.p., per la mancanza o incompletezza del dispositivo, riguarda esclusivamente la sentenza redatta dal giudice a norma dell'art. 546 c.p.p.; analoga sanzione non è prevista, viceversa, per quanto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8277 del 22 luglio 1995
«La mancanza o incompletezza del dispositivo comporta la nullità della sentenza ai sensi dell'art. 546 c.p.p. Ed invero l'obbligo della pronuncia sull'azione penale, cui corrisponde un diritto soggettivo dell'imputato, può dirsi adempiuto soltanto...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 600 del 8 gennaio 2010
«Ai fini della legittimazione alla sottoscrizione del provvedimento collegiale da parte del giudice più anziano del collegio, l'impedimento, diverso dalla morte, di cui fa menzione l'art. 546, comma secondo, c.p.p., deve essere effettivo, serio,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 22 del 8 gennaio 2010
«Non è censurabile in sede di legittimità la valutazione circa la sussistenza dell'impedimento del presidente del tribunale di prevenzione (nella specie causato dal suo trasferimento in altra sede), che deve comunque essere effettivo, serio, grave...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 34293 del 10 settembre 2007
«La mancata sottoscrizione della sentenza da parte del giudice monocratico comporta la nullità del provvedimento medesimo, che può peraltro essere sanata con la mera rinnovazione dell'atto viziato e cioè attraverso una nuova redazione del medesimo.»