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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25646 del 23 ottobre 2008
«Nel giudizio di divisione ereditaria, la collazione per imputazione nella quale il giudice, a norma degli artt. 724 e 725 c.c., imputa alla quota del coerede le somme di denaro delle quali il medesimo sia debitore verso gli altri coeredi, per poi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3617 del 11 aprile 1987
«Dal combinato disposto del secondo comma dell'art. 724 e del primo comma dell'art. 725 c.c. si evince che nel giudizio di divisione, il giudice, prima della formazione delle singole porzioni, deve imputare alla quota del coerede le somme di danaro...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11519 del 25 maggio 2011
«In tema di divisione giudiziale, qualora al condividente sia assegnato un bene di valore superiore alla sua quota (trattandosi di bene non comodamente divisibile, attribuito al titolare della quota maggiore ex art. 720 c.c.) e, sin dall'apertura...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9659 del 24 luglio 2000
«Finalità del giudizio divisorio è assicurare la formazione di porzioni di valore corrispondente alle quote; a tal fine deve procedersi alla stima del bene e, se risulti effettuata in epoca troppo antecedente alla decisione, alla rivalutazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3451 del 3 agosto 1977
«L'esistenza di una divisione di fatto non fa venir meno l'interesse giuridico di tutte le parti — coeredi o condomini — alla divisione giudiziale, per ottenere un titolo che sia trascrivibile a norma dell'art. 2646 c.c., e questo interesse comune...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7881 del 6 aprile 2011
«In tema di divisione immobiliare, il condividente di un immobile che durante il periodo di comunione abbia goduto del bene in via esclusiva senza un titolo giustificativo, deve corrispondere agli altri i frutti civili, quale ristoro della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7221 del 25 marzo 2009
«Il coerede che dopo la morte del "de cuius" sia rimasto nel possesso del bene ereditario, può, prima della divisione, usucapire la quota degli altri eredi, senza necessità di interversione del titolo del possesso; a tal fine, egli, che già...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16841 del 11 agosto 2005
«Il coerede o il partecipante alla comunione può usucapire l'altrui quota indivisa della cosa comune, dimostrando l'intenzione di possedere non a titolo di compossesso ma di possesso esclusivo ( uti dominus ) e senza opposizione per il tempo al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5006 del 28 aprile 1993
«Allorché un coerede utilizzi ed amministri un bene ereditario provvedendo, tra l'altro, alla sua manutenzione, sussiste la presunzione iuris tantum che egli agisca in tale qualità e che anticipi le spese anche relativamente alla quota degli...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3208 del 15 maggio 1986
«In applicazione degli artt. 714, 1141 e 1164 c.c., anche prima della divisione il coerede può acquistare per usucapione la quota o il compendio ereditario per l'intero, ove egli abbia posseduto per il tempo necessario ad usucapire, animo domini,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2100 del 4 febbraio 2004
«Il diritto sul palco in teatro non ha come oggetto, i posti, a sedere o in piedi, che esso contiene, ma lo spazio intero — aperto sulle balconate sovrapposte nelle pareti perimetrali della sala, in cui si svolgono gli spettacoli — dal quale i...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22833 del 24 ottobre 2006
«La sentenza che, nel disporre la divisione della comunione, pone a carico di uno dei condividenti l'obbligo di pagamento di un somma di denaro a titolo di conguaglio, persegue il mero effetto di perequazione del valore delle rispettive quote,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3846 del 1 aprile 1995
«In caso di domanda di divisione ordinaria proposta nei confronti dei coeredi di uno degli originari comunisti, qualora questi non facciano richiesta della loro quota indivisa, ma chiedano lo scioglimento anche di tale comunione, quali successori a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15482 del 6 dicembre 2001
«L'art. 732 c.c. riconosce ai partecipanti ad una comunione ereditaria due distinti diritti, lo ius prelationis — in base al quale, perdurando il regime di comunione, se uno dei partecipanti ad essa voglia alienare la propria quota a titolo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5374 del 11 maggio 1993
«Non è soggetta a retratto l'alienazione di quota effettuata non dal coerede, compartecipe della comunione ereditaria, bensì dal suo successore a titolo universale, potendo ritenersi soggetta a retratto la sola alienazione a titolo oneroso che il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24866 del 23 novembre 2006
«In presenza di donazioni di diversi importi di danaro fatte in vita dal de cuius ad alcuni degli eredi, va effettuata la collazione ereditaria delle somme rispettivamente ricevute, senza che possa operarsi tra gli stessi una sorta di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12477 del 7 luglio 2004
«Il mantenimento del figlio maggiorenne convivente è da escludere quando quest'ultimo, ancorché allo stato non autosufficiente economicamente, abbia in passato espletato attività lavorativa, così dimostrando il raggiungimento di un'adeguata...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5888 del 27 novembre 1985
«L'aggiunta del modus non snatura l'essenza della donazione, non potendo assegnarsi ad esso la funzione di corrispettivo, con la sussunzione della donazione modale nella categoria dei contratti a titolo oneroso, ma comporta che la liberalità, che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2621 del 5 ottobre 1974
«Il disposto dell'art. 748 c.c., secondo cui, agli effetti della collazione, si deve dedurre in tutti i casi a favore del donatario il valore delle migliorie apportate al fondo, nei limiti del loro valore al tempo dell'aperta successione, è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7231 del 29 marzo 2006
«L'effetto dichiarativo-retroattivo della divisione — che poggia in via esclusiva sull'art. 757 c.c. e che l'art. 1116 c.c. estende al rapporto fra comproprietari che non sono coeredi — comporta che ciascun condividente sia considerato titolare ex...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3874 del 18 novembre 1975
«L'azione di rescissione dell'atto di divisione per lesione presuppone che all'attore sia stata attribuita una quota inferiore a quella astratta spettantegli nella comunione e tende ad ottenere una frazione di beni superiore a quella attribuita col...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4106 del 10 luglio 1985
«Il negozio con cui si scioglie una comunione incidentale ereditaria, ove posto in essere senza tener conto della proporzionalità tra valore dell'asse e quota attribuita (elemento essenziale del negozio divisorio) per dirimere o prevenire...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21781 del 28 agosto 2008
«Affinché un atto dispositivo possa qualificarsi come donazione non è sufficiente che il medesimo sia compiuto a titolo gratuito, ma occorre anche che la disposizione patrimoniale sia animata da "spirito di liberalità", ossia effettuata a titolo di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 527 del 23 febbraio 1973
«La donazione indiretta, concepita come mezzo per conseguire attraverso l'utilizzazione di un negozio con causa tipica, un risultato pratico da questa divergente, non è configurabile rispetto ai titoli di credito astratti, suscettibili di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5265 del 29 maggio 1999
«La disciplina del negotium mixtum cum donatione obbedisce al criterio della prevalenza, nel senso che ricorre la donazione remuneratoria (che esige la forma solenne richiesta per le donazioni tipiche) quando risulti la prevalenza dell' animus...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3661 del 29 ottobre 1975
«Il negotium mixtum cum donatione costituisce una donazione indiretta ed è caratterizzato dall'intenzione consapevole del disponente di attribuire a titolo gratuito, alla controparte, la differenza tra il maggior valore economico della cosa,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1054 del 13 aprile 1973
«Il negotium mixtum cum donatione è assoggettato alle misure di salvaguardia contro gli atti di liberalità ammesse per i contratti a titolo gratuito, anziché ai rimedi previsti per l'ipotesi di squilibrio non intenzionale delle attribuzioni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 201 del 28 gennaio 1972
«Per la sussistenza di una donazione indiretta, in caso di negotium mixtum cum donatione occorre che risulti l' animo donandi , e cioè l'intenzione consapevole del disponente di attribuire a titolo gratuito alla controparte la differenza tra il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1789 del 19 maggio 1976
«Come risulta dalla coordinazione delle norme contenute negli artt. 769 e 770 c.c., è riconducibile allo schema della donazione anche la cosiddetta donazione remuneratoria, nella quale l'atto di liberalità è determinato da ragioni di riconoscenza o...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6414 del 6 dicembre 1984
«Rientrano fra i contratti, a titolo gratuito, e non fra quelli commutativi, sia le donazioni remuneratorie, fatte per riconoscenza o in considerazione dei meriti del donatario, sia quelle modali, in cui il modus , che è limitazione del beneficio...»