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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5610 del 17 aprile 2001
«A seguito dell'abrogazione dell'art. 357 c.p.c., che contemplava e disciplinava il reclamo al collegio contro le ordinanze dell'istruttore dichiarative dell'improcedibilità, inammissibilità ed estinzione dell'appello, la pronuncia di siffatti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20313 del 19 settembre 2006
«Qualora venga notificato un atto di appello e successivamente l'appellante, ritenendo che la notificazione sia affetta da nullità, provveda spontaneamente alla notificazione di un nuovo atto di appello, nel rispetto del termine di impugnazione (da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5228 del 1 dicembre 1977
«Per effetto del rinvio alle norme relative al procedimento davanti al tribunale, contenuto nell'art. 359 c.p.c., è consentito proporre un unico appello contro due distinte sentenze, sempreché tra le cause d'appello sussista quel rapporto di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 25837 del 11 dicembre 2007
«Posto che, al fine di stabilire se un provvedimento abbia natura di sentenza o di ordinanza, è decisiva non già la forma adottata ma il suo contenuto (cosiddetto principio della prevalenza della sostanza sulla forma), al provvedimento del giudice,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10946 del 9 giugno 2004
«Al fine di stabilire se un provvedimento abbia natura di ordinanza o di sentenza, e sia quindi soggetto o meno ai mezzi di impugnazione previsti per le sentenze, occorre aver riguardo, non già alla sua forma esteriore ed alla qualificazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13688 del 6 novembre 2001
«A norma dell'art. 182, secondo comma, c.p.c., nella previsione del “possibile recupero anche di atti affetti da difetto di rappresentanza”, il giudice può assegnare alle parti un termine per la costituzione della persona alla quale spetta la...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2642 del 10 marzo 1998
«Quando dalla copia notificata all'altra parte risulta che il ricorso per cassazione (o il controricorso) presentano a margine o in calce ovvero in foglio separato ad essi unito materialmente una procura rilasciata al difensore che ha sottoscritto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3484 del 9 aprile 1999
«Non può ritenersi idonea la procura in calce al ricorso per cassazione — e deve quindi dichiararsi l'inammissibilità del ricorso — qualora essa sia rilasciata, in nome e per conto di una società di capitali, da soggetto che, pur qualificandosi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5021 del 8 maggio 1995
«È valida la riassunzione del processo sospeso, dopo la decisione sul regolamento di giurisdizione, che sia stata effettuata con comparsa ex art. 125 disp. att. c.p.c., atteso che tale forma di riassunzione è prevista dal primo comma del cit. art....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4381 del 25 marzo 2003
«L'art. 365 c.p.c., secondo cui nel giudizio di legittimità le parti stanno in giudizio a mezzo di procuratore iscritto nell'apposito albo trova applicazione — in assenza di alcuna deroga normativa —, anche in relazione alle sentenze pronunciate...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8738 del 26 giugno 2001
«La parte che, a causa dell'esecuzione di una misura cautelare, abbia subito danni, può far valere il relativo diritto al risarcimento nel procedimento di reclamo in cui impugni la misura cautelare soltanto nel caso previsto dal primo comma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1586 del 28 febbraio 1996
«È valido il ricorso per cassazione sottoscritto da due avvocati, di cui uno solo iscritto nell'albo degli avvocati abilitati alla difesa innanzi alle giurisdizioni superiori, atteso che l'avvocato abilitato, apponendo la firma sul ricorso, fa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11047 del 24 ottobre 1995
«Nel caso di sospensione del processo a seguito di ricorso per regolamento di giurisdizione proposto ai sensi dell'art. 41 c.p.c., il termine perentorio di sei mesi previsto dall'art. 367, secondo comma, c.p.c. per la riassunzione del giudizio,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 597 del 23 gennaio 1991
«Qualora, dopo la pronuncia di affermazione della giurisdizione del giudice italiano, resa dalla S.U. della S.C. in sede di regolamento preventivo, il relativo processo non sia riassunto, ai sensi dell'art. 367 secondo comma c.p.c., entro sei mesi...»
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Cassazione civile, sentenza n. 2856 del 4 agosto 1954
«Sospeso a norma dell'art. 367 c.p.c. il giudizio pendente davanti al giudice speciale a seguito di ricorso per regolamento di giurisdizione, il processo si estingue qualora non venga riassunto davanti al giudice speciale nel termine dei sei mesi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9486 del 18 aprile 2013
«La natura sussidiaria dell'azione di arricchimento senza causa costituisce un presupposto della domanda, richiesto dalla legge, pertanto, tale condizione, non integrando un'eccezione in senso stretto, può essere rilevata d'ufficio dal giudice, nei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4392 del 7 aprile 2000
«L'attività processuale delle parti si articola in allegazione del fatto, affermazione dei suoi effetti giuridici e prova del medesimo e, poiché il giudice non ha un potere di ricerca dei fatti, il rilievo d'ufficio delle questioni presuppone che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7951 del 31 marzo 2010
«Il vizio di omessa pronuncia da parte del giudice di appello non è configurabile in relazione ad una domanda nuova (nella specie, domanda riconvenzionale proposta, solo in appello, da parte del Comune convenuto nel giudizio di opposizione a...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 12147 del 2 luglio 2004
«Dato il rilievo di ordine pubblico che ha il divieto di ius novorum in appello, vanno dichiarati inammissibili in secondo grado (anche rilevando tale inammissibilità in sede di giudizio di legittimità, ove il giudice di appello abbia omesso di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 15408 del 15 ottobre 2003
«Si ha domanda nuova — inammissibile in appello — per modificazione della causa petendi quando i nuovi elementi, dedotti dinanzi al giudice di secondo grado, comportino il mutamento dei fatti costitutivi del diritto azionato, modificando l'oggetto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21382 del 7 agosto 2008
«Lo ius superveniens è applicabile d'ufficio in ogni stato e grado, salvo che sulla questione controversa non si sia formato il giudicato interno; ne consegue che qualora, nelle more del giudizio in appello, venga introdotta una nuova norma che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9567 del 9 settembre 1999
«Non costituisce domanda nuova in appello quella mediante la quale una parte, fermi petitum e causa petendi del primo grado, modifichi la prospettazione delle modalità di formazione di quest'ultima avvalendosi di documenti già prodotti. (Nella...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4932 del 27 aprile 1993
«La parte che, allegando la medesima situazione posta a fondamento dell'eccezione opposta in primo grado, propone, per la prima volta in appello, domanda riconvenzionale, implicitamente ripropone anche l'eccezione, ai sensi e per gli effetti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1052 del 21 febbraio 1986
«Quando il giudice abbia pronunciato sul merito di una domanda riconvenzionale, proposta nell'udienza di precisazione delle conclusioni in violazione degli artt. 167, 183 e 184 c.p.c., l'attore, che abbia eccepito l'inammissibilità di tale domanda,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13270 del 27 novembre 1999
«I diritti reali si identificano in base alla sola indicazione del loro contenuto (ossia il bene che ne forma l'oggetto) e non in base al titolo che ne costituisce la fonte, onde l'allegazione nel corso del giudizio di rivendicazione, sia in primo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9239 del 17 aprile 2013
«Non costituisce domanda nuova, ai fini di cui all'art. 345 cod. proc. civ., la proposizione per la prima volta in appello della domanda di corresponsione dell'indennizzo ex art. 2045 cod. civ., quando l'appellante abbia proposto in primo grado...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4591 del 22 febbraio 2008
«La domanda di affermazione della responsabilità per cosa in custodia (in virtù dell'art. 2051 c.c.) deve essere considerata, dal giudice d'appello, diversa e nuova e, dunque, inammissibile, rispetto a quella che in primo grado aveva avuto ad...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9514 del 20 aprile 2007
«La richiesta nell'udienza di precisazione delle conclusioni del giudizio di appello di adottare, ai fini della liquidazione del danno patrimoniale, il più alto parametro, costituito dal reddito di un perito chimico, rispetto al parametro del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3803 del 25 febbraio 2004
«Nel giudizio avente ad oggetto l'accertamento della responsabilità del danno da fatto illecito imputabile a più persone (nel caso di specie, incidente stradale), il giudice di merito adito dal danneggiato può e deve pronunciarsi sulla graduazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8564 del 29 maggio 2012
«Costituisce mutamento inammissibile della domanda invocare in primo grado l'esistenza d'un contratto preliminare e chiederne l'esecuzione in forma specifica, e qualificare, invece, in appello quel contratto non come preliminare, ma come patto di...»