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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11872 del 20 novembre 2000
«Sono da ritenere armi, sia pure improprie, ex art. 4 della legge n. 110 del 1975, gli strumenti, ancorché non da punta o da taglio, che, in particolari circostanze di tempo e di luogo, possono essere usati per l'offesa alla persona. Ne consegue...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2333 del 3 marzo 1998
«La procura conferita per un determinato grado del giudizio di merito, ove non escluda espressamente o comunque in modo inequivocabile la facoltà di proporre eventualmente istanza di regolamento di competenza, abilita il difensore alla proposizione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8222 del 3 settembre 1996
«Il porto senza giustificato motivo, disciplinato dall'art. 4 comma secondo legge 18 aprile 1975, n. 110, concerne qualsiasi strumento non considerato espressamente come arma da punta e taglio purché chiaramente utilizzabile, per le circostanze di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5488 del 31 maggio 1996
«Poiché, ai sensi dell'art. 4 della L. 18 aprile 1975, n. 110, devono considerarsi armi, sia pure improprie, tutti quegli strumenti, ancorché non da punta o da taglio, che in particolari circostanze di tempo e di luogo possono essere utilizzati per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11523 del 17 novembre 1994
«Nell'ipotesi di lesioni volontarie con l'uso di una lima, sussiste l'aggravante prevista dall'art. 585 cpv. n. 2 c.p., e la conseguente procedibilità di ufficio, ed è del tutto irrilevante che il fatto sia accaduto all'interno dell'abitazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1367 del 6 febbraio 1987
«L'azione violenta diretta a ledere l'integrità fisica della vittima non comporta la lesione della sua sfera psichica, annullandone la capacità di autodeterminazione. Diversamente, l'inevitabile costrizione a subire l'azione violenta insita nella...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36608 del 4 novembre 2006
«In tema di omissione di soccorso, lo stato di pericolo è elemento costitutivo delle diverse ipotesi di reato previste nel primo e secondo comma dell'art. 593 c.p. e in quest'ultima fattispecie — a differenza della prima nella quale il pericolo è...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13220 del 19 dicembre 2000
«Non è configurabile il delitto di omissione di soccorso, sotto il profilo del mancato avviso dell'autorità, quando il soggetto obbligato a tale adempimento, per la qualifica rivestita, sia egli stesso emanazione dell'autorità cui l'avviso può...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4003 del 10 aprile 1978
«Il reato di cui all'art. 593 c.p., trova applicazione nei confronti di chiunque sia stato informato che nelle immediate vicinanze vi sia una persona in pericolo (nella quale non è necessario «imbattersi» materialmente) e quindi anche nei confronti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11018 del 28 settembre 1999
«In tema di diffamazione, perché sia operante la possibilità di fornire prova liberatoria ai sensi dell'art. 596 c.p., non è sufficiente che, nei confronti della persona la cui reputazione è stata offesa sia pendente un procedimento penale. Invero,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1739 del 27 gennaio 1993
«Il disposto dell'art. 596, ultimo comma c.p., nella parte in cui esclude la punibilità dell'autore della diffamazione, ove la persona cui il fatto è attribuito venga condannata per il fatto stesso, non pone alcuna questione di pregiudizialità,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 866 del 29 gennaio 1992
«L'applicazione dell'esimente, prevista dall'art. 596 c.p. al reato di diffamazione a mezzo stampa, è subordinata alla prova che tutto il fatto dal contenuto diffamatorio, nel suo complesso e nelle sue modalità, sia vero. La prova mancata, anche...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12807 del 22 settembre 1989
«La prova liberatoria, come prevista dall'art. 596 c.p., essendo una causa di esclusione della pena, è operante ove sia piena e completa, sicché la sua insufficienza non è mai suscettiva di condurre ad una qualsivoglia pronuncia di assoluzione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5070 del 24 aprile 1987
«L'ambito dell'efficacia esimente dall'esercizio del diritto di difesa ex art. 598 c.p., non è stato superato né esteso dall'art. 24 della Costituzione, sicché non è consentito, con operazione interpretativa abrogante del citato art. 598, collegare...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5628 del 16 giugno 1986
«Nel caso di ingiurie, generiche o specifiche che siano, oppure di diffamazione non correlata ad argomento di pubblico interesse, esula — in quest'ultimo caso per difetto di utilità sociale delle offese — l'applicabilità dell'art. 51 c.p....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12058 del 11 dicembre 1995
«L'effetto preclusivo derivante dal giudicato non si esplica nei confronti dei coimputati, neppure se concorrenti nello stesso reato, a cagione dell'autonomia di ciascun rapporto processuale. Peraltro, il giudice di legittimità ben può utilizzare...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8848 del 5 agosto 1992
«Il solo fatto che una notizia sia stata riferita in forma dubitativa non è sufficiente ad escludere l'idoneità a ledere la reputazione altrui. Anche le espressioni dubitative, come quelle insinuanti, allusive, sottintese, ambigue, suggestionanti,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11494 del 17 agosto 1990
«In materia di reati di stampa la responsabilità del direttore, a titolo di colpa, per non avere impedito la commissione del reato, è ben diversa da quella a titolo di concorso, la quale ultima in tanto può sussistere in quanto siano presenti tutti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13585 del 12 ottobre 1989
«Ai fini dell'applicabilità dell'amnistia al reato di diffamazione a mezzo stampa commesso dal direttore o dal vicedirettore responsabile, quando sia noto l'autore della pubblicazione, deve considerarsi «autore» il giornalista che, utilizzando la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4724 del 20 aprile 1978
«Se è vero che la responsabilità del direttore viene configurata dalla legge come un'agevolazione colposa del delitto commesso da altri, ai sensi dell'art. 57 c.p., è pur vero che il direttore del periodico possa egli stesso essere ritenuto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 30552 del 30 dicembre 2011
«In tema di divisione ereditaria, l'art. 723 c.c. prevede che dopo la vendita, se ha avuto luogo, dei mobili e degli immobili, si procede ai conti che i condividenti si devono rendere tra loro e, tra l'altro, ai relativi conguagli e rimborsi, ivi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2159 del 31 gennaio 2014
«La disposizione dell'art. 732 cod. civ., sulla prelazione del coerede, derogando al principio di libertà negoziale, non può essere estesa alle donazioni, nelle quali, peraltro, si manifesta l'"animus donandi", espressione solidaristica della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 56 del 3 gennaio 2014
«La cessione gratuita della quota di partecipazione ad una cooperativa edilizia, finalizzata all'assegnazione dell'alloggio in favore del cessionario, integra donazione indiretta dell'immobile, soggetta, in morte del donante, alla collazione ex...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8406 del 10 aprile 2014
«I fatti relativi all'attendibilità, ovvero all'affidabilità personale del consulente tecnico di ufficio non possono essere oggetto di prova testimoniale, in quanto deducibili solo nel procedimento di ricusazione sotto il profilo della carenza di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11035 del 20 maggio 2014
«In tema di donazione indiretta, riguardo all'edificazione con denaro del genitore su terreno intestato al figlio, il bene donato si identifica nell'edificio, anziché nel denaro, senza che ostino i principi dell'acquisto per accessione, qualora,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1703 del 24 gennaio 2013
«In tema di liquidazione delle spese giudiziali, nessuna norma prevede, per il caso di soccombenza reciproca delle parti, un criterio di valutazione della prevalenza della soccombenza dell'una o dell'altra basato sul numero delle domande accolte o...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4742 del 27 febbraio 2014
«Il muro di cinta, da non considerare per il computo delle distanze nelle costruzioni, ai sensi dell'art. 878 cod. civ., è solo quello con facce emergenti dal suolo che, essendo destinato alla demarcazione della linea di confine e alla separazione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12062 del 29 maggio 2014
«Nel regime anteriore a quello introdotto all'art. 4 della legge 5 gennaio 1994, n. 37 (che, nel sostituire il testo dell'art. 947 cod. civ., ha espressamente escluso, per il futuro, tale eventualità), la sdemanializzazione tacita dei beni del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7305 del 28 marzo 2014
«In tema di azioni a difesa della proprietà, le difese di carattere petitorio opposte, in via di eccezione o con domande riconvenzionali, ad un'azione di rilascio o consegna non comportano - in ossequio al principio di disponibilità della domanda e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5603 del 11 marzo 2014
«L'effetto recuperatorio del regolamento di confini non muta la natura petitoria dell'azione, sicché, ai fini dell'ordine di rilascio della porzione immobiliare controversa, non occorre accertare l'origine illecita del relativo possesso.»