Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12600 del 18 marzo 2013

(2 massime)

(massima n. 1)

L'esimente prevista dal comma secondo dell'art. 384 cod. pen. opera anche nell'ipotesi in cui la posizione processuale del prossimo congiunto del potenziale testimone si riveli cosģ intimamente connessa a quella dei correi da non poter essere estrapolata o scissa dal tessuto narrativo dell'assumenda testimonianza "contra alios". (Nella specie, la Corte ha riconosciuto l'esimente ad un donna a cui era stato imposto di testimoniare in un processo nel quale il marito era imputato del delitto di associazione a delinquere).

(massima n. 2)

Rispetto ad una testimonianza di persona che non avrebbe potuto essere obbligata a rispondere, la scriminante prevista dal comma secondo dell'art. 384 cod. pen. opera nei confronti del solo delitto di falsa testimonianza ma non di quello di calunnia.

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