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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 304 del 13 gennaio 2000
«L'art. 24 della legge n. 196 del 1997 che contiene norme tendenti all'equiparazione dei soci delle cooperative di lavoro ai lavoratori subordinati per quanto riguarda l'assicurazione obbligatoria per la disoccupazione involontaria, le indennità di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7559 del 1 agosto 1998
«L'attività lavorativa del socio in favore della società cooperativa, ove consistente in prestazioni comprese tra quelle previste nel patto sociale e dirette al perseguimento dei fini istituzionali della società, costituisce adempimento del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14502 del 8 novembre 2000
«Nel caso di espletamento da parte del lavoratore subordinato di una pluralità di mansioni in favore del medesimo datore di lavoro, sono riconducibili nell'ambito di un unico rapporto, secondo la qualifica corrispondente alla mansione principale,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14835 del 24 giugno 2009
«Il trattamento economico aggiuntivo attribuito ad un dirigente con il riconoscimento di determinati "benefit" (quali l'attribuzione di buoni mensa, l'uso dell'auto, l'uso di un cellulare) può, in base alle pattuizioni che lo prevedono e alle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12085 del 18 agosto 2003
«Ai fini della qualificazione di un rapporto di lavoro come lavoro subordinato dirigenziale o rapporto di collaborazione professionale auto
noma spiega rilevanza decisiva la volontà delle parti, espressa nell'accordo contrattuale, qualora, come...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5496 del 14 marzo 2006
«Anche nel contratto di lavoro subordinato - fermo restando il divieto di unilaterale riduzione della retribuzione di cui all'art. 2099 c.c. è possibile concordare la modifica delle originarie condizioni contrattuali relative agli aspetti...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 974 del 1 febbraio 1997
«Conseguentemente l'autonomia privata non subisce, in linea generale, limiti alla determinazione del quantum dovuto e dei presupposti e requisiti di erogazione, né al riguardo è invocabile (tanto più per il carattere contrattuale della disciplina)...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 251 del 10 gennaio 2007
«A norma dell'art. 2103 c.c. (come modificato dall'art. 13 della legge 30 maggio 1970 n. 300), applicabile anche agli enti pubblici economici, il diritto alla promozione alla categoria superiore non viene meno per il fatto che, in base a norme...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10422 del 23 ottobre 1997
«Le società cooperative di produzione e lavoro, avendo come loro scopo istituzionale quello di «fornire occasioni di lavoro direttamente ai membri dell'organizzazione», sono necessariamente caratterizzate da un'organizzazione produttiva, la quale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2474 del 1 febbraio 2008
«In tema di licenziamento per violazione dell'obbligo di fedeltà, il lavoratore deve astenersi dal porre in essere non solo i comportamenti espressamente vietati dall'art. 2105 c.c. ma anche qualsiasi altra condotta che, per la natura e per le...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15781 del 16 luglio 2007
«E del tutto legittima perché non si pone in contrasto né con l'art. 36 Cost. né con l'art. 2108 c.c. la condotta del datore di lavoro che — in presenza della contrattazione che predetermini, nell'esercizio dell'autonomia delle organizzazioni...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8465 del 13 aprile 2011
«L'opposizione a precetto non impedisce di per sè al creditore di dare inizio all'esecuzione, in quanto l'art. 481 cod. proc. civ. ad essa ricollega soltanto l'effetto di sospendere il termine di efficacia del precetto stesso, non già quello della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8017 del 6 aprile 2006
«Per «ramo d'aziende», ai sensi dell'art. 2112 c.c. (così come modificato dalla legge 2 febbraio 2001, n. 18, in applicazione della direttiva CE n. 98/50), come tale suscettibile di autonomo trasferimento riconducibile alla disciplina dettata per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5767 del 20 aprile 2002
«In difetto di normative speciali derogatorie, il principio di automatismo delle prestazioni previdenziali, di cui all'art. 2116 c.c., comportando l'effetto di rendere indipendente il rapporto contributivo intercorrente tra ente previdenziale e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 26990 del 7 dicembre 2005
«Ne consegue che le situazioni giuridiche soggettive di cui può essere titolare il lavoratore, nei confronti del datore di lavoro, consistono: una volta raggiunta l'età pensionabile, nella perdita totale o parziale della pensione che dà luogo al...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13580 del 2 novembre 2001
«Il preavviso di licenziamento comporta la prosecuzione del rapporto di lavoro e di tutte le connesse obbligazioni fino alla scadenza del termine di preavviso previsto dal contratto solo nell'ipotesi in cui ii lavoratore continui nella prestazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21594 del 15 novembre 2004
«Né valgono, di per sè, ad escludere la configurabilità del suddetto tipo di rapporto l'iscrizione del prestatore di lavoro all'albo delle imprese artigiane (in quanto ad una iscrizione formale, priva di valore costitutivo, può non corrispondere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 163 del 10 gennaio 1996
«Per accertare la natura professionale di una prestazione che utilizzi sistemi di elaborazione elettronica come tale riservata non alle società di servizi, bensì a professionisti iscritti negli appositi albi professionali il giudice deve valutare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13234 del 16 giugno 2011
«Nella società per azioni, la verifica della sussistenza dello scopo di lucro - il quale consiste non solo nel perseguimento di un utile (cosiddetto lucro oggettivo), ma anche nella volontà di ripartirlo tra i soci (cosiddetto lucro soggettivo) -...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1961 del 22 febbraio 2000
«...si manifesta e si esteriorizza; esso infatti può essere stipulato anche tacitamente, e risultare da manifestazioni esteriori dell'attività di gruppo, quando esse, per la loro sintomaticità e concludenza, evidenzino l'esistenza della società.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8154 del 10 agosto 1990
«Tra i soci di una società di capitali con personalità giuridica, è configurabile una società personale, collaterale, con attività autonoma, la quale — pur quando esistano coincidenze di aree operative o sfruttamento di situazioni favorevoli di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5961 del 11 marzo 2010
«La mancanza della prova scritta del contratto di costituzione di una società di fatto o irregolare (non richiesta dalla legge ai fini della sua validità) non impedisce al giudice del merito l'accertamento "aliunde", mediante ogni mezzo di prova...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 4588 del 25 febbraio 2010
«La società di fatto prescinde dalle qualità o capacità personali dei contraenti e si fonda sul concorso di un elemento oggettivo (conferimento di beni o servizi in un fondo comune) ed uno soggettivo (comune intenzione dei contraenti di collaborare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8043 del 14 agosto 1998
«L'esistenza di una duplice società di fatto tra le parti in lite (qualora una di esse neghi l'esistenza dell'affectio societatis in relazione ad una sola delle attività commerciali in questione) va provata, quanto ai suoi rapporti interni,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 366 del 17 gennaio 1998
«La mancata esteriorizzazione del rapporto societario costituisce il presupposto indispensabile perché possa legittimamente predicarsi, da parte del giudice, la esistenza di una società occulta, ma ciò non toglie che si richieda pur sempre la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4187 del 13 maggio 1997
«...di un fondo comune, la partecipazione agli utili e alle perdite), pure da manifestazioni esteriori della attività di gruppo, quando esse per la loro sintomaticità e concludenza evidenzino l'esistenza della società anche nei rapporti interni.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6770 del 26 luglio 1996
«Per poter considerare esistente una società di fatto, agli effetti della responsabilità delle persone e/o dell'ente, anche in sede fallimentare, non occorre necessariamente la prova del patto sociale, ma è sufficiente la dimostrazione di un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6438 del 9 giugno 1993
«Per considerare esistente nei confronti dei terzi, anche se inesistente inter partes, una società di fatto, è necessario l'operare di due o più persone nel mondo esterno, in guisa da ingenerare l'opinione che siano legate da un vincolo sociale e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7536 del 12 aprile 2005
«Il principio di autonomia negoziale è applicabile al contratto di società di capitali, con i limiti derivanti dalla circostanza che l'art. 2249 c.c., nel prevedere che le società aventi ad oggetto l'esercizio di attività commerciali devono...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6194 del 16 marzo 2011
«...nella predisposizione unitaria e generalizzata di stampati e atti per una serie indeterminata di contrattazioni, bensì ogni qual volta, per una operazione commerciale, i singoli stampati ed atti vengano utilizzati senza le indicazioni anzidette.»