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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11195 del 18 novembre 1992
«In tema di patteggiamento, qualora sia stata applicata su richiesta delle parti una pena illegale, questa non può essere rideterminata dalla Corte di cassazione ove contro la sentenza sia stato proposto ricorso da parte del P.M. Il procedimento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8377 del 24 luglio 1992
«In materia di patteggiamento, la Corte di cassazione, qualora adotti una decisione che comporti l'annullamento per illegalità della pena concordata dalle parti ed applicata dal giudice, deve annullare senza rinvio, perché l'art. 620, lettera l),...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1999 del 18 febbraio 1993
«Dopo la riserva di ricorso per cassazione differito avverso sentenza d'appello non definitiva, l'impugnazione della sentenza — definitiva o non definitiva — pronunziata in sede di revocazione non rende attuale l'onere di proporre contestualmente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5169 del 16 dicembre 1994
«La ricettazione di un'arma clandestina, utilizzata per commettere un reato, non può essere ritenuta fatto di particolare tenuità. (Nella specie, in applicazione di tale principio, la Corte ha annullato la sentenza con la quale, sulla base del mero...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2519 del 7 novembre 1997
«In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, nel corso delle indagini preliminari, il giudice non è abilitato a provvedere de plano ma deve fissare apposita udienza, della quale le parti devono essere rese edotte mediante...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10366 del 29 settembre 1994
«In tema di richiesta di applicazione della pena nel corso delle indagini preliminari, dall'interpretazione sistematica degli artt. 447, comma 1 e 127 c.p.p. si desume che il difetto di notifica del provvedimento di fissazione dell'udienza alla...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 20600 del 1 ottobre 2007
«Ai sensi dell'art. 39, comma secondo, c.p.c., la continenza di cause ricorre non solo quando due cause siano caratterizzate da identità di soggetti (identità non esclusa, peraltro, dalla circostanza che in uno dei due giudizi sia presente anche un...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11023 del 20 dicembre 1996
«In tema di patteggiamento, l'art. 447 c.p.p. consente la formulazione della richiesta già dalla fase delle indagini preliminari ancor prima che sia stata formulata e completata la contestazione dell'accusa, sicché l'accordo delle parti può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 591 del 25 gennaio 1993
«L'applicazione della pena su richiesta delle parti, nel corso delle indagini preliminari, si svolge con procedimento camerale, a norma degli artt. 447, comma secondo, e 127 c.p.p. Di conseguenza, l'indagato detenuto, che abbia fatto inoltrare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9389 del 4 settembre 1992
«In tema di patteggiamento, l'art. 447 c.p.p. attribuisce all'imputato la facoltà di presentare al giudice, nel corso delle indagini preliminari, la richiesta di applicazione della pena. La norma non subordina l'esercizio di tale facoltà a...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 42374 del 4 novembre 2009
«Anche alla stregua dell’attuale formulazione dell’art. 448 c.p.p., quale introdotta dall’art. 34, comma 1, della legge 16 dicembre 1999 n. 479, qualora, a fronte della rinnovata richiesta dell’imputato, negli atti preliminari al dibattimento, di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 36084 del 6 ottobre 2005
«In tema di conversione del ricorso per cassazione in appello, il presupposto della conversione è costituito dalla pertinenza dei due mezzi di impugnazione alla «stessa sentenza», da intendersi come unica statuizione del giudice, della stessa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10461 del 1 settembre 1999
«In tema di patteggiamento, poiché il giudice è tenuto a delibare la correttezza del computo svolto dal richiedente (computo che include anche la determinazione della diminuzione conseguente al rito), lo stesso, nell'applicare la pena concordata,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7822 del 26 febbraio 2010
«L'art. 449, comma 4, c.p.p., pur stabilendo, nel nuovo testo introdotto dall'art. 2, comma 1, lett. c), del D.L. 23 maggio 2008 n. 92, conv. con modif. in legge 24 luglio 2008 n. 125, che il pubblico ministero, in presenza delle condizioni ivi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 22790 del 3 giugno 2009
«È abnorme il provvedimento di restituzione al pubblico ministero degli atti del giudizio direttissimo di cui all'art. 14, comma quinto quinques, D.L.vo n. 286 del 1998, adottato sul presupposto del mancato rispetto dei termini che il codice di...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 36528 del 24 settembre 2008
«In caso di connessione fra reati per i quali è richiesto il giudizio direttissimo e altri reati per i quali manchino le condizioni per la scelta di tale rito, le soluzioni praticabili sono la separazione dei processi o, qualora la trattazione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 20189 del 18 maggio 2001
«L'avviso all'imputato relativo alla facoltà di chiedere il termine a difesa nell'ipotesi di giudizio direttissimo di cui all'art. 451, comma 6, c.p.p., non concerne la distinta ipotesi prevista dall'art. 451, comma 5, che disciplina l'avviso...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5004 del 28 aprile 1998
«L'instaurazione del giudizio direttissimo a seguito di arresto definitivamente convalidato dal Gip rende indiscutibile nelle fasi del giudizio di merito la sussistenza del presupposto di ammissibilità del giudizio medesimo, sicché non dovrà e non...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10048 del 8 novembre 1993
«Ai fini della prevenzione degli infortuni sul lavoro sono da rispettare non soltanto le norme specifiche contenute nelle speciali leggi antinfortunistiche ma anche quelle che, se pure stabilite da leggi generali, sono ugualmente dirette a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2161 del 16 giugno 2000
«Poiché nei casi previsti dall'art. 10, comma quarto, della legge n. 40 del 1998, avente ad oggetto la disciplina sull'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, si procede sempre con il rito direttissimo, salvo che siano necessarie...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1984 del 6 maggio 2000
«L'art. 12 bis del D.L. 8 giugno 1992 n. 306, convertito con modificazioni in legge 7 agosto 1992 n. 356, prevede per i reati concernenti le armi e gli esplosivi la celebrazione del giudizio direttissimo anche fuori dei «casi», ma non dei «modi»,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5781 del 31 gennaio 1996
«È abnorme, e pertanto ricorribile per cassazione, il provvedimento con il quale il giudice per le indagini preliminari, richiesto di fissare l'udienza preliminare, disponga invece la restituzione degli atti al pubblico ministero sull'assunto che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10231 del 10 ottobre 1995
«L'art. 12 bis del D.L. 8 giugno 1992, n. 306, convertito con modificazione in L. 7 agosto 1992, n. 356, nel prevedere, con riguardo ai reati concernenti le armi e gli esplosivi, il giudizio direttissimo «anche fuori dei casi previsti dagli artt....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8372 del 24 luglio 1992
«L'art. 233, secondo comma, D.L.G. 28 luglio 1989, n. 271, consentiva espressamente per reati concernenti le armi e gli esplosivi e per i reati commessi per mezzo della stampa la celebrazione dei relativi processi con le forme del giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3410 del 31 gennaio 2011
«È illegittimo il provvedimento con cui il Tribunale monocratico, investito della richiesta di convalida dell'arresto e di prosecuzione del procedimento con il giudizio direttissimo, ometta di pronunciarsi a causa dell'evasione dell'imputato dagli...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 33918 del 19 settembre 2001
«In caso di presentazione dell'imputato in stato di arresto davanti al tribunale in composizione monocratica per la convalida dell'arresto e per il contestuale giudizio, ai sensi dell'art. 449, comma 1, c.p.p., legittimamente il suddetto tribunale,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6910 del 11 giugno 1992
«Può procedersi col rito direttissimo anche se non sia stato ancora risolto il ricorso avanzato avverso la convalida dell'arresto, posto che il rito direttissimo è uno dei procedimenti speciali attraverso cui il legislatore ha inteso dare impulso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 167 del 10 gennaio 1992
«Nel caso in cui la persona arrestata in flagranza sia presentata all'udienza entro le quarantotto ore successive ed il suo arresto sia debitamente convalidato nella medesima udienza così da determinare la regolare costituzione del rapporto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5791 del 9 giugno 1993
«Nel giudizio direttissimo le parti non hanno l'onere di specificare le circostanze sulle quali si intendono escutere i testimoni. Invero la specifica formulazione dell'art. 451 c.p.p. che prevede la «presentazione», al dibattimento, senza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8419 del 28 luglio 1992
«L'irrituale instaurazione del giudizio direttissimo di per sé («da sola») comporta non una nullità di origine generale ma soltanto una irregolarità, che viene eliminata a norma dell'art. 452, primo comma, c.p.p., secondo il quale «se il giudizio...»