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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8851 del 28 settembre 1993
«Non può ritenersi realizzato il reato contravvenzionale di cui all'art. 681 c.p. — apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o trattenimento — nel caso di concessione in locazione di un locale ad un soggetto privato affinché questi vi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2350 del 12 marzo 1997
«Deve escludersi che l'art. 682 c.p. — il quale punisce l'ingresso arbitrario in luoghi ove l'accesso è vietato nell'interesse militare dello Stato — sia posto esclusivamente a tutela preventiva del segreto militare: infatti la norma fa riferimento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 473 del 8 gennaio 2013
«Ai fini della sussistenza del reato di pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale (art. 684 c.p.), è irrilevante che la notizia sia stata già diffusa da altra fonte di informazione e non desunta direttamente dagli atti processuali,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8205 del 2 marzo 2010
«La contravvenzione di pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale è punibile sia a titolo di dolo che di colpa.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42269 del 28 ottobre 2004
«La previsione incriminatrice dell'art. 684 c.p., che tutela il segreto processuale, deve ritenersi a carattere plurioffensivo, essendo preordinata a garanzia non solo dell'interesse dello Stato al retto funzionamento dell'attività giudiziaria, ma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6338 del 30 maggio 1994
«L'art. 57 c.p., che configura un'ipotesi di reato proprio, autonoma e strutturalmente caratterizzata dall'omissione dell'attività di controllo, contemplata come causa di un evento non voluto, ed addebitabile al direttore (o al vice direttore) di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11691 del 21 agosto 1990
«Al fine della configurabilità del reato di cui all'art. 684 c.p., il divieto di pubblicazione di atti o documenti di un procedimento penale si riferisce solo agli atti e documenti del processo destinati alla lettura nel pubblico dibattimento. Ne...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2377 del 19 febbraio 1990
«L'esistenza di un diritto attribuito da una determinata norma non è sufficiente per escludere automaticamente la punibilità di ogni condotta dell'agente, occorrendo anche che la condotta sia prevista e permessa o dalla stessa norma che costituisce...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7674 del 27 settembre 1984
«Ai fini della sussistenza del reato di pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale, è irrilevante che la notizia sia stata già diffusa da altra fonte di informazione e non desunta direttamente dagli atti processuali, perché con la...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 420 del 19 gennaio 1982
«Il delitto di rivelazione dei segreti di ufficio si risolve in una fattispecie plurisoggettiva anomala, essendo la condotta incriminata legata a chi riceve la notizia e alla previsione della punizione nei confronti del solo autore della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 683 del 24 gennaio 2001
«La conduzione senza licenza di un esercizio pubblico e la detenzione in esso, per la vendita, di liquori e bevande alcoliche, già penalmente sanzionati, rispettivamente, dall'art. 665 e dall'art. 686 c.p. (il primo dei quali soppresso ed il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 22594 del 13 maggio 2005
«L'abitacolo di un'autovettura è da considerare un luogo esposto al pubblico e non un luogo pubblico o aperto al pubblico. Esso pertanto non rientra nell'indicazione tassativa contenuta nell'art. 688 c.p., sicché non risponde dell'illecito...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1462 del 5 gennaio 2002
«In tema di ubriachezza, l'intervenuta depenalizzazione, per effetto dell'art. 54 del D.L.vo 30 dicembre 1999 n. 507, della contravvenzione di cui all'art. 688, comma 1, c.p., non ha inciso sul secondo comma di tale articolo, per cui conserva...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9861 del 17 settembre 1987
«Ai fini della sussistenza della contravvenzione di cui all'art. 132 cod. strad., diversamente che per il reato di cui all'art. 688 c.p., non è richiesto un grado tale di ebbrietà, da dover essere percepibile da chiunque, essendo sufficiente che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27916 del 7 luglio 2009
«Integra la contravvenzione di somministrazione di bevande alcooliche a minori o a infermi di mente (art. 689 c.p.) la condotta di chi somministri bevande alcoliche al minore di anni sedici, limitandosi a prendere atto della risposta di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4320 del 29 gennaio 2013
«Non sussistono gli estremi della fattispecie costitutiva del reato di somministrazione di bevande alcooliche a persona in stato di manifesta ubriachezza, qualora quest'ultima abbia direttamente prelevato la bevanda dal frigo bar (servendosi da sé,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42 del 17 gennaio 1974
«L'obbligo di sottoporre a verificazione periodica i pesi e le misure stabilito dall'art. 12 del T.U. 23 agosto 1890, n. 7088, riguarda tutti coloro che risultano iscritti nello stato degli utenti formato dalla giunta comunale a norma dell'art. 18...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4657 del 11 dicembre 1993
«È configurabile la contravvenzione di cui all'art. 695 c.p. (fabbricazione o commercio non autorizzato di armi), in caso di detenzione, per la vendita, di un numero di armi superiore a quello consentito in base alla licenza, limitatamente alle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1418 del 5 febbraio 1998
«Ai fini della configurabilità della contravvenzione di cui all'art. 698 c.p. — inottemperanza all'ordine, legalmente dato dall'autorità, di consegnare nei termini prescritti le armi detenute — la mancata indicazione di un preciso termine per...»
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Cassazione civile, Sez. Trib., sentenza n. 18062 del 4 agosto 2010
«In tema di ricorso per cassazione, la procura speciale al difensore, prescritta a pena di nullità dall'art. 365 c.p.c., può essere conferita al difensore esclusivamente dal soggetto legittimato a stare in giudizio ai sensi dell'art. 75 c.p.c., il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12703 del 11 novembre 1998
«La disposizione di cui all'art. 705 c.p., che punisce chiunque, senza licenza dell'autorità o senza rispettare le prescrizioni di legge, fabbrica o pone in commercio cose preziose, o compie su di esse operazioni di mediazione ovvero «esercita...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8907 del 8 agosto 1994
«In tema di commercio non autorizzato di cose preziose (art. 705 c.p.), devono farsi rientrare in tale categoria di oggetti anche i monili composti da pietre non preziose montate su un supporto d'argento placcato in oro. Invero fabbricazione e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5522 del 19 novembre 1997
«Poiché, con il passaggio in giudicato della sentenza che dispone la confisca, si ha un trasferimento a titolo originario dei beni sequestrati nel patrimonio dello Stato (tanto che il denaro, i titoli al portatore di qualunque genere essi siano, i...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2 del 4 gennaio 1995
«In tema di concorso di persone nel reato, si configura la partecipazione morale e non la mera presenza passiva allorquando la mancata assunzione di qualsiasi iniziativa e il mantenimento di un atteggiamento di «non intervenuto» esprime una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9337 del 31 agosto 1994
«Con la disposizione di cui all'art. 708 c.p. (possesso ingiustificato di valori) il legislatore ha voluto prevenire future aggressioni patrimoniali in quanto, sospettandosi logicamente la provenienza delittuosa delle cose detenute senza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7634 del 7 luglio 1994
«L'elemento oggettivo della contravvenzione di cui all'art. 707 c.p., rappresentato dal fatto che l'agente sia «colto in possesso» di chiavi alterate o di grimaldelli, non va inteso nel senso che, oltre al possesso di tali oggetti, si richiede...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6331 del 17 dicembre 1990
«In tema di sequestro probatorio, il denaro può configurarsi come corpo di reato, in relazione alla contravvenzione di possesso ingiustificato di valori, prevista dall'art. 708 c.p., anche nel caso in cui l'imputato ne sia stato colto in possesso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11236 del 24 agosto 1989
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 708 c.p., non è necessario che l'agente sia colto in flagranza e che sia presente alla perquisizione, durante la quale sia accertata l'esistenza di denaro o valori non confacenti al suo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11144 del 24 dicembre 1994
«La dichiarazione di incompetenza per valore comporta implicitamente l'esclusione di una competenza inderogabile, cosicché il giudice superiore, a cui la causa sia stata rimessa, può chiedere d'ufficio il regolamento di competenza a norma dell'art....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17454 del 23 luglio 2010
«Il regolamento di competenza d'ufficio di cui all'art. 45 c.p.c. può essere richiesto soltanto quando il giudice indicato come competente (da quello dichiaratosi incompetente) e dinanzi al quale la causa sia stata riassunta deduca, a sua volta, la...»