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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5657 del 6 giugno 1981
«Il delitto di danneggiamento può avere per oggetto cose mobili o immobili, anche nell'ipotesi aggravata di cui all'art. 635 comma secondo, n. 3 c.p. in riferimento all'art. 625 n. 7; tale riferimento, infatti, vuol solo significare che si tratta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8394 del 28 settembre 1981
«Perché ricorra il vizio parziale di mente non basta una qualsiasi deviazione della funzione mentale ma occorre che la diminuzione delle facoltà intellettive e volitive dipenda da un'alterazione patologica clinicamente accertabile, corrispondente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8695 del 9 ottobre 1981
«La contravvenzione di molestia o disturbo alle persone non può ritenersi elemento costitutivo del reato di ingiuria, in quanto per la realizzazione di tale fattispecie criminosa non è richiesto un comportamento pressante e tale da interferire...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8756 del 13 ottobre 1981
«Il croupier di una casa da gioco gestita da un comune non ha la qualifica di incaricato di pubblico servizio perché la gestione del gioco, ancorché esercitata da un ente locale, non è attività diretta al soddisfacimento di bisogni di interesse...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9954 del 7 novembre 1981
«Il delitto di falso in autorizzazione amministrativa prescinde dall'uso del documento alterato o contraffatto, e si perfeziona non appena sia stata compiuta la falsificazione.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1 del 30 marzo 1982
«L'estinzione del reato per morte del reo, in caso di sentenza contumaciale non potuta notificare per estratto all'imputato nel frattempo deceduto e non impugnata neppure dal difensore o dalle altre parti legittimate, deve essere dichiarata in sede...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11624 del 6 dicembre 1982
«Sussiste il reato di violenza privata consumata — e non tentata — allorquando il soggetto passivo, per effetto della violenza o della minaccia, sia privato, anche momentaneamente, della sua autonoma libertà di determinazione e di azione dalla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 170 del 13 gennaio 1982
«Sussiste l'ipotesi di furto aggravato di cui agli artt. 624, 625 n. 1 c.p., qualora il locale, pur essendo destinato generalmente al ricovero di attrezzi agricoli, venga di fatto usato come abitazione. (Nella specie trattavasi di un trullo per...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1827 del 20 febbraio 1982
«L'aggravante dell'introduzione in luogo destinato ad abitazione nel reato di furto è ravvisabile non soltanto quando le cose vengono sottratte da un luogo destinato ad abitazione, ma anche quando il colpevole per commettere il fatto s'introduca o...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2603 del 10 marzo 1982
«Quando il conducente già trovasi in una situazione di illegittimità, la manovra di emergenza costituisce sempre un rischio per colui che la compie e, perciò, a questi sono addebitabili le eventuali conseguenze dannose derivanti dalla manovra.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2964 del 18 marzo 1982
«L'aggravante delle più persone, di cui all'art. 629 ultima parte c.p., non si identifica in un qualsiasi concorso di più persone, la cui partecipazione al reato può svolgersi in tempi e luoghi diversi ed anche mediante concorso soltanto morale,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3670 del 6 aprile 1982
«La norma di cui all'art. 538 c.p. (misura di sicurezza) non è stata abrogata dalla legge 20 febbraio 1958, n. 75 (abolizione della regolamentazione della prostituzione) esigendosi solo per la sua applicabilità che i reati previsti da quest'ultima...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 464 del 21 gennaio 1982
«L'istituto della continuazione è fondato su una finzione giuridica determinata dal favor rei, per la quale più reati concorrenti vengono considerati come unico, allo scopo di attenuare il rigore del cumulo materiale delle pene. Pertanto il giudice...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4715 del 6 maggio 1982
«La sostituzione della fotografia del titolare di una carta d'identità realizza il reato previsto dall'art. 477 c.p. che si consuma al momento della contraffazione o alterazione, senza che sia necessario l'uso del documento, il conseguimento del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5678 del 8 giugno 1982
«Ai fini della sussistenza del delitto di falso giuramento il giudice deve limitarsi ad accertare se il soggetto attivo abbia giurato il falso su uno o più punti della formula deferitagli poichè l'antigiuridicità di tale reato prescinde dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6151 del 24 giugno 1982
«I reati di violenza privata e sequestro di persona, pur avendo in comune l'evento materiale della costrizione, si differenziano tra loro per la diversa incidenza della violenza o minaccia sulla libertà del soggetto passivo. Nella violenza privata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6202 del 24 giugno 1982
«Perché si configuri la minaccia che rappresenta l'elemento materiale costitutivo del delitto di cui all'art. 628 c.p., è sufficiente che il pregiudizio minacciato, con parole o con atti, in modo espresso o tacito, sia astrattamente idoneo a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8341 del 28 settembre 1982
«Si configura l'ipotesi di cui agli artt. 56 e 605 c.p. e non già una di quella prevista dagli artt. 610 e 393 c.p. nell'attività posta in essere da colui, che, con la forza, cerca di far entrare in un'auto la vittima, la quale non oppone una forte...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8418 del 30 settembre 1982
«Nel delitto di violenza privata l'elemento della violenza è costituito dall'esplicarsi di una qualsiasi energia fisica da cui derivi una coazione personale. Non rileva, pertanto, né la qualità dei mezzi adoperati, né che essi siano diretti od...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8577 del 5 ottobre 1982
«Costituisce delitto consumato, e non semplicemente tentato, di violenza privata il fatto di impedire, nel corso di un'agitazione sindacale, ai lavoratori dissidenti l'entrata o l'uscita dai cancelli dello stabilimento, non importa se per poco...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9477 del 30 settembre 1982
«Per la sussistenza del reato di cui all'art. 374 c.p. è sufficiente che l'immutazione artificiosa dei luoghi avvenga dopo l'instaurazione del giudizio civile, ciò che avviene, con la notifica dell'atto di citazione.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 958 del 30 gennaio 1982
«Nell'ipotesi in cui all'estrazione di sabbia o di ghiaia da una zona demaniale segua l'asportazione del materiale estratto, concorrono il reato di furto e la contravvenzione, secondo i casi, punita dagli artt. 51 e 1162 del c.n. (per...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10951 del 17 dicembre 1983
«Il furto commesso in un edificio è già consumato quando il ladro ne sia uscito portando con sé le cose trafugate; né ha rilevanza il successivo intervento della polizia, che serve solo a consentire l'immediato recupero, ma non incide sulla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10978 del 17 dicembre 1983
«Nel delitto di furto il dolo specifico, che si identifica nel fine di trarre profitto dall'impossessamento della cosa rubata, non è necessariamente rivolto alla realizzazione di un vantaggio economico, ben potendo dirigersi soltanto ad una...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2221 del 18 marzo 1983
«Nell'esercizio dei poteri discrezionali attribuitigli dalla legge ai fini della concessione delle attenuanti generiche e dei benefici della sospensione condizionale della pena e della non menzione della condanna nel certificato del casellario...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2554 del 23 aprile 1983
«Per escludere la sussistenza del delitto di danneggiamento non basta che il danno cagionato sia di modesta entità, ma è necessario che esso sia talmente esiguo da non poter integrare una modificazione strutturale o funzionale della cosa, ovvero un...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3888 del 28 aprile 1983
«Per la sussistenza del delitto di omicidio preterintenzionale non è necessario che la serie causale che ha provocato la morte rappresenti lo sviluppo dello stesso evento di percosse o di lesioni volute dal colpevole, ma è sufficiente che esista un...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4116 del 2 maggio 1983
«Il delitto di falso in scrittura privata, previsto dall'art. 485 c.p., richiede per la sua consumazione non soltanto l'attività di formazione di una falsa scrittura o di alterazione di una scrittura vera, ma anche il successivo uso della scrittura...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4133 del 2 maggio 1983
«Il delitto di sequestro di persona è punibile a titolo di dolo, il quale, pur essendo generico, richiede pur sempre la coscienza e volontà di privare illegittimamente taluno della libertà personale; se la privazione dell'altrui libertà personale è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4925 del 26 maggio 1983
«Il reato di violenza privata comprende anche l'ipotesi di usurpazione delle pubbliche funzioni; bene può il giudice, pertanto, derubricando la originaria imputazione di cui all'art. 610 c.p., ritenere sussistente il reato di cui all'art. 347 c.p.»