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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35353 del 30 settembre 2010
«La circostanza aggravante di abuso di relazioni di prestazione d'opera non richiede che il rapporto intercorra direttamente e formalmente tra l'autore del fatto e la persona offesa, essendo sufficiente che esso si sia svolto con la partecipazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 27044 del 13 luglio 2010
«Integra la circostanza aggravante di cui all'art. 61, n. 11 c.p., in quanto ricompreso nella nozione di abuso di relazioni domestiche, il rapporto di abituale frequentazione dell'abitazione della vittima da parte del reo.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14837 del 16 aprile 2010
«La circostanza aggravante comune prevista dall'art. 61, n. 11 c.p. è compatibile con il reato di violenza sessuale in quanto la condotta di abuso di autorità, contemplata dall'art. 609 bis c.p., non è ricompresa nella predetta aggravante....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6433 del 11 febbraio 2008
«La circostanza aggravante di cui all'art. 61, n. 11 c.p. (sub specie dell'approfittamento della relazione domestica) è configurabile anche nel caso di presenza non momentanea dell'agente nel medesimo luogo idoneo allo svolgimento della vita...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 19572 del 7 giugno 2006
«Ai fini della sussistenza dell'aggravante di cui all'art. 61 n. 11 c.p. non è necessario che il rapporto di prestazione d'opera intercorra direttamente tra l'autore del fatto e il soggetto passivo del reato, ma è sufficiente che il colpevole se ne...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5257 del 10 febbraio 2006
«Agli effetti dell'aggravante di cui all'art. 61 n. 11 c.p., la relazione di prestazione d'opera corrisponde ad un concetto più ampio di quello di locazione d'opera a norma della legge civile e comprende ogni specie di attività, materiale ed...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 44868 del 18 novembre 2004
«In tema di circostanze aggravanti comuni, in relazione all'ipotesi di cui all'art. 61, n.11 c.p., il termine «ufficio» cui fa riferimento la disposizione, va inteso tanto nel suo senso soggettivo, come esercizio di mansioni da parte dell'agente,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 895 del 16 gennaio 2004
«La nozione di abuso di relazione di prestazione d'opera, previsto come aggravante dall'art. 61, n. 11 c.p., si applica a tutti i rapporti giuridici che comportino l'obbligo di un facere, bastando che tra le parti vi sia un rapporto di fiducia che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24997 del 20 giugno 2001
«L'aggravante dell'abuso di prestazioni d'opera implica un concetto più lato di quello civilistico di locazione d'opera, comprendendo tutti i casi nei quali, a qualunque titolo, taluno abbia prestato ad altri la propria opera. Ne consegue che sono...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 21875 del 30 maggio 2001
«La circostanza aggravante dell'abuso di relazione di coabitazione è configurabile anche se, prima dell'esecuzione dell'illecito, lo stato di coabitazione sia cessato per la morte del coabitante, atteso che la ratio legis è quella di punire più...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7638 del 6 luglio 1992
«Se di norma la possibilità di trarre profitto dal rapporto di fiducia non è più sfruttabile con la cessazione del rapporto di dipendenza o di servizio, la configurabilità dell'aggravante di cui all'art. 61 n. 11 c.p. non viene tuttavia meno...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3325 del 23 marzo 1992
«È ravvisabile la circostanza aggravante dell'art. 61 n. 11 c.p., quando il procacciatore di affari converta in proprio profitto la somma a lui affidata dal cliente (nella specie trattavasi di appropriazione indebita).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40836 del 18 novembre 2010
«A seguito della declaratoria di illegittimità costituzionale dell'art. 61, n. 11 bis, c.p., introdotto dalla L. 24 luglio 2008, n. 125, che ha previsto la nuova circostanza aggravante della commissione del fatto da parte di una persona che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24011 del 23 giugno 2010
«Ai fini della configurabilità della circostanza aggravante di cui all'art. 61, n. 11- bis, c.p. (ossia, " l'avere il colpevole commesso il fatto mentre si trova illegalmente sul territorio nazionale"), introdotta dall'art. 1, comma primo, lett....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2365 del 12 marzo 1985
«Non sussiste alcuna incompatibilità tra l'aggravante di cui all'art. 625 n. 1 c.p. (introduzione in abitazione) e quella di cui all'art. 61 n. 5 stesso codice (minorata difesa), le quali ricorrono quando il fatto, consumato in un luogo destinato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4033 del 29 gennaio 2014
«Le circostanze attenuanti generiche non possono essere riconosciute solo per l'incensuratezza dell'imputato, dovendosi considerare anche gli altri indici desumibili dall'art. 133 c.p.. (Principio affermato in relazione al testo dell'art. 62 bis...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 37352 del 10 ottobre 2007
«L'attenuante dell'aver agito per motivi di particolare valore morale o sociale non è configurabile in relazione alla cosiddetta « causa d'onore» (In motivazione, la Corte di cassazione ha osservato che la « causa d'onore» è espressione di una...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21065 del 16 giugno 2006
«Non può essere riconosciuta l'attenuante di cui all'art. 62 n. 1 c.p. nel caso di danneggiamento e furto di beni come conseguenza di una manifestazione contro la guerra, posto che le motivazioni politiche ispiratrici di comportamenti criminosi non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11043 del 8 novembre 1995
«L'attenuante prevista dall'art. 62, n. 1, c.p. — aver agito per motivi di particolare valore morale o sociale — ricorre ogniqualvolta il soggetto abbia agito o per motivi meritevoli di particolare approvazione secondo il comune senso etico o per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10892 del 31 ottobre 1994
«Poiché l'attenuante di cui all'art. 62 n. 1 c.p. è configurabile solo quando i motivi a delinquere corrispondono oggettivamente, e non solo soggettivamente, a stimoli ed impulsi psicologici di elevato significato etico o sociale tali da ottenere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9264 del 31 agosto 1992
«In tema di diffamazione col mezzo della stampa per la configurabilità dell'ipotesi putativa dell'esimente dell'esercizio del diritto di cronaca è necessario che l'agente abbia esaminato, controllato e verificato in termini di adeguata serietà...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5428 del 9 maggio 1992
«Non può essere riconosciuta l'attenuante del motivo di particolare valore morale o sociale a chi uccida il coniuge venuto meno all'obbligo di fedeltà, non essendo l'omicidio del coniuge un atto idoneo a reintegrare l'ordine familiare turbato, ma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 15994 del 29 novembre 1990
«Non è configurabile l'attenuante di cui all'art. 62 n. 1 c.p. nell'azione delittuosa consumata contro il coniuge consensualmente separato che abbia instaurato un rapporto extraconiugale, in quanto tale situazione non è né immorale né socialmente...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4401 del 31 marzo 1990
«L'attenuante di cui all'art. 62, n. 1, c.p. non ricorre quando il movente del fatto, pur prestandosi ad una generica valutazione positiva sul piano della comune coscienza etica e della solidarietà sociale, non si presenti con caratteri di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2511 del 22 febbraio 1990
«Gli scopi del terrorismo internazionale sono del tutto estranei ed antitetici con i fini dell'attenuante dei motivi di particolare valore morale o sociale, trattandosi, tra l'altro, di aberrazione culturale non favorevolmente apprezzata dalla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 51237 del 10 dicembre 2014
«Ai fini della configurabilità della circostanza attenuante della provocazione, pur nella forma c.d. per accumulo, si richiede la prova dell'esistenza di un fattore scatenante che giustifichi l'esplosione, in relazione ed in occasione di un ultimo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25119 del 2 luglio 2010
«È configurabile la circostanza attenuante della provocazione nel fatto, imputabile alla vittima del reato di tentato omicidio, di avere cagionato con un morso il distacco dell'orecchio dell'avversario, nel corso di un litigio avvenuto circa tre...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13921 del 13 aprile 2010
«Anche ai fini della ricorrenza dell'attenuante della provocazione cosiddetta "per accumulo" si richiede la prova dell'esistenza di un fattore scatenante che giustifichi l'esplosione, in relazione e in occasione di un ultimo episodio pur...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 915 del 12 gennaio 2010
«Non costituisce fatto ingiusto, tale da integrare la circostanza attenuante comune della provocazione, la determinazione di porre fine ad una relazione sentimentale, in quanto costituisce espressione del legittimo esercizio del diritto di libertà...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45514 del 5 dicembre 2007
«Ai fini del riconoscimento della circostanza attenuante della provocazione, non integra il fatto ingiusto altrui richiesto dall'art. 62 n. 2 c.p. la mancata corresponsione del compenso pattuito per una prestazione carnale, in considerazione del...»