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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2123 del 21 novembre 1969
«Per la sussistenza del reato di cui all'art. 381, comma primo, c.p., è necessario che vi sia prestazione effettiva e concreta di patrocinio, che abbia o possa avere un'efficienza processuale immediata o anche mediata, anche se resti indifferente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9718 del 6 ottobre 1988
«Il delitto di millantato credito del patrocinatore è configurabile anche quando la dazione o promessa di compenso corrisponda a prestazioni professionali effettive pur se ingigantite per creare nel cliente la convinzione che il patrocinatore sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5172 del 30 aprile 1988
«Ai fini della configurabilità del reato previsto dall'art. 382 c.p. non occorre che sia immediatamente operativa la situazione nel cui contesto il millantatore fa credere al cliente di dover agire per compiere il favore di uno dei soggetti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14612 del 27 aprile 2006
«Risponde del reato di cui all'art. 386 c.p. anche colui che abbia agevolato l'evasione di una persona in stato di arresto presso la propria abitazione. (In applicazione di tale principio la Corte ha annullato con rinvio la sentenza con la quale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3251 del 22 marzo 1991
«Il reato di procurata evasione, previsto dall'art. 386 c.p. è perpetrabile anche mediante omissione. (Fattispecie in cui l'agevolazione dell'evasione di taluni reclusi era stata attuata mediante la totale omissione di controlli).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5241 del 30 aprile 1988
«Non integra l'ipotesi criminosa prevista dall'art. 386 c.p., neanche nella forma dell'agevolazione, la condotta di chi, avendo assunto l'obbligo anomalo di riaccompagnare in carcere un detenuto allo scadere del permesso concessogli ai sensi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8862 del 12 luglio 1980
«L'infermità totale o parziale di mente va intesa come uno stato patologico e quindi esulano dalla sua nozione quelle anomalie del carattere o altre anormalità - quali le psicopatie - che, pur influendo sul processo di determinazione o di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25979 del 25 giugno 2010
«Ai fini dell'integrazione del reato di colpa del custode di cui all'art. 387 c.p. è necessario che sussista, e sia all'evidenza riconoscibile, il nesso di causalità tra l'evasione della persona sottoposta a custodia e il fatto addebitato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16156 del 8 aprile 2013
«In tema di falsa testimonianza, non è applicabile l'esimente prevista dall'art. 384, comma primo, c.p., del fine di salvare il congiunto da un grave e inevitabile nocumento alla libertà, se l'azione penale sia stata esercitata a seguito di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12600 del 18 marzo 2013
«L'esimente prevista dal comma secondo dell'art. 384 cod. pen. opera anche nell'ipotesi in cui la posizione processuale del prossimo congiunto del potenziale testimone si riveli così intimamente connessa a quella dei correi da non poter essere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10271 del 5 marzo 2013
«In tema di reati contro l'amministrazione della giustizia, l'esimente prevista dall'art. 384, comma primo, c.p. non può essere invocata sulla base del mero timore, anche solo presunto o ipotetico, di un danno alla libertà o all'onore, in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37485 del 19 ottobre 2010
«In tema di falsa testimonianza, la causa di esclusione della punibilità di cui all'art. 384, comma secondo, c.p. è invocabile anche quando il testimone non sia stato tempestivamente avvisato della facoltà di astensione, in violazione della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37398 del 17 ottobre 2011
«In tema di favoreggiamento personale, la causa di esclusione della punibilità prevista per chi ha commesso il fatto per essere stato costretto dalla necessità di salvare sé stesso o un prossimo congiunto da un grave e inevitabile nocumento nella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12799 del 11 aprile 2006
«La speciale esimente di cui all'art. 384 c.p. ricorre quando uno dei reati ivi richiamati è stato commesso in stato di necessità correlato al bisogno di conservazione della libertà o dell'onore, mentre non sussiste ove il danno temuto concerna...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7203 del 24 maggio 1990
«La causa di non punibilità prevista dal primo comma dell'art. 384 c.p. in relazione ai singoli delitti contro la P.A. in esso considerati, postula, come condizione, che ne costituisce anche la ragione giustificatrice, uno stato di necessità, ossia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4765 del 12 aprile 1980
«La situazione di necessità prevista dall'art. 384 del c.p. non è costituita da un evento di pericolo, come è per la difesa legittima e per lo stato di necessità, ma da un evento di danno; per cui, ad integrare l'esimente speciale prevista dalla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4066 del 22 marzo 1980
«L'esimente di cui all'art. 384 c.p. sussiste quando uno dei reati ivi richiamati è stato commesso in stato di necessità correlato al bisogno di conservazione della libertà o dell'onore, mentre non sussiste ove il nocumento temuto concernente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38128 del 28 settembre 2009
«L'oggetto giuridico del delitto di violazione colposa dei doveri inerenti alla custodia di cose sottoposte a pignoramento ovvero a sequestro giudiziario o conservativo è costituito dall'interesse alla protezione del vincolo cautelativo posto sui...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4007 del 22 maggio 1986
«L'inadempimento volontario, che costituisce il presupposto del delitto di omesso pagamento della sanzione sostitutiva della pena pecuniaria si concretizza allo scadere del termine indicato nell'atto di intimidazione, non avendo il legislatore...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44733 del 20 novembre 2003
«In tema di assegni bancari, la nuova disciplina relativa all'inosservanza delle sanzioni amministrative accessorie, introdotta dal D.L.vo 30 dicembre 1999, n. 507, non ha depenalizzato le violazioni dei divieti commesse nella vigenza della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3613 del 30 gennaio 2006
«Il reato di procurata inosservanza di pena può assumere le forme più diverse, tuttavia è necessario, per l'integrazione della condotta tipica, che l'aiuto prestato al condannato sia idoneo a conseguire l'effetto di sottrarlo all'esecuzione della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9936 del 4 marzo 2003
«La condotta del reato di procurata inosservanza di pena consiste in un'attività volontaria, specificamente diretta ad eludere l'esecuzione della pena, che concorre con quella del condannato ricercato. Ne consegue che non è responsabile del reato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3861 del 30 giugno 1997
«Il reato di favoreggiamento personale ha come presupposto la commissione, da parte di un altro soggetto, di un altro delitto per il cui accertamento siano in corso indagini, e si concreta con l'agevolazione prestata a sottrarsi alle indagini...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11487 del 28 novembre 1988
«Il reato di favoreggiamento personale prevede, come condotta punibile, l'aiuto finalizzato alla elusione delle investigazioni: quindi il termine «aiuta» contenuto nell'art. 378 c.p., ha un significato di larga accezione, comprensivo di ogni...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4057 del 2 maggio 1983
«Gli estremi del reato di cui all'art. 390 c.p. sussistono indipendentemente dall'essere l'espiazione della pena ancora da incominciare ovvero già in corso se, in questo secondo caso, vi sia stata per qualsiasi causa una interruzione o sospensione.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19079 del 19 maggio 2010
«In tema di procurata evasione di pena, ai fini dell'applicabilità dell'aggravante della finalità di agevolazione di associazione di tipo camorristico (art. 7 D.L. n. 152 del 1991 conv. in L. n. 203 del 1991) è necessario che gli indizi raccolti,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 19300 del 14 maggio 2008
«In tema di procurata inosservanza di pena aggravata dalla circostanza di cui all'art. 7 del D.L. 13 maggio 1991, n. 152, convertito dalla L. 12 luglio 1991, n. 203, il fatto di favorire la latitanza di un personaggio di vertice di un'associazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44898 del 7 dicembre 2005
«Il concorso formale tra il delitto di favoreggiamento personale (art. 378 c.p.) e quello di procurata inosservanza di pena (art. 390 c.p.), è ammissibile solo quando il soggetto favorito rivesta contemporaneamente la qualità di condannato in via...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23588 del 30 maggio 2013
«Il delitto di ragion fattasi mediante violenza sulle cose è configurabile in relazione a beni posseduti dall'autore della condotta quando questi non agisce a tutela del proprio possesso, ma incide radicalmente sul diritto in contesa, così...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49760 del 20 dicembre 2012
«In tema di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, l'arbitrarietà non può ritenersi sussistente qualora ricorra la difesa in continenti del possesso o la autoreintegrazione di esso nell'immediatezza di uno spoglio violento da parte di altri,...»