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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12190 del 1 dicembre 1998
«Qualora le parti del contratto abbiano espressamente subordinato l'operatività della garanzia assicurativa all'adozione, da parte dell'assicurato, di determinate misure di sicurezza, il giudice non può sindacare la loro concreta idoneità ad...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1430 del 4 febbraio 2002
«Nel contratto di assicurazione, sono da considerare clausole limitative della responsabilità, per gli effetti dell'art. 1341 c.c. quelle clausole che limitano le conseguenze della colpa o dell'inadempimento o che escludono il rischio garantito....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19555 del 19 dicembre 2003
«In tema di assicurazione obbligatoria dei veicoli a motore, l'obbligazione risarcitoria gravante sul danneggiante (che dà luogo ad un debito di valore) va distinta da quella, gravante sull'assicuratore, che ha per oggetto l'indennizzo derivante...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6340 del 26 giugno 1998
«Il regime dell'assicurazione della responsabilità civile contenuto nell'art. 1917 c.c. — non modificato, per quanto attiene al rapporto tra assicurato e assicuratore, dall'art. 18 della legge sulla assicurazione della Rca 24 dicembre 1969, n. 990,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18656 del 5 dicembre 2003
«L'assicuratore per la responsabilità civile obbligatoria derivante dalla circolazione dei veicoli a motore che voglia contenere l'obbligazione di risarcimento nei limiti del massimale di polizza ha l'onere di indicare quali siano detti limiti e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6799 del 5 maggio 2003
«In tema di assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, l'obbligazione diretta dell'assicuratore (o dell'impresa designata alla liquidazione dei danni a carico del Fondo di garanzia per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7557 del 4 giugno 2001
«La responsabilità dell'assicuratore della responsabilità civile è configurabile solo quando l'assicuratore ometta di pagare o di mettere a disposizione del danneggiato il massimale nonostante che i dati obiettivi conosciuti consentano di desumere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17831 del 13 dicembre 2002
«In tema di assicurazione obbligatoria della r.c.a., la responsabilità ultramassimale dell'assicuratore per mala gestio — e cioè per colpevole ritardo nella corresponsione dell'indennità o comunque nel mettere a disposizione il massimale di polizza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10696 del 27 settembre 1999
«In tema di assicurazione della responsabilità civile, è configurabile la responsabilità dell'assicuratore per mala gestio quando egli rifiuti ingiustificatamente di addivenire ad una transazione ragionevole e vantaggiosa proposta dal danneggiato,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2525 del 6 marzo 1998
«Nell'assicurazione della responsabilità civile, sulle somme dovute dall'assicuratore all'assicurato in adempimento dell'obbligo di manlevarlo ai sensi dell'art. 1917 c.c. vanno corrisposti, a decorrere dalla costituzione in mora gli interessi,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2221 del 1 gennaio 1977
«La difesa dell'assicurato — la quale è resa necessaria dal solo fatto dell'instaurazione di un giudizio da parte di chi, a torto o a ragione, assume di aver subito un danno — è svolta anche nell'interesse dell'assicuratore, inteso come interesse...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5242 del 15 marzo 2004
«In tema di assicurazione della responsabilità civile, le spese giudiziali al cui pagamento l'assicurato venga condannato in favore del danneggiato vittorioso costituiscono un accessorio dell'obbligazione risarcitoria e, ai sensi dell'art. 1917...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3876 del 5 settembre 1977
«Qualora il convenuto con azione risarcitoria chiami in garanzia l'assicuratore della responsabilità civile, e, avvalendosi della facoltà di cui all'art. 1917 secondo comma c.c., chieda che paghi al danneggiato l'indennità dovuta, è legittima la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 890 del 29 gennaio 1991
«L'assicuratore della responsabilità civile per la circolazione di veicoli a motore o natanti, convenuto dal danneggiato con l'azione diretta, non può essere condannato al pagamento degli interessi moratori e al risarcimento del danno da...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11698 del 29 dicembre 1998
«Il minore degli anni quattordici — che non può assumere, per la sua incapacità di diritto penale sostanziale e processuale, la qualità di imputato — può essere sentito in qualità di testimone in ordine ai fatti che lo hanno visto coinvolto come...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7964 del 19 febbraio 2013
«L'imputato di reato connesso o collegato, la cui posizione sia stata separatamente definita nel procedimento minorile per positiva messa alla prova, che è equiparabile ad una sentenza di condanna, assume l'ufficio di testimone assistito nel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18032 del 14 maggio 2001
«In tema di prova testimoniale, la norma di cui all'art. 197, lett. a), c.p.p., che prevede la non compatibilità con l'ufficio di testimone per i soggetti che siano imputati di reato connesso, deve essere interpretata nel senso che tale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4681 del 14 aprile 1999
«Le ipotesi di incompatibilità con l'ufficio di testimone sono tassativamente elencati all'art. 197 c.p.p. e tra esse certamente non rientra il caso di colui che solo potenzialmente potrebbe essere imputato in un procedimento connesso, a norma...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3422 del 21 marzo 1994
«Le disposizioni sull'esame di persone imputate in un procedimento connesso o imputate di un reato collegato (art. 210 c.p.p.) si applicano anche quando la persona da esaminare è sottoposta alle indagini e non ancora imputata. L'art. 61 c.p.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41467 del 7 ottobre 2013
«Ai fini della verifica della qualità di testimone o di indagato di reato connesso e della conseguente valutazione di utilizzabilità delle dichiarazioni rese, il giudice deve tenere conto di eventuali cause di giustificazione, ove queste siano di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 25202 del 3 luglio 2007
«L'incompatibilità con l'ufficio di testimone, prevista dall'art. 197 lett. a) c.p.p., non è limitata alla assunta qualità di imputato, ma va estesa, in forza dell'art. 61 comma primo c.p.p., alle persone sottoposte alle indagini preliminari anche...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37005 del 26 settembre 2003
«In tema di inutilizzabilità di dichiarazioni rese da chi sin dall'inizio avrebbe dovuto essere sentito in qualità di imputato o di indagato, mentre l'incompatibilità ai sensi dell'art. 197 c.p.p., che preclude l'ammissione stessa del testimone,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11829 del 15 ottobre 1999
«Le incompatibilità con l'ufficio di testimone previste dall'art. 197 c.p.p. non trovano applicazione nel caso in cui debba essere assunta la testimonianza della persona offesa nei cui confronti, su denuncia dell'imputato, siano state a suo tempo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2846 del 2 marzo 1999
«L'istituto della conversione della impugnazione previsto dall'art. 568, comma 5, c.p.p., ispirato al principio di conservazione degli atti, determina unicamente l'automatico trasferimento del procedimento dinanzi al giudice competente in ordine...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11674 del 13 ottobre 1995
«La dichiarazione dell'imputato di reato collegato, pur se assunta irritualmente con forma della testimonianza e la pronuncia della formula di cui all'art. 497, comma 2, c.p.p., possono essere utilizzate dal giudice a fini probatori, sempre che non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6425 del 1 giugno 1994
«Fuori dalle ipotesi disciplinate dall'art. 97 del D.P.R. n. 309/1990, l'attività del cosiddetto agente provocatore che, d'accordo con la polizia giudiziaria, propone ad uno spacciatore e realizza la compravendita di droga al fine di farlo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5340 del 26 maggio 1993
«Ai fini della sussistenza dell'associazione per delinquere, non è necessario che l'associazione stessa tragga origine da un regolare atto di costituzione, pur essendo necessaria un'organizzazione di fatto con predisposizione, sia pure rudimentale,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4752 del 22 aprile 1998
«La disposizione di cui all'art. 197, comma primo lett. d), c.p.p. che sancisce, tra l'altro, la incompatibilità a testimoniare per coloro che nello stesso procedimento svolgono o abbiano svolto funzioni di ausiliari del giudice o del P.M., non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 24832 del 6 giugno 2013
«È abnorme il provvedimento con cui il giudice per le indagini preliminari, richiesto dall'indagato di provvedere alla distruzione della documentazione relativa alle intercettazioni telefoniche e ambientali ritenute inutili, rigetti "de plano"...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18438 del 8 settembre 2011
«È ammissibile l'azione di responsabilità nei confronti del cessato curatore fallimentare, pur in assenza della previa revoca dell'incarico e nonostante l'avvenuta approvazione del rendiconto, in quanto, da un lato, nonostante l'art. 38 legge fall....»