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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1952 del 10 febbraio 1989
«In tema di diffamazione, la comunicazione diretta in busta chiusa al superiore di un determinato ufficio non integra il delitto di diffamazione perché l'eventuale conoscenza da parte di persona diversa dal destinatario non è voluta dallo scrivente.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32256 del 22 luglio 2015
«In tema di diffamazione, la cd. prova liberatoria di cui all'art. 596 cod.pen. postula non soltanto la condizione che, nei confronti della persona la cui reputazione è stata offesa, sia pendente un procedimento penale - di per sè sola...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 17060 del 27 aprile 2001
«In tema di ingiuria, l'applicazione della esimente di cui all'art. 599 c.p. è condizionata alla sola reciprocità delle offese e non anche alla loro punibilità, atteso che, il comportamento dell'agente viene scriminato in ragione dello stato di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11708 del 1 dicembre 1988
«In tema di ingiuria, la causa di non punibilità per reciprocità delle offese, implica, in sede civile, l'estinzione ope legis per compensazione delle pretese creditorie, a sensi dell'art. 1241 c.c.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3761 del 22 marzo 1988
«Ai sensi dell'art. 599, primo comma, c.p. il giudice, in caso di reciprocità delle offese, può dichiarare non punibili uno o entrambi gli offensori, cioè non soltanto colui che ha pronunciato l'ingiuria seconda in ordine cronologico, ma anche...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 874 del 23 gennaio 1992
«Perché il giudice possa applicare l'esimente della c.d. ritorsione di cui al primo comma dell'art. 599 c.p. è sufficiente che sussistano più ingiurie reciprocamente pronunziate, basta cioè che egli possa valutare come offesa il fatto reciproco....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 30502 del 15 luglio 2013
«In tema di reati contro l'onore, la causa di non punibilità della provocazione sussiste in presenza dell'immediatezza della reazione, concetto questo che va inteso in senso relativo, richiedendo che tra l'insorgere della reazione ed il fatto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 42933 del 21 novembre 2011
«Ai fini dell'applicabilità dell'esimente della provocazione di cui all'art. 599 c.p. non costituisce "fatto ingiusto" l'esercizio di un diritto.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31177 del 28 luglio 2009
«Integra il fatto ingiusto idoneo a determinare l'integrazione dell'esimente di cui all'art. 599 c.p., la condotta di colui che instauri una relazione sentimentale con il coniuge dell'offensore, contrastante con l'obbligo di fedeltà reciproca dei...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21709 del 26 maggio 2009
«In tema di ingiuria, costituisce fatto ingiusto idoneo ad integrare l'esimente della provocazione la condotta dell'ingiuriato che intraprenda autonomamente l'attività demolitoria di un manufatto asseritamente illegittimo, invece di sollecitare...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21455 del 22 maggio 2009
«In tema di ingiuria, la causa di non punibilità della provocazione sussiste non solo quando il fatto ingiusto altrui integra gli estremi dell'illecito civile o penale, ma anche quando esso sia lesivo di regole comunemente accettate nella civile...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40256 del 28 ottobre 2008
«In tema di ingiuria, il fatto ingiusto altrui idoneo ad integrare la causa di non punibilità della provocazione di cui all'art. 599, comma secondo, c.p. può essere costituito anche dall'esercizio di un diritto che si svolga con modalità ,le quali,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3131 del 21 gennaio 2008
«Deve riconoscersi la scriminante della provocazione prevista dall'art. 599, comma secondo, c.p. nel caso di una insegnante la quale, a fronte dell'ingiustificata accusa, rivoltale dalla madre di un'alunna, di usare un metodo d'insegnamento...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43087 del 21 novembre 2007
«In tema di delitti contro l'onore, l'esimente della provocazione (art. 599, comma secondo, c.p.) è applicabile anche nel caso in cui la reazione dell'agente sia diretta contro persona diversa dal provocatore, quando quest'ultimo sia legato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31470 del 2 agosto 2007
«In tema di ingiuria, sussiste l'esimente della provocazione di cui all'art. 599, comma secondo, c.p., nel caso in cui lo stato d'ira che ha provocato la reazione ingiuriosa sia stato determinato dalla richiesta di un pagamento non dovuto e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8097 del 27 febbraio 2007
«Ai fini dell'integrazione dell'esimente della provocazione, l'immediatezza della reazione deve essere intesa in senso relativo, avuto riguardo alla situazione concreta e alle stesse modalità di reazione in modo da non esigere una contemporaneità...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13735 del 19 aprile 2006
«Nei delitti di ingiuria e di diffamazione la scriminante costituita dalla provocazione postula che la risposta reattiva sia pronta e immediata, nel perdurare dello stato d'ira; tuttavia il concetto di immediatezza, ai fini della predetta esimente,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 33643 del 14 settembre 2005
«In tema di ingiuria (art. 594 c.p.), sussiste l'esimente della provocazione di cui all'art. 599, comma secondo, c.p., nel caso in cui lo stato d'ira che ha provocato la reazione ingiuriosa sia stato determinato — nel contesto di una banale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6116 del 18 giugno 1996
«In tema di esimente della provocazione nel delitto di diffamazione, il concetto di immediatezza, espresso dall'art. 599, comma 2, c.p., con la locuzione avverbiale «subito dopo», pur nella elasticità con cui dev'essere interpretato in relazione a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6847 del 14 giugno 1994
«L'esimente della provocazione nel delitto di diffamazione a mezzo stampa opera solo se la reazione si sia manifestata nello stato d'ira immediatamente seguito al fatto ingiusto altrui, a nulla rilevando la mancanza, in quel momento, di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5111 del 19 maggio 1993
«Ai fini della provocazione quale esimente speciale del reato di ingiuria, fatto ingiusto è quello intrinsecamente illegittimo, ossia contrario alle norme del vivere civile, in antitesi con i principi dell'ordinamento o del diritto naturale. In tal...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4664 del 15 aprile 1992
«In tema di riconoscimento dell'esimente della provocazione di cui all'art. 599 c.p., il fatto ingiusto altrui può costituire provocazione anche se diretto verso persona diversa da colui che reagisce, ma a costui legata, o verso un gruppo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6675 del 6 giugno 1988
«La causa di non punibilità prevista dal comma primo dell'art. 599 c.p. è rimessa al potere discrezionale del giudice di merito che può non esercitarlo anche se ricorrono le condizioni richieste dalla legge; invero la concessione del beneficio non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13942 del 9 dicembre 1986
«Per l'applicabilità dell'esimente della provocazione, prevista per i reati di ingiuria e di diffamazione del secondo comma dell'art. 599 c.p., occorre che la reazione sia conseguenza di un fatto che per la sua intrinseca illegittimità o per la sua...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13273 del 25 novembre 1986
«In tema di ingiurie, non riveste il carattere della provocazione, valutabile come esimente, la minaccia della vittima del reato di sporgere querela per le offese ricevute ove l'imputato avesse insistito nella sua condotta illegale.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9939 del 9 novembre 1984
«La provocazione, quale attenuante prevista dall'art. 62 n. 4 c.p., non può essere obiettiva per l'espressa esclusione della putatività contenuta nel secondo comma dell'art. 59 c.p. in relazione alle circostanze attenuanti e aggravanti. Non vi è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10426 del 11 marzo 2015
«Il delitto di riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù è a fattispecie plurima ed è integrato alternativamente dalla condotta di chi esercita su una persona poteri corrispondenti a quelli spettanti al proprietario, che, implicando la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12574 del 18 marzo 2013
«Risponde del delitto di riduzione o mantenimento in schiavitù colui che sfrutta la prostituzione della persona offesa eccedendo il normale rapporto di meretricio. (Fattispecie in cui la Suprema Corte ha ritenuto sussistente il reato in relazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13532 del 4 aprile 2011
«Non integra la fattispecie criminosa di riduzione in schiavitù, il cui evento di riduzione o mantenimento di persone in stato di soggezione consiste nella privazione della libertà individuale, la condotta consistente nell'offerta di un lavoro con...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2775 del 26 gennaio 2011
«Ai fini della configurabilità del delitto di riduzione in schiavitù (art. 600 c.p.) non è necessaria un'integrale negazione della libertà personale ma è sufficiente una significativa compromissione della capacità di autodeterminazione della...»