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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1835 del 29 agosto 1995
«Quando il Gip, ritenuta la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, abbia respinto la richiesta dal pubblico ministero di applicazione di una misura cautelare personale per assenza di esigenze cautelari e il P.M. abbia proposto appello su...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2490 del 21 agosto 1995
«Anche per le impugnazioni riguardanti i procedimenti de libertate vale il principio della unicità del diritto di impugnazione per cui l'esaurimento del mezzo per primo scelto dalla parte o dal suo difensore elimina il diritto all'impugnazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43566 del 23 dicembre 2002
«In tema di termini di durata massima della custodia cautelare, poiché a norma dell'art. 304, commi 1 e 4, c.p.p. è consentita l'immediata appellabilità dell'ordinanza che ne dispone la sospensione, la mancata presentazione, da parte...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1071 del 30 maggio 2000
«È inammissibile l'appello proposto al tribunale del riesame avverso il rigetto della richiesta di revoca della misura cautelare allorché non vengano rispettate le forme di cui al quarto comma dell'art. 309 e al secondo comma dell'art. 310 c.p.p....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 809 del 4 maggio 2000
«Poiché il procedimento di riesame è preordinato alla verifica dei presupposti legittimanti l'adozione del provvedimento cautelare, e non anche di quelli incidenti sulla sua persistenza, non è consentito dedurre con tale mezzo di impugnazione la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1507 del 13 maggio 1996
«La nullità dell'interrogatorio previsto dall'art. 294 c.p.p., come atto successivo alla adozione di un provvedimento cautelare — derivi essa dalla omissione del prescritto avviso al difensore o da qualsiasi altra ragione — non incide sulla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3104 del 26 ottobre 1995
«Mentre l'art. 254 quinquies del codice abrogato consentiva di impugnare le ordinanze che decidevano in ordine alla «misura» degli arresti domiciliari, e, di conseguenza, in ordine all'applicazione ed alla revoca della misura stessa, con esclusione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 19008 del 17 maggio 2012
«L'appello "de libertate" attribuisce al giudice "ad quem" tutti i poteri "ab origine" rientranti nella competenza funzionale del primo giudice e comporta una valutazione globale della prognosi cautelare da esprimere, pur nel rispetto di quanto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31477 del 25 luglio 2003
«Nel procedimento d'appello avverso provvedimenti in materia di misure cautelari personali l'oggetto risulta delimitato dai motivi e dagli elementi su cui è stata fondata la richiesta al giudice per le indagini preliminari e su cui questi ha...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36317 del 22 settembre 2008
«Rientra nei poteri del giudice chiamato a decidere in sede di appello "ex" art. 310 c.p.p. accertare la ricorrenza, nell'ambito della concreta fattispecie, degli elementi previsti dalla legge per l'applicabilità di una determinata norma,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 18339 del 20 aprile 2004
«La decisione definitiva, emessa sull'appello instaurato dal pubblico ministero avverso l'ordinanza del Gip di rigetto della richiesta di una misura cautelare personale, spiega un'efficacia preclusiva «allo stato degli atti» in ordine alle...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3418 del 21 luglio 1999
«In tema di procedimento di appello de libertate, in ragione della natura pienamente devolutiva del giudizio la cognizione del giudice è circoscritta entro il limite segnato non solo dai motivi dedotti dalla parte impugnante, ma anche dal decisum...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1676 del 17 luglio 1999
«In tema di procedimento d'appello de libertate, il giudice investito ai sensi dell'art. 310 c.p.p. dell'impugnazione avverso il rigetto di un'istanza di revoca della misura della custodia in carcere nella quale siano stati dedotti cessazione o...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1013 del 8 maggio 1999
«Anche nel giudizio di appello del processus libertatis, disciplinato dall'art. 310 c.p.p., trova applicazione il generalissimo principio del ne bis in idem, cosicché neppure tramite lo strumentale ricorso all'istituto della revoca, previsto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 506 del 4 maggio 1999
«Per i provvedimenti in materia cautelare, diversi da quelli genetici e soggetti, come tali ad appello ex articolo 310 c.p.p., la preclusione del c.d. giudicato cautelare vale, relativamente alle censure che ne potevano formare oggetto, anche in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30 del 22 febbraio 1999
«In tema di misure cautelari personali, l'appello attribuisce al giudice ad quem tutti i poteri originariamente rientranti nella competenza funzionale del primo giudice e comporta la rimessione dell'imputato, nel giudizio di appello, nella stessa...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1737 del 13 luglio 1998
«Il giudice della libertà, nel rispondere ai rilievi dell'appellante, può e deve esaminare tutte le risultanze delle indagini senza violare il principio devolutivo dell'appello, atteso che il devolutum è costituito dai motivi di gravame e non dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4281 del 22 febbraio 1998
«La cognizione del giudice di appello nel procedimento incidentale sulla libertà, di cui all'art. 310 c.p.p., seppure limitata ai punti della decisione impugnata attinti dai motivi di gravame, non è condizionata dalle deduzioni in fatto e dalle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8 del 8 gennaio 1997
«È nullo per violazione di norma processuale concernente l'iniziativa del pubblico ministero (art. 178, lett. b, c.p.p.) il provvedimento con il quale il tribunale rifiuta di acquisire al fascicolo del dibattimento, ai sensi dell'art. 513, secondo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3391 del 26 giugno 1996
«In tema di misure cautelari, l'obbligo di tener conto anche del tempo trascorso dalla commissione del reato, previsto dall'art. 292, lett. c), nella nuova formulazione introdotta dall'art. 9, comma 1, della L. 8 agosto 1995, n. 332, non incide...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1724 del 30 maggio 1996
«In tema di sospensione dei termini di durata massima della custodia cautelare per particolare complessità del dibattimento, ai sensi dell'art. 304, comma 2, c.p.p., il tribunale avanti al quale venga impugnato, ai sensi dell'art. 310 c.p.p., il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1153 del 24 maggio 1996
«Quando il Gip abbia negato la misura cautelare omettendo, nel motivare la propria decisione, ogni valutazione in ordine alle esigenze cautelari ma limitandosi ad escludere la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, tale profilo deve essere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1596 del 20 aprile 1996
«Anche nel procedimento che segue all'appello ex art. 310 c.p.p., i limiti dei poteri del giudice sono segnati dal devolutum, che va comunque circoscritto al thema decidendum proposto nell'istanza, sicché è inammissibile il gravame fondato su...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1993 del 20 aprile 1996
«In tema di misure cautelari personali, anche dopo che sia intervenuto il decreto che dispone il giudizio, sono sindacabili, in sede di impugnazione nel procedimento de libertate (nella specie, appello), i gravi indizi di colpevolezza.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3056 del 19 febbraio 1996
«In tema di misure cautelari personali, l'appello produce, nei limiti del principio tantum devolutum quantum appellatum, un duplice effetto, poiché priva nel periodo intermedio il giudice a quo del potere di revocare e modificare il provvedimento...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1907 del 2 agosto 1995
«In tema di divieto di un secondo giudizio, l'istanza di proscioglimento o di non luogo a procedere ex art. 649 cpv. c.p.p. può essere proposta in qualsiasi stato e grado del procedimento al giudice cui è rivolto l'esercizio dell'azione penale che,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 670 del 15 giugno 1995
«Allorché il provvedimento impugnato con l'appello sia inadeguatamente o erroneamente motivato, il giudice d'appello non può disporne l'annullamento, ma deve giudicare in secondo grado, motivando adeguatamente la decisione. (Fattispecie relativa a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1424 del 27 maggio 1995
«In tema di misure cautelari, il gravame di cui all'art. 310 c.p.p. ha la fisionomia strutturale e strumentale degli ordinari mezzi di impugnazione: con la conseguenza che, a differenza del riesame, nel quale il giudice del gravame ha la stessa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3021 del 23 agosto 1994
«Il tribunale competente a decidere sull'appello proposto in materia cautelare, ai sensi dell'art. 310 c.p.p., può dichiarare l'inammissibilità del gravame soltanto in presenza di una delle cause generali di inammissibilità, di ordine...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1775 del 1 luglio 1994
«L'art. 310 c.p.p. regola l'istituto dell'appello in materia di misure cautelari, quale procedimento speciale rispetto alla impugnazione prevista dal titolo II del libro IX del codice, la cui disciplina di carattere generale (ivi compreso il...»