Brocardi.it - L'avvocato in un click! CHI SIAMO   CONSULENZA LEGALE

Articolo 100 Codice Civile

(R.D. 16 marzo 1942, n. 262)

[Aggiornato al 27/03/2024]

Riduzione del termine e omissione della pubblicazione

Dispositivo dell'art. 100 Codice Civile

Il tribunale, su istanza degli interessati, con decreto non impugnabile emesso in camera di consiglio, sentito il pubblico ministero, può ridurre, per gravi motivi, il termine della pubblicazione [95]. In questo caso la riduzione del termine è dichiarata nella pubblicazione.

Può anche autorizzare, con le stesse modalità, per cause gravissime, l'omissione della pubblicazione, quando gli sposi davanti al cancelliere dichiarano sotto la propria responsabilità che nessuno degli impedimenti stabiliti dagli articoli 85, 86, 87, 88 e 89 si oppone al matrimonio(1)(2).

Il cancelliere deve far precedere alla dichiarazione la lettura di detti articoli e ammonire i dichiaranti sull'importanza della loro attestazione e sulla gravità delle possibili conseguenze(2).

[Quando è stata autorizzata l'omissione della pubblicazione, gli sposi, per essere ammessi alla celebrazione del matrimonio, devono presentare all'ufficiale dello stato civile, insieme col decreto di autorizzazione, gli atti previsti dall'articolo 97](3).

Note

(1) Al ricorrere di gravi motivi potranno essere ridotti i termini di durata delle pubblicazioni di cui all'art. 95 del c.c.. Nel caso di gravissimi motivi il comma 2 del medesimo articolo permette l'omissione della pubblicazione. L'ufficiale dello stato civile dovrà comunque menzionare d'ufficio, ex art. 54 d..R. 396/2000, la durata della pubblicazione o se essa è stata abbreviata o dispensata.
(2) Il comma è stato così sostituito dall'art. 137 del d.lgs. 19 febbraio 1998, n. 51 (Norme in materia di istituzione del giudice unico di primo grado).
(3) Il comma è stato abrogato dall'art. 110 del d.P.R. 3 novembre 2000, n. 396 (Semplificazione dell'ordinamento dello stato civile). Ai sensi dell'art. 58 del d.P.R. rubricato "Omissione della pubblicazione", "quando è stata autorizzata l'omissione della pubblicazione, ai sensi dell'art. 100 del c.c. gli sposi, per essere ammessi alla celebrazione del matrimonio, devono presentare all’ufficiale dello stato civile il provvedimento di autorizzazione previsto dall'articolo 52, comma 1, e rendere la dichiarazione prevista per chi richiede le pubblicazioni".

Relazione al Codice Civile

(Relazione del Ministro Guardasigilli Dino Grandi al Codice Civile del 4 aprile 1942)

Notizie giuridiche correlate all'articolo

Tesi di laurea correlate all'articolo

Hai un dubbio o un problema su questo argomento?

Scrivi alla nostra redazione giuridica

e ricevi la tua risposta entro 5 giorni a soli 29,90 €

Nel caso si necessiti di allegare documentazione o altro materiale informativo relativo al quesito posto, basterà seguire le indicazioni che verranno fornite via email una volta effettuato il pagamento.

SEI UN AVVOCATO?
AFFIDA A NOI LE TUE RICERCHE!

Sei un professionista e necessiti di una ricerca giuridica su questo articolo? Un cliente ti ha chiesto un parere su questo argomento o devi redigere un atto riguardante la materia?
Inviaci la tua richiesta e ottieni in tempi brevissimi quanto ti serve per lo svolgimento della tua attività professionale!

Consulenze legali
relative all'articolo 100 Codice Civile

Seguono tutti i quesiti posti dagli utenti del sito che hanno ricevuto una risposta da parte della redazione giuridica di Brocardi.it usufruendo del servizio di consulenza legale. Si precisa che l'elenco non è completo, poiché non risultano pubblicati i pareri legali resi a tutti quei clienti che, per varie ragioni, hanno espressamente richiesto la riservatezza.

Giulia chiede
martedì 01/02/2011
“Quali potrebbero essere le cause per l'omissione delle pubblicazioni?
grazie”
Consulenza legale i 02/02/2011

Le cause "gravissime", che giustificano l'omissione della pubblicazione, si ravvisano in ragioni di costume, al fine di tutelare la riservatezza dei nubendi e di non turbare la loro vita di relazione con altri membri della comunità sociale di cui fanno parte.

Costituisce "causa gravissima" ex art. 100 del c.c., secondo comma, tale da consentire l'omissione della pubblicazione, anche la sottoposizione di soggetti nubendi alle "misure di protezione" previste per i familiari dei c.d. "collaboratori di giustizia" (trib. Napoli, 2 febbraio 1996).