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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43871 del 1 dicembre 2005
«In tema di bancarotta fraudolenta (art. 216 legge. fall.), è legittima l'ordinanza che applica la misura cautelare del sequestro preventivo prima della sentenza dichiarativa di fallimento, in quanto la previsione di cui all'art. 238 legge fall....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43101 del 22 novembre 2007
«In tema di bancarotta fraudolenta, il divieto di costituzione di parte civile dei creditori uti singuli — salvo che questi intendano far valere un titolo di azione propria personale — sancito dall'art. 240 L. fall., si estende indifferentemente ai...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 42608 del 24 novembre 2005
«Ai sensi dell'art. 240, secondo comma, L. fall., i creditori sono legittimati uti singuli ad esercitare l'azione civile nel procedimento penale per il delitto di bancarotta fraudolenta quando intendano far valere un titolo di azione propria,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11938 del 26 marzo 2010
«In tema di bancarotta fraudolenta, l'amministratore in carica risponde penalmente dei reati commessi dall'amministratore di fatto, dal punto di vista oggettivo ai sensi dell'art. 40, comma secondo, cod. pen., per non avere impedito l'evento che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9736 del 3 marzo 2009
«La responsabilità del mero consigliere d'amministrazione di società per fatti di bancarotta fraudolenta, materialmente posti in essere dal presidente, presuppone la rappresentazione dell'evento, nella sua portata illecita, desunta da segnali...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3610 del 31 gennaio 2007
«La responsabilità dell'amministratore unico della società in ordine al reato di bancarotta fraudolenta documentale effettivamente commesso da altri, non può essere fondata sull'inosservanza dei doveri di vigilanza impostigli dalla posizione di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7208 del 27 febbraio 2006
«In tema di bancarotta fraudolenta, l'amministratore di diritto risponde unitamente all'amministratore, di fatto per non avere impedito l'evento che aveva l'obbligo, giuridico di impedire; a tal fine, è necessaria, sotto il profilo soggettivo, la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 44293 del 5 dicembre 2005
«In tema di bancarotta fraudolenta documentale, la responsabilità dell'amministratore che risulti essere stato soltanto un prestanome, nasce dalla violazione dei doveri di vigilanza e di controllo che derivano dalla accettazione della carica, cui...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 28007 del 22 giugno 2004
«In tema di bancarotta fraudolenta, mentre con riguardo a quella documentale per sottrazione delle scritture contabili, ben può ritenersi la responsabilità del soggetto investito solo formalmente dell'amministrazione dell'impresa fallita...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 25510 del 12 giugno 2003
«In tema di bancarotta fraudolenta impropria da reato societario, la nuova formulazione dell'art. 223, comma 2 n. 1, l. fall., introdotta dall'art. 4 del D.L.vo 11 aprile 2002, n. 61, non ha riprodotto, tra i fatti-reato che possono essere causa o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23236 del 27 maggio 2003
«In tema di bancarotta c.d. impropria da reato societario (nel caso di specie, false comunicazioni sociali ), la configurabilità della particolare fattispecie prevista dall'art. 223, secondo comma, n. 1, del R.D. 16 marzo 1942, n. 267, in rapporto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 17690 del 7 maggio 2010
«In tema di fallimento determinato da operazioni dolose, che si sostanzia in un'eccezionale ipotesi di fattispecie a sfondo preterintenzionale, l'onere probatorio dell'accusa si esaurisce nella dimostrazione della consapevolezza e volontà della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35066 del 19 settembre 2007
«Non è configurabile il concorso formale tra il reato di bancarotta fraudolenta e quello di bancarotta impropria di cui all'art. 223 comma secondo n. 2 che deve considerarsi assorbito nel primo quando l'azione diretta a causare il fallimento sia la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19806 del 29 aprile 2003
«In tema di bancarotta c.d. impropria, la particolare fattispecie di cui all'art. 223, comma secondo, n. 2, del R.D. 16 marzo 1942, n. 267, riguardante gli amministratori, i direttori generali, i sindaci ed i liquidatori di società fallite che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32164 del 6 agosto 2009
«Il delitto di bancarotta fraudolenta impropria (art. 223, comma secondo, n. 1 L.fall.) è strutturato come reato complesso, rispetto al quale un reato societario tra quelli espressamente previsti dal legislatore ed assunto come elemento costitutivo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21175 del 20 giugno 2006
«In tema di reati fallimentari, l'art. 106 delle disposizioni per l'attuazione del c.c. (come modificato dall'art. 9 del D.L.vo n. 6 del 2003), estende al commissario governativo, nominato dall'autorità di Governo in sostituzione degli organi del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 20076 del 5 maggio 2003
«Il commissario straordinario di grandi imprese in stato di insolvenza, ammesse all'amministrazione straordinaria ai sensi della legge n. 95 del 1979, non può essere soggetto attivo dei reati di cui agli artt. 216 e 223 del R.D. 16 marzo 1942, n....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45672 del 17 novembre 2015
«In tema di bancarotta fraudolenta impropria, nell'ipotesi di fallimento causato da operazioni dolose non determinanti un immediato depauperamento della società, la condotta di reato è configurabile quando la realizzazione di tali operazioni si...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3703 del 19 marzo 1999
«In tema di bancarotta impropria, sussiste violazione dell'art. 2623 c.c. in relazione all'art. 2445 stesso codice, e pertanto il comportamento è penalmente illecito, anche se la delibera avente ad oggetto la riduzione di capitale e la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6502 del 2 aprile 2004
«Ogni credito vantato nei confronti del fallito va accertato, ai sensi dell'art. 52, secondo comma, l. fall., salvo diverse disposizioni di legge, secondo le norme stabilite dal capo V della legge fallimentare, che agli artt. 92-103 fissa una serie...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5727 del 23 marzo 2004
«In caso di dichiarazione di fallimento intervenuta nelle more del giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo proposto dal debitore ingiunto poi fallito, il curatore non è tenuto a riassumere il giudizio di opposizione perché, se il creditore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2960 del 14 aprile 1988
«Qualora il venditore, con patto di riservato dominio, chieda ed ottenga il sequestro giudiziario della cosa, e poi agisca per la convalida e per il merito, domandando la risoluzione per inadempimento del contratto e la restituzione della cosa...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 493 del 16 gennaio 2012
«In tema di opposizione allo stato passivo del fallimento, è fatto onere al creditore opponente, la cui domanda sia stata respinta dal giudice delegato, di produrre anche nel giudizio di opposizione avanti al tribunale la documentazione, già...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 2677 del 22 febbraio 2012
«In tema di opposizione allo stato passivo del fallimento nel regime previsto dal d.l.vo n.169 del 2007, la mancata produzione di copia autentica del provvedimento impugnato non costituisce causa di improcedibilità del giudizio, non trovando...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22711 del 8 novembre 2010
«Il giudizio di opposizione allo stato passivo è regolato - ai sensi dell'art. 99 legge fall., novellato dal d.l.vo n. 169 del 2007 - dal principio dispositivo, come qualunque ordinario giudizio di cognizione a natura contenziosa, per cui il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6621 del 18 marzo 2010
«Nel giudizio di opposizione allo stato passivo - che, nella disciplina introdotta con il d.l.vo 9 gennaio 2006, n. 5, ha natura impugnatoria ed è fondato sul principio dispositivo, nonché sulle ordinarie regole di ripartizione dell'onere della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11343 del 15 novembre 1997
«In materia fallimentare, qualora sia stata impugnata, in base a motivi che contestano radicalmente la ragione di reiezione della domanda, una soltanto delle sentenze relative a due opposizioni allo stato passivo avverso l'esclusione di quote dello...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 753 del 4 febbraio 1981
«Per la preclusione nascente dal giudicato implicito e dall'applicazione della regola che il giudicato copre il dedotto ed il deducibile (e cioè tutto ciò che doveva necessariamente essere dedotto per giustificare l'accoglimento o il rigetto della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16823 del 5 luglio 2013
«Qualora il fallimento sia stato dichiarato successivamente al 16 luglio 2006 (data di entrata in vigore del d.l.vo 9 gennaio 2006, n. 5), la procedura è regolata dalla legge fallimentare novellata, ai sensi degli artt. 150 e 153 del d.l.vo citato,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8542 del 14 aprile 2011
«In materia fallimentare, la riduzione alla metà del termine per proporre ricorso per cassazione prevista dall'art. 99 della legge fall. non si applica anche al controricorso, trattandosi di disposizione il cui tenore letterale e il cui carattere...»