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              Cassazione penale, Sez. III,              sentenza n. 9856 del 29 gennaio 2009
            
          
          «Il deposito  temporaneo può  e  deve  essere realizzato  esclusivamente  presso  il  luogo  di  produzione dei  rifiuti  ex  art.  183,  comma  1,  lett.  m),  del  D.Lgs.  n. 152/2006. Un'eccezione alla regola generale è contenuta nell'art. 230...» 
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              Cassazione civile, Sez. VI,              sentenza n. 15390 del  6 giugno 2019
            
          
          «La tariffa  di cui  all'art.  238,  D.Lgs.  n.  152 del 2006 (c.d. TIA  2), come  interpretata  dall'art.  14,  comma  33, D.L. n. 78 del 2010, ha natura privatistica ed è, pertanto, soggetta ad IVA ai sensi degli artt. 1, 3, 4, commi 2 e 3,...» 
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              Cassazione civile, Sez. V,              sentenza n. 22537 del 27 settembre 2017
            
          
          «In assenza  del  regolamento di  cui  all'art.  238, D.Lgs.  n.  152/2006,  la  Società  d'ambito  territoriale  è priva del  potere  di  determinare la  tariffa  per  la  gestione dei rifiuti (TIA), e può soltanto gestire il servizio sulla base...» 
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              Cassazione civile, Sez. Unite,              sentenza n. 5303 del  2 marzo 2017
            
          
          «La controversia concernente l'accertamento e la quantificazione di  crediti  vantati  dal  gestore  di  una discarica per lo smaltimento dei rifiuti, il quale contesti la determinazione emessa al riguardo da una Commissione tecnica, appositamente...» 
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              Consiglio di Stato, Sez. III,              sentenza n. 124 del 16 gennaio 2012
            
          
          «Nell'ambito del procedimento di messa in sicurezza e bonifica di un'area di servizio, attivato in conseguenza di  accertate  perdite  di  carburante  dalle  cisterne  di stoccaggio, è legittima la fissazione di un valore limite di  inquinanti...» 
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              Consiglio di Stato, Sez. VI,              sentenza n. 4099 del  5 ottobre 2016
            
          
          «Ai sensi degli artt. 242, comma 1, e 244, comma 2,  del  Testo  Unico  dell'ambiente,  una  volta riscontrato  un  fenomeno  di  potenziale  contaminazione  di  un  sito,  gli  interventi  di  caratterizzazione,  messa  in  sicurezza  d'emergenza...» 
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              Cassazione civile, Sez. VI-1,              ordinanza n. 17336 del 27 giugno 2019
            
          
          «La notificazione di un atto di appello non compiutasi, perché tentata presso il precedente recapito del difensore della controparte che abbia trasferito altrove il suo studio, è inesistente "in rerum natura", ossia per totale mancanza materiale...» 
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              Cassazione civile, Sez. III,              ordinanza n. 23977 del 26 settembre 2019
            
          
          «Qualora il convenuto chiami un terzo in giudizio indicandolo come soggetto responsabile della pretesa fatta valere dall'attore e chieda, senza contestare la propria legittimazione passiva, soltanto di essere manlevato delle conseguenze della...» 
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              Consiglio di Stato, Sez. V,              sentenza n. 3544 del 16 luglio 2015
            
          
          «È  illegittimo  il  verbale  di  una  conferenza  di servizi decisoria con il quale una società, nella veste di  mera  proprietaria  dell'area  inquinata,  pur  non essendo l'autrice dell'inquinamento, è stata diffidata ad  eseguire  la...» 
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              Consiglio di Stato, Sez. VI,              sentenza n. 5268 del 12 dicembre 2012
            
          
          «Le  determinazioni  che  attengono  allo  specifico svolgimento  di attività  di  messa  in  sicurezza  e  di bonifica di  un  sito  inquinato  di  interesse  nazionale (attraverso  l'emunzione  delle  acque  di  falda  sottostanti l'area...» 
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              Cassazione penale, Sez. III,              sentenza n. 40860 del 18 novembre 2010
            
          
          «In  tema  di  gestione  dei  rifiuti, integra  il  reato  di trasporto illecito [oggi disciplinato dall'art. 256, comma primo, D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152] la movimentazione dei rifiuti che, pur avendo avuto inizio in area private, sia...» 
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              Cassazione penale, Sez. III,              sentenza n. 8300 del  3 marzo 2010
            
          
          «Il  trasporto  di  rifiuti  propri  non  pericolosi, ancorché effettuato in via eccezionale, integra il reato di cui all'art. 256 comma primo D.Lgs. n. 152 del 2006, ove il produttore, non avvalendosi delle prestazioni di imprese esercenti servizi...» 
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              Cassazione penale, Sez. III,              sentenza n. 9465 del 25 novembre 2008
            
          
          «Il trasporto  di  rifiuti  propri non  pericolosi, ancorché effettuato in via eccezionale, integra il reato di cui all'art. 256, comma primo, D.Lgs. n. 152 del 2006, ove il produttore, non avvalendosi delle prestazioni di imprese esercenti servizi...» 
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              Cassazione penale, Sez. III,              sentenza n. 7461 del 19 febbraio 2008
            
          
          «Il  detentore  o  produttore  di  rifiuto  può  essere esentato da responsabilità solo se consegna il rifiuto al  servizio  pubblico  di  raccolta  o  a  soggetti autorizzati  all'attività  di  recupero  e  smaltimento. In quest'ultimo  caso  la...» 
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              Cassazione penale, Sez. III,              sentenza n. 18038 del 11 maggio 2007
            
          
          «In materia di smaltimento dei rifiuti, il produttore del rifiuto  non  può  consegnarlo  a  chicchessia ma  deve conferirlo o al servizio pubblico o ad un soggetto privato che sia però autorizzato a smaltire quel particolare tipo di rifiuto,  a...» 
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              Cassazione penale, Sez. III,              sentenza n. 12356 del  1 aprile 2005
            
          
          «Risponde  del  reato  di  cui  all'art.  51,  comma  terzo, del D.Lgs. 5 febbraio 1997 n. 22 (realizzazione o gestione di  discarica  non  autorizzata) il  dirigente  dei  servizi tecnici  comunali, tra  cui  quello  relativo  alla  nettezza...» 
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              Cassazione penale, Sez. III,              sentenza n. 19330 del 10 febbraio 2015
            
          
          «L'esercizio  di un impianto  di  autocarrozzeria, suscettibile  di  dare  luogo  all'emissione  di  fumi  in atmosfera  senza  avere richiesto  la  prescritta  autorizzazione  regionale,  integra  il  reato  di  cui  all'art.  279, D.Lgs.  n....» 
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              Cassazione civile, Sez. Unite,              sentenza n. 19253 del  9 settembre 2010
            
          
          «Il  legislatore,  nell'attribuire  alla giurisdizione amministrativa  esclusiva  le  controversie  attinenti  alla complessiva  azione  di  gestione  dei  rifiuti, ha, innanzitutto,  individuato  una  particolare  materia, rappresentata  dalla...» 
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              Cassazione civile, Sez. I,              sentenza n. 11549 del  2 maggio 2019
            
          
          «In tema di giudizio di appello, se tra la notifica dell'atto di citazione e l'udienza di comparizione intercorre un termine inferiore a novanta giorni, come prescritto dall'art. 163 bis c.p.c., cui rinvia l'art. 359 c.p.c., l'atto è nullo ex art....» 
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              Cassazione civile, Sez. VI,              ordinanza n. 9498 del  4 aprile 2019
            
          
          «L'acquisizione del fascicolo d'ufficio di primo grado, ai sensi dell'art. 347 c.p.c., non costituisce condizione essenziale per la validità del giudizio d'appello, con la conseguenza che la relativa omissione non determina un vizio del...» 
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              Cassazione civile, Sez. I,              ordinanza n. 13835 del 22 maggio 2019
            
          
          «È inammissibile il ricorso per cassazione, con il quale si contesti un "error in judicando", contro l'ordinanza ex artt. 348 bis e ter c.p.c., motivata con la formulazione del giudizio prognostico di manifesta infondatezza nel merito dell'appello,...» 
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              Cassazione civile, Sez. III,              sentenza n. 10422 del 15 aprile 2019
            
          
          «Qualora il giudice d'appello abbia proceduto alla trattazione nel merito dell'impugnazione, ritenendo di non ravvisare un'ipotesi di inammissibilità ai sensi dell'art. 348 bis c.p.c., la decisione sulla ammissibilità non è ulteriormente...» 
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              Cassazione civile, Sez. III,              sentenza n. 3980 del 12 febbraio 2019
            
          
          «La declaratoria di inammissibilità dell'appello per tardività ex art. 348 bis c.p.c., erroneamente pronunciata dal giudice del gravame con ordinanza, anziché con sentenza, è ricorribile per cassazione, sia perché l'errore sulla tempestività...» 
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              Cassazione civile, Sez. Unite,              sentenza n. 20181 del 25 luglio 2019
            
          
          «La Corte di cassazione, allorquando debba accertare se il giudice di merito sia incorso in "error in procedendo", è anche giudice del fatto ed ha il potere di esaminare direttamente gli atti di causa; tuttavia, non essendo il predetto vizio...» 
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              Cassazione civile, Sez. I,              ordinanza n. 3340 del  5 febbraio 2019
            
          
          «In tema di ricorso per cassazione, il vizio di violazione di legge consiste nella deduzione di un'erronea ricognizione, da parte del provvedimento impugnato, della fattispecie astratta recata da una norma di legge e implica necessariamente un...» 
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              Cassazione civile, Sez. I,              ordinanza n. 32023 del  9 dicembre 2019
            
          
          «L'omessa pronuncia su un motivo di appello avente ad oggetto il vizio della mancata statuizione da parte del giudice di primo grado sulla domanda di condanna ad un facere infungibile, integra un motivo di ricorso per cassazione ex art. 360, comma...» 
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              Cassazione civile, Sez. VI,              ordinanza n. 15255 del  4 giugno 2019
            
          
          «Non ricorre il vizio di omessa pronuncia di una sentenza di appello quando, pur non essendovi un'espressa statuizione da parte del giudice in ordine ad un motivo di impugnazione, tuttavia la decisione adottata comporti necessariamente la reiezione...» 
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              Cassazione civile, Sez. VI-1,              ordinanza n. 22397 del  6 settembre 2019
            
          
          «L'art. 360, comma 1, n. 5, c.p.c., nell'attuale testo modificato dall'art. 2 del d.lgs. n. 40 del 2006, riguarda un vizio specifico denunciabile per cassazione relativo all'omesso esame di un fatto controverso e decisivo per il giudizio, da...» 
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              Cassazione civile, Sez. VI,              ordinanza n. 13977 del 23 maggio 2019
            
          
          «Ricorre il vizio di motivazione apparente della sentenza, denunziabile in sede di legittimità ai sensi dell'art. 360, comma 1, n. 5, c.p.c. quando essa, benché graficamente esistente, non renda, tuttavia, percepibile il fondamento della decisione,...» 
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              Cassazione civile, Sez. III,              sentenza n. 10815 del 18 aprile 2019
            
          
          «La sentenza del giudice di merito, la quale, dopo aver aderito ad una prima ragione di decisione, esamini ed accolga anche una seconda ragione, al fine di sostenere la decisione anche nel caso in cui la prima possa risultare erronea, non incorre...»