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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35615 del 23 ottobre 2002
«Il decreto di citazione a giudizio emesso a seguito di opposizione a decreto di condanna è atto derivato rispetto a quest'ultimo quanto all'enunciazione del fatto e all'indicazione delle norme sostanziali che si assumono violate, non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4729 del 13 gennaio 1993
«Il decreto penale di condanna costituisce un provvedimento giurisdizionale assimilabile alla sentenza di condanna, che presuppone l'esistenza d'un processo, il quale in esso vede uno dei possibili modi di propria definizione e l'avvenuto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1740 del 6 luglio 1999
«Qualora in sede di opposizione a decreto penale di condanna l'imputato formuli istanza di applicazione della pena, ex artt. 444 e 563 c.p.p., indicando la sanzione in misura inferiore al limite minimo edittale previsto per il reato contestato, il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10096 del 8 novembre 1993
«In caso di opposizione a decreto penale di condanna, la richiesta di applicazione della pena ai sensi dell'art. 444 c.p.p. non deve essere inderogabilmente contenuta nella dichiarazione di opposizione ma può essere presentata entro il termine...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9355 del 6 marzo 2007
«La richiesta di giudizio abbreviato condizionato, priva dell'indicazione delle attività di integrazione probatoria ritenute necessarie ma comunque tempestivamente proposta a seguito della notificazione del decreto penale di condanna, non può...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4062 del 4 dicembre 1991
«Nel caso di opposizione al decreto penale di condanna, né l'art. 464, primo comma, c.p.p., né alcun'altra disposizione prevedono che il decreto col quale il Gip fissa il termine, entro il quale il P.M. deve esprimere il consenso al rito abbreviato...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 47923 del 15 dicembre 2009
«È legittima, ai sensi dell'art. 99, comma primo, c.p.p., la proposizione della domanda di oblazione da parte del difensore dell'imputato, anche se non munito di procura speciale. (Fattispecie in tema di opposizione a decreto penale di condanna)»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12341 del 4 febbraio 2005
«La domanda di oblazione discrezionale, avanzata nel corso delle indagini preliminari e respinta dal giudice per le indagini preliminari, può essere riproposta nel giudizio instauratosi a seguito dell'opposizione a decreto penale. (Mass. redaz.).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23873 del 21 giugno 2002
«In tema di oblazione, il mancato esame della istanza di ammissione proposta in fase di indagini preliminari non comporta alcuna invalidità degli atti del procedimento, considerata la regola di tassatività dei casi di nullità ed atteso che,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3027 del 10 novembre 1997
«Deve intendersi che il legislatore delegato del 1989 abbia inteso dettare una disciplina generale del procedimento di oblazione (come si evince anche dalla rubrica del capo decimo e dell'art. 141 att. c.p.p.), secondo la quale è il giudice che,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1395 del 14 giugno 1994
«Nel caso in cui l'imputato proponga opposizione a decreto penale di condanna, chiedendo contestualmente di essere ammesso all'oblazione di cui all'art. 162 bis c.p. il processo — che con l'emissione del decreto penale e l'opposizione avverso di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1439 del 14 giugno 1994
«Nel caso in cui venga proposta opposizione a decreto penale di condanna e contestualmente sia presentata domanda di oblazione non corredata dall'osservanza di un adempimento di legge - nella specie l'opponente non aveva versato la somma prescritta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 979 del 8 maggio 1992
«Le quote sociali, di una società a responsabilità limitata, non potendo considerarsi beni immateriali in senso stretto, sono assoggettabili a sequestro penale. Infatti, la quota di un socio di una società a responsabilità limitata trova pur sempre...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2806 del 31 maggio 2000
«Nell'ipotesi in cui sia stata pronunciata, nel giudizio di opposizione a decreto penale di condanna, assoluzione per insussistenza del fatto in favore di taluno degli imputati del medesimo reato, a suo tempo destinatari di distinti decreti penali,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 36983 del 13 ottobre 2001
«Nel procedimento per decreto, l'art. 464, comma 3 c.p.p., nel testo introdotto dall'art. 37, comma 4, della legge 16 dicembre 1999, n. 479 — in base al quale la richiesta dei riti alternativi deve essere necessariamente proposta con l'atto di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 32418 del 29 agosto 2001
«In tema di procedimenti speciali davanti al tribunale in composizione monocratica, prevedendo l'art. 557, comma 3, c.p.p. che, in caso di opposizione a decreto penale, si osservino le disposizioni relative al procedimento per decreto contenute nel...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 49587 del 5 luglio 2001
«Il vizio di mancata assunzione di prova decisiva è configurabile solo allorché la denegata prova, confrontata con le ragioni addotte a sostegno della decisione, sia di tal natura da poter determinare una diversa conclusione del processo, ma non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4671 del 3 febbraio 2010
«L'ammissione dei testimoni richiesti nel corso del dibattimento dal pubblico ministero, ancorché ai sensi dell'art. 468 c.p.p. fosse stata in precedenza negata l'autorizzazione alla citazione, non dà luogo a inutilizzabilità.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35372 del 24 settembre 2007
«Alla rinnovazione dell'istruzione nel giudizio di appello, di cui all'art. 603, comma primo, c.p.p., può ricorrersi solo quando il giudice ritenga «di non poter decidere allo stato degli atti» sussistendo tale impossibilità unicamente quando i...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9693 del 29 luglio 1999
«Nel processo accusatorio la rinuncia, anche per acta concludentia, a far valere la decadenza in cui sia incorsa la controparte in tema di tempestivo deposito della lista testimoniale, preclude la possibilità di far valere la decadenza in sede di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 37503 del 7 novembre 2002
«Ai fini della configurabilità del delitto di subornazione, nella fase del giudizio la qualità di «persona chiamata a rendere dichiarazioni davanti all'autorità giudiziaria» si assume nel momento dell'autorizzazione del giudice alla citazione della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31085 del 9 agosto 2001
«Il provvedimento con il quale il giudice respinge la richiesta della parte alla autorizzazione alla citazione dei testi per genericità dei capitoli di prova, in quanto formulati per relationem al capo di imputazione, è illegittimo, ma non abnorme,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 38526 del 10 ottobre 2008
«L'obbligo di indicare nella lista testimoniale le circostanze su cui deve vertere l'esame è adempiuto se i temi che la parte intende proporre nell'istruzione dibattimentale possono inequivocamente individuarsi e, quindi, anche se tale...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 25523 del 4 luglio 2007
«La violazione dell'obbligo della indicazione delle circostanze su cui deve vertere l'esame testimoniale, previsto dalle disposizioni dettate per il procedimento dinanzi al giudice di pace, comporta l'inutilizzabilità della testimonianza solo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5603 del 12 maggio 2000
«Nell'ipotesi in cui, a seguito di decreto di autorizzazione emesso ai sensi del secondo comma dell'art. 468 c.p.p., la parte non provveda alla citazione del testimone, il giudice non può — per ciò soltanto — revocare la prova ammessa, a meno che...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 100 del 11 gennaio 2000
«L'imputato che abbia omesso di indicare le prove ritenute utili per la propria difesa non può più esercitare nelle successive fasi del processo alcun autonomo impulso probatorio, anche nella ipotesi consentite, del difensore, il quale è tenuto a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10504 del 3 settembre 1999
«L'obbligo dell'indicazione delle circostanze su cui deve vertere l'esame dei testimoni, imposto dal primo comma dell'art. 468 c.p.p., è necessario solo quando le circostanze si discostino dal capo di imputazione, ampliandosi così la tematica che...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1968 del 28 febbraio 1997
«Non v'è violazione dell'art. 468 c.p.p. quando l'enunciazione dei capitoli di prova avvenga con riferimento al contenuto degli atti redatti dal pubblico ufficiale (nella specie verbale di contestazione compilato dall'amministrazione finanziaria)....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8612 del 24 luglio 1998
«La sanzione di inammissibilità prevista dall'art. 468, comma 1, c.p.p. riguarda non soltanto il tardivo deposito della lista ma anche la mancata indicazione delle circostanze sulle quali deve vertere l'esame dei testi. Tale esigenza è soddisfatta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9536 del 7 marzo 2001
«Qualora la parte che, oltre ad avere chiesto ed ottenuto l'acquisizione di un verbale di prova di altro procedimento penale (nella specie, perizia), abbia anche, a suo tempo, indicato nella lista testi (debitamente approvata dal presidente del...»