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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4707 del 11 luglio 1983
«L'art. 421 c.p.c., nella sua nuova formulazione, laddove consente al giudice di ammettere mezzi di prova fuori dei limiti stabiliti dal codice civile, si riferisce ai limiti fissati dal detto codice alla prova testimoniale in via generale negli...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12717 del 25 maggio 2010
«Nel rito del lavoro, l'esercizio di poteri istruttori d'ufficio, nell'ambito del contemperamento del principio dispositivo con quello della ricerca della verità, involge un giudizio di opportunità rimesso ad un apprezzamento meramente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 209 del 9 gennaio 2007
«Nel rito del lavoro, l'acquisizione di nuovi documenti o l'ammissione di nuove prove da parte del giudice di appello rientra tra i poteri discrezionali allo stesso riconosciuti dagli artt. 421 e 437 c.p.c., e tale esercizio è insindacabile in sede...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14731 del 26 giugno 2006
«Nel rito del lavoro, ai sensi di quanto disposto dagli artt. 421 e 437 c.p.c., l'uso dei poteri istruttori da parte del giudice non ha carattere discrezionale, ma costituisce un potere-dovere del cui esercizio o mancato esercizio il giudice è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10128 del 26 maggio 2004
«In una controversia in materia di locazioni iniziata dopo il 30 aprile 1995, nella quale, in virtù di quanto disposto dall'art. 447 bis c.p.c., il giudice delle locazioni può avvalersi dei poteri d'ufficio di cui agli artt. 421 e 437 dello stesso...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6204 del 15 marzo 2010
«Le informazioni e osservazioni, che, ai sensi dell'art. 425 c.p.c., possono essere fornite in giudizio dall'associazione sindacale indicata dalla parte, sono inidonee, anche in considerazione del loro carattere unilaterale, ad identificare la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10522 del 25 ottobre 1997
«Nel rito del lavoro, quando le risultanze di causa offrono significativi dati di indagine, il giudice non può limitarsi a fare meccanica applicazione della regola formale di giudizio fondata sull'onere della prova, ma ha il potere-dovere di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 737 del 14 febbraio 1985
«L'esercizio, da parte del giudice del lavoro, del potere di richiedere informazioni alla pubblica amministrazione (art. 213 c.p.c.) non può considerarsi esaurito nel caso di risposta assolutamente inconcludente dell'amministrazione medesima,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 526 del 29 gennaio 1985
«Nel rito del lavoro la richiesta di informazioni alle associazioni sindacali indicate dalle parti, pur non essendo annoverabile tra i mezzi di prova, costituisce tuttavia un peculiare strumento processuale che consente al giudice di acquisire dati...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1371 del 5 marzo 1982
«L'esercizio del potere di richiedere informazioni scritte alla pubblica amministrazione, che è ri messo alla discrezionalità del giudice del merito ed è insindacabile in sede di legittimità, può aver luogo, nel nuovo rito del lavoro, che è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12729 del 29 maggio 2006
«Nel giudizio tra datore di lavoro ed istituti previdenziali o assistenziali avente ad oggetto il pagamento di contributi, qualora sorga contestazione sull'esistenza del rapporto di lavoro subordinato, con conseguente necessità di preliminare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3302 del 8 aprile 1994
«La facoltà del giudice di ordinare la comparizione di persone di cui sia contestata la capacità di testimoniare a norma dell'art. 246 c.p.c., può essere esercitata, secondo le previsioni dell'ultimo comma dell'art. 421 dello stesso codice, solo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11919 del 24 novembre 1998
«Il sistema di preclusioni su cui è fondato il rito del lavoro, tendente a consentire all'attore di conseguire rapidamente il bene della vita reclamato, comporta che divengano incontestabili tutte le situazioni di fatto in ordine alle quali non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 880 del 13 febbraio 1989
«L'ordinanza con cui il pretore, quale giudice del lavoro, dispone a titolo provvisorio, ai sensi dell'art. 423, secondo comma, c.p.c. il pagamento di somme in favore del lavoratore costituisce un provvedimento giurisdizionale di carattere sommario...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1934 del 9 marzo 1985
«Nel nuovo rito del lavoro, la struttura e la funzione del procedimento interinale di cui all'art. 423 c.p.c. (ordinanze per il pagamento di somme) importano che, quando l'ordinanza contenga la specificazione non solo dell'importo da pagare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19234 del 21 settembre 2011
«In tema di licenziamento per superamento del periodo di comporto, qualora il dipendente abbia impugnato in sede giudiziale il licenziamento, contestando l'avvenuto superamento del periodo, per essere applicabile nel caso di specie il termine...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1198 del 12 febbraio 1985
«Ai fini dell'accertamento del diritto a pensione d'invalidità, il giudice del merito, quando si trovi in presenza di due consulenze tecniche, di primo e di secondo grado, contrastanti tra loro, può condividere le conclusioni dell'una o dell'altra,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 889 del 29 gennaio 1998
«Nelle controversie in tema di invalidità pensionabile, la nomina a consulente tecnico d'ufficio di un esperto non rientrante nella categoria dei medici legali e delle assicurazioni e dei medici del lavoro non è causa di alcuna nullità, perché le...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3647 del 8 agosto 1989
«Nel caso in cui il consulente tecnico di ufficio abbia compiuto accertamenti senza dare alle parti, nelle forme e nei modi all'uopo previsti, la possibilità di presenziarvi, la violazione del principio del contraddittorio, che inficia la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2337 del 4 aprile 1985
«Il termine indicato dall'art. 424 c.p.c. per la presentazione della relazione del consulente tecnico d'ufficio ha carattere ordinatorio, perché, pur assolvendo la funzione di accelerare i tempi di svolgimento del processo, non è comminata per la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2698 del 19 aprile 1983
«I termini indicati dall'art. 424 c.p.c., per la presentazione della relazione del consulente tecnico d'ufficio, hanno carattere ordinatorio, perché, pur assolvendo la funzione di accelerare i tempi di svolgimento del processo, non è comminata per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18261 del 12 agosto 2009
«Nel rito del lavoro, il contratto collettivo di diritto comune - anche anteriormente all'entrata in vigore del D.L.vo n. 40 del 2006 - in quanto assumibile quale regola di giudizio, si distingue dai semplici fatti di causa e può essere richiesto,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11464 del 19 giugno 2004
«Le informazioni e osservazioni che, ai sensi dell'art. 425 c.p.c., vengono fornite in giudizio dall'associazione sindacale, salva l'ipotesi in cui siano suffragate da elementi aventi un'intrinseca valenza probatoria, hanno la funzione di fornire...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4572 del 22 aprile 1995
«Al fine di ritenere assolto l'onere incombente sul datore di lavoro di provare l'avvenuta affissione del codice disciplinare, come previsto dall'art. 7 della L. 20 maggio 1970 (applicabile anche ai rapporti di lavoro nautico per quanto attiene...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2173 del 12 maggio 1989
«In tema di controversie di lavoro, l'istanza della parte per l'acquisizione di informazioni delle associazioni sindacali — le quali, non hanno valore di prova, costituendo solo elementi utili ad un chiarimento dei termini della controversia — deve...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1197 del 12 febbraio 1985
«In tema d'interpretazione di un contratto collettivo, le informazioni e le osservazioni dei rappresentanti delle associazioni sindacali (art. 425 c.p.c.) sono utili per la ricostruzione dello svolgimento della vicenda contrattuale, e, in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 51 del 14 gennaio 1985
«La parte che, ai sensi dell'art. 425 c.p.c., abbia proposto istanza per l'acquisizione di informazioni ed osservazioni, orali o scritte, del rappresentante dell'associazione sindacale, è tenuta ad indicare specificamente i quesiti cui tali...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 589 del 20 gennaio 1983
«Le informazioni ed osservazioni rese da rappresentanti di associazioni sindacali, pure con riguardo al contenuto ed alla portata di un contratto collettivo, secondo la previsione dell'art. 425 c.p.c., sono soggette ai principi generali in tema di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9694 del 23 aprile 2010
«Il processo erroneamente introdotto con il rito ordinario è regolato dal rito speciale non dal momento in cui ne viene statuita la natura, bensì dal momento in cui il giudizio ha inizio in applicazione del relativo rito, in quanto in precedenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9550 del 22 aprile 2010
«Il mutamento del rito da ordinario a speciale non determina - neppure a seguito di fissazione del termine perentorio di cui all'art. 426 c.p.c. per l'integrazione degli atti introduttivi - la rimessione in termini rispetto alle preclusioni già...»