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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7223 del 15 aprile 2004
«A differenza della impresa collettiva esercitata per mezzo di società semplice, la quale appartiene per quote, eguali o diverse, a più persone (artt. 2251 e ss. c.c.), l'impresa familiare di cui all'art. 230 bis c.c. appartiene solo al suo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9897 del 20 giugno 2003
«A differenza della impresa collettiva esercitata per mezzo di società semplice, la quale appartiene per quote, eguali o diverse, a più persone (artt. 2251 e ss. c.c.), l'impresa familiare di cui all'art. 230 bis c.c. appartiene solo al suo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6559 del 27 giugno 1990
«...ed indivisi dell'intero gruppo, anch'essi oggetto della generica garanzia patrimoniale di cui all'art. 2740 c.c. Ne consegue che il fallimento di detto imprenditore non si estende automaticamente al semplice partecipante all'impresa familiare.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9709 del 25 settembre 1990
«Un consorzio costituito fra privati per scopi di miglioramento fondiario, rientrando tra i fenomeni genericamente associativi, è assoggettato alla disciplina della società semplice per quanto concerne la sua gestione. Ne consegue che esso deve...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5116 del 29 aprile 1998
«...da entrambe le parti, che il pubblico ufficiale fa valere e che il privato subisce, nel contesto di una «comunicazione» resa più semplice nella sostanza e più sfumata nelle forme per il fatto di richiamarsi a condotte già «codificate».»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 27 del 21 febbraio 2000
«In tema di vedute insistenti sull'altrui proprietà, deve intendersi per «fondo del vicino» (art. 900 c.c.) qualunque parte, anche minima o marginale (e, pertanto, anche un semplice muro di cinta) del fondo stesso, tale da poter consentire una...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2487 del 4 marzo 2000
«Tale destinazione esclude, pertanto, che i singoli soci possano utilizzare il bene per fini personali, se non previo consenso di tutti i soci, ex artt. 2256, 2293 c.c., nel qual caso il socio, utilizzando il bene, non ne consegue il possesso,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 959 del 4 febbraio 1999
«Il socio di una società in accomandita semplice che adduca un sopravvenuto ed essenziale mutamento della attuale realtà societaria rispetto alla situazione iniziale, per avere la società dismesso l'esercizio dell'attività d'impresa ed essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9661 del 27 aprile 2006
«Al fine di stabilire se la relazione di fatto con il bene costituisca una situazione di possesso ovvero di semplice detenzione dovuta a mera tolleranza di chi potrebbe opporvisi, come tale inidonea, ai sensi dell'art. 1144 c.c., a fondare la...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5294 del 28 maggio 1998
«In tal caso, infatti, egli deve considerarsi una semplice longa manus della P.A., alla quale sono riferibili le sue azioni, con la conseguenza che l'inibitoria del giudice finirebbe con il porre nel nulla detti provvedimenti. (Nella specie, la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6514 del 19 maggio 2000
«Sotto un tal profilo, i riflessi di responsabilità conseguenti all'inadempimento di un tale obbligo non vengono superati dalla semplice circostanza per cui, in sede di contratto «definitivo», gli acquirenti dichiarino di accettare le tabelle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 535 del 21 gennaio 1999
«L'art. 1182, comma terzo, c.c., secondo cui l'obbligazione avente per oggetto una somma di denaro deve essere adempiuta al domicilio del creditore, trova applicazione non solo nel caso in cui l'obbligazione abbia per oggetto una somma di denaro...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14202 del 28 luglio 2004
«Nelle obbligazioni pecuniarie, il fenomeno inflattivo non consente un automatico adeguamento dell'ammontare del debito, né costituisce di per sé un danno risarcibile, ma può implicare, in applicazione dell'art. 1224, secondo comma, c.c., solo il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 936 del 5 febbraio 1996
«L'art. 2709 c.c., nello statuire che i libri e le altre scritture contabili delle imprese soggette a registrazione fanno prova contro l'imprenditore, pone in essere una presunzione (semplice), in sfavore di quest'ultimo, della veridicità di quanto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13291 del 27 novembre 1999
«La presunzione semplice e la presunzione legale iuris tantum si distinguono unicamente in ordine al modo di insorgenza, perché mentre il fatto sul quale si fonda la prima dev'essere provato in giudizio ed il relativo onere grava su colui che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7650 del 13 luglio 1995
«L'impugnazione avverso una sentenza pronunciata nei confronti di una società in accomandita semplice posta in liquidazione e cancellata dal registro delle imprese — ma ancora munita di soggettività e connessa capacità processuale, estinguendosi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 118 del 4 gennaio 1995
«L'illiceità ha dei connotati più gravi della semplice violazione di legge, comportando, come si ricava dagli artt. 1343 ss. c.c., la contrarietà a norme imperative, all'ordine pubblico od al buon costume, o la frode alla legge intesa come mezzo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1288 del 29 gennaio 2003
«L'impossibilità sopravvenuta della condizione, a differenza della condizione impossibile ab initio (che rende nullo il negozio ai sensi dell'art. 1354 c.c.), se trattasi di condizione sospensiva si traduce semplicemente nel mancato verificarsi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3293 del 17 aprile 1997
«...di Fiuggi non come deroga convenzionale alla competenza arbitrale prevista dall'art. 43 D.P.R. n. 1063 del 1962, bensì come semplice indicazione del foro competente nelle ipotesi di responsabilità extracontrattuale per danni cagionati a terzi).»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10121 del 2 maggio 2007
«...semplice consenso manifestato dalle stesse (nella specie la S.C. ha confermato la sentenza della Corte d'appello che, in un caso di interposizione reale, aveva ritenuto perfezionata la retrocessione realizzata con scrittura privata priva di data).»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2688 del 29 aprile 1982
«Deve considerarsi errore di fatto, e non di diritto, quello che cade sulla supposta appartenenza di un immobile ad una società anziché ai singoli soci, in presenza di una clausola con la quale si conferisce l'immobile semplicemente in uso alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 981 del 21 gennaio 2010
«II giudicato sull'annullamento del contratto (nella specie, la cessione della quota di partecipazione ad una società in accomandita semplice), è opponibile nei confronti del successore a titolo particolare nel diritto controverso salvo il caso in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 204 del 10 gennaio 2003
«In tema di rappresentanza, l'applicabilità del principio dell'apparenza del diritto richiede che il rappresentato abbia tenuto un comportamento colposo tale da ingenerare nel terzo il ragionevole convincimento che al rappresentante apparente fosse...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21390 del 8 ottobre 2009
«Nel caso di vendita con patto di riservato dominio di beni assicurati contro il furto, l'individuazione del soggetto legittimato a chiedere il pagamento dell'indennizzo assicurativo (che può essere anche il semplice possessore o utilizzatore del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 372 del 15 gennaio 1999
«Ne consegue che, in tale ipotesi, ove il creditore rinunciante sia dichiarato fallito, il credito di cui si tratta non potrà essere acquisito alla massa fallimentare per essere stata la predetta rinuncia al diritto di credito valida ed efficace...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10680 del 14 dicembre 1994
«La norma di cui all'art. 1720, comma 2, c.c., secondo cui il mandante deve risarcire i danni che il mandatario ha subito a causa dell'incarico, è applicabile, in via analogica, anche a favore dell'amministratore di una società di capitali — la cui...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 84 del 8 gennaio 1993
«Il criterio distintivo fondamentale tra il contratto di agenzia e quello di lavoro subordinato va individuato nella circostanza che oggetto del primo è lo svolgimento a favore di un'impresa di un'attività economica esercitata con organizzazione di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3257 del 14 febbraio 2007
«...dal garante il pagamento immediato del credito «a semplice richiesta» o «senza eccezioni» in quanto preclude al garante l'opponibilità al beneficiario delle eccezioni altrimenti spettanti al debitore principale ai sensi dell'articolo 1945 c.c.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6757 del 17 maggio 2001
«Ai sensi dell'art. 1322, secondo comma, c.c., sono ammissibili sia il contratto di garanzia cosiddetta autonoma (performance bond) - con cui il garante si obbliga ad eseguire la prestazione oggetto della garanzia «a semplice o prima domanda» del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3179 del 11 febbraio 2008
«In presenza di un contratto di garanzia cosiddetta autonoma (performance bond), con cui il garante si obbliga ad eseguire la prestazione oggetto della garanzia «a semplice o prima domanda» del creditore, l'obbligo della banca controgarante di...»