-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2869 del 9 settembre 1992
«Il magistrato di sorveglianza, nel disporre un'unica misura di sicurezza nei confronti di persona a carico della quale siano state ordinate varie misure di sicurezza per effetto di condanne penali, è tenuto ad accertare la persistenza ed il grado...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1686 del 26 luglio 1988
«In sede di unificazione ex art. 209 c.p. di varie misure di sicurezza applicate separatamente il risultato dell'operazione affidata alla competenza del magistrato di sorveglianza non può essere mai di tipo aritmetico, ma essa va condotta secondo...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5500 del 9 gennaio 2009
«In tema di misure di sicurezza, in presenza di una causa di estinzione della pena è preclusa l'applicazione delle misure personali in quanto le stesse - salva l'ipotesi di cui all'art. 205, comma secondo n. 3, cod. pen. - conseguono ad una...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 762 del 17 gennaio 2005
«L'affidamento al servizio sociale è misura alternativa alla sola detenzione e pertanto l'esito positivo del periodo di prova comporta esclusivamente l'estinzione della pena detentiva e non invece della pena pecuniaria o delle misure di sicurezza....»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5556 del 17 gennaio 1995
«L'esclusione dell'applicazione delle misure di sicurezza in conseguenza dell'estinzione della pena postula che la pena stessa sia estinta nella sua totalità e non soltanto in parte. (Fattispecie in tema di indulto relativo soltanto ad una parte...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2744 del 30 luglio 1986
«In tema di applicazione dell'indulto, il condono parziale della pena irrogata non consente la revoca della misura di sicurezza già applicata, in quanto il disposto dell'art. 210, secondo comma, cod. pen. si riferisce alle cause di estinzione...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4040 del 22 dicembre 1986
«Le misure di sicurezza e le misure di prevenzione sono in via generale incompatibili, data la prevalenza delle prime sulle seconde: solo nel caso di concorso tra soggiorno obbligato e libertà vigilata le due misure sono compatibili, giacché il...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3034 del 10 gennaio 1980
«Quando la persona condannata a pena detentiva deve essere, subito dopo l'espiazione della medesima, sottoposta a misura di sicurezza detentiva, legittimamente se ne può disporre l'ammissione al regime di semilibertà in alternativa all'internamento...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9477 del 28 febbraio 2003
«In tema di misure di sicurezza personali, in caso di proscioglimento per infermità psichica, non può essere disposta, in luogo del ricovero in manicomio giudiziario, l'assegnazione ad una casa di cura e custodia, trattandosi di misure non...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4520 del 23 novembre 1995
«Le disposizioni che prevedono il divieto di applicare la misura della custodia cautelare in carcere e l'obbligo di disporre il rinvio dell'esecuzione nei confronti delle persone malate di Aids sono di stretta applicazione. Ne consegue che la...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4730 del 2 ottobre 1998
«Non comporta l'obbligo di revoca della dichiarazione di delinquente abituale il ritenuto affievolimento della pericolosità sociale della persona sottoposta alla misura di sicurezza, con la conseguente applicazione di misura meno afflittiva (nella...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 301 del 16 gennaio 1987
«È legittima l'applicazione della misura di sicurezza detentiva della assegnazione ad una casa di lavoro del delinquente abituale sottoposto alla libertà vigilata, in quanto la condizione negativa prevista dell'art. 216, n. 2, cod. pen. riguarda la...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7754 del 31 luglio 1981
«Nell'ipotesi prevista dall'art. 216 n. 2 c.p. non necessita che il giudice emetta una nuova dichiarazione di abitualità o di professionalità, ma solo che accerti se il nuovo delitto sia una ulteriore manifestazione della abitualità o...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3938 del 8 aprile 1978
«La condizione che l'art. 216 n. 2 c.p. pone per l'assegnazione ad una casa di lavoro o ad una colonia agricola, è che il nuovo delitto non colposo costituisca una ulteriore manifestazione della abitualità, professionalità o, comunque, tendenza...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1762 del 6 novembre 1973
«Le norme fondamentali del vigente sistema penale e quelle dell'ordinamento penitenziario non possono dirsi contrarie al senso di umanità, in relazione alla norma dell'art. 27 comma terzo della Costituzione, in quanto dispongono, ai fini...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1205 del 27 ottobre 1972
«La determinazione del minimo di durata di ciascuna misura di sicurezza è prefissata dalla legge e deve essere in concreto stabilita dal giudice di sorveglianza, per cui la fissazione di un termine inferiore a quello legale da parte del giudice di...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 365 del 19 aprile 1971
«Anche ai fini della determinazione della misura di sicurezza di cui all'art. 219 c.p. deve trovare applicazione il principio stabilito dall'art. 157 c.p. per cui il giudice, per calcolare il tempo necessario a prescrivere, deve avere riguardo al...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1590 del 24 giugno 1969
«La norma contenuta nell'art. 219, comma quarto, c.p., secondo cui, quando deve essere ordinato il ricovero in una casa di cura e di custodia, non si applica altra misura di sicurezza detentiva, è dettata specificamente per i casi di imputati...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 331 del 28 febbraio 1966
«Secondo il sistema stabilito dal legislatore nell'art. 220 c.p. in caso di concorso della pena e della misura di sicurezza del ricovero in una casa di cura e di custodia, la regola è che l'esecuzione della misura di sicurezza segue l'esecuzione...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 854 del 6 maggio 1967
«L'applicazione della misura di sicurezza del ricovero in una casa di cura e di custodia, nel caso di condanna per delitto commesso in stato di ubriachezza abituale, non è subordinata all'accertamento nel soggetto della qualità di persona...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22193 del 3 giugno 2008
«In tema di misure di sicurezza personali, il provvedimento di ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario a seguito della sentenza della Corte cost. n. 139 del 1982 che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 222 c.p., nella parte...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 17951 del 16 aprile 2004
«Ai fini della determinazione della durata della misura di sicurezza del ricovero in manicomio giudiziario rileva ex art. 222 c.p. la pena che la legge stabilisce per il reato addebitato e pertanto non è valutabile la riduzione di pena prevista in...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3710 del 9 luglio 1999
«A seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 324 del 1998, la quale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 222 c.p. nella parte in cui prevedeva l'applicazione anche ai minori della misura di sicurezza del ricovero in...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13597 del 27 marzo 2009
«Il termine "reclutamento" contenuto nell'art. 4 della L. 12 maggio 1995 n. 210, di ratifica ed esecuzione della convenzione internazionale contro il reclutamento e l'utilizzazione dei mercenari (adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36776 del 25 settembre 2003
«L'attività di arruolamento contro uno Stato estero punita dall'art. 244 c.p. si differenzia da quella di reclutamento di mercenari di cui all'art. 4 della L. 12 maggio 1995, n. 210, in quanto mentre la prima presuppone la stipulazione di un...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1289 del 2 febbraio 2000
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 255 c.p., per «atti o documenti concernenti la sicurezza dello Stato», possono intendersi — nell'ambito dell'accertamento del requisito della segretezza, demandato all'autorità giudiziaria —...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 23036 del 4 giugno 2009
«Non integra il delitto di rivelazione di notizie di cui sia stata vietata la divulgazione la condotta che abbia ad oggetto notizie riservate, così definite dalle amministrazioni pubbliche interessate, estranee agli interessi che giustificano il...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8018 del 12 settembre 1985
«Per la sussistenza del delitto di cui all'art. 256 c.p. le notizie debbono concernere la sicurezza o altro interesse politico, interno o internazionale dello Stato, onde non ogni notizia, la cui divulgazione sia vietata dall'autorità competente...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11160 del 24 dicembre 1996
«Il reato di cui all'art. 256 c.p. (procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato), può essere commesso anche da chi sia già detentore della documentazione sottoposta a segreto, quando tale detenzione, originariamente legittima in...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 188 del 7 febbraio 1966
«A tutela dell'interesse militare e, perciò stesso, dell'interesse della sicurezza dello Stato, il codice penale vigente, innovando a quello del 1889, prevede un gruppo di disposizioni che puniscono come delitti fatti che siano compiuti a fine di...»