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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4290 del 25 gennaio 1993
«La derubricazione del reato intervenuta con la sentenza di condanna di primo grado non può retroagire operando sui termini massimi di custodia cautelare relativi alla fase delle indagini preliminari, ma opera sui termini relativi alle fasi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1693 del 11 luglio 1992
«Il mutamento della qualificazione giuridica del fatto non influisce sui termini di custodia cautelare relativi a fasi di giudizio già esaurite. Ed invero, nel caso in cui il giudice di primo grado abbia ritenuto la sussistenza di una minore...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1189 del 20 aprile 1998
«L'eventuale riduzione della pena all'esito del giudizio di appello, anche se conseguente ad una derubricazione del reato, non ha incidenza alcuna sul termine di durata massima della custodia cautelare della fase precedente, rapportato alla pena...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4301 del 28 settembre 1998
«In tema di decorrenza dei termini di durata massima della custodia cautelare, qualora sia annullato dal giudice dibattimentale il decreto che dispone il giudizio, con regresso del procedimento alla fase delle indagini preliminari, i termini di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8128 del 19 febbraio 2003
«In tema di durata della custodia cautelare nella fase del giudizio (art. 303, comma 1, lett. b, n. 2) — qualora sussista diversità tra il reato contestato nell'ordinanza cautelare e quello contenuto nel decreto di rinvio a giudizio — il reato cui...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 24 del 11 ottobre 2000
«Ai fini del computo del termine massimo di custodia cautelare nella fase del giudizio non può tenersi conto delle nuove contestazioni effettuate dal pubblico ministero, dovendosi fare riferimento esclusivamente all'imputazione formulata...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1529 del 28 settembre 1999
«Nella fase del giudizio, ai fini del computo del termine massimo della custodia cautelare occorre avere riguardo non già alla contestazione di cui all'ordinanza cautelare bensì al «delitto per cui si procede» e dunque all'imputazione quale risulta...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 2158 del 4 agosto 1993
«In tema di confisca, per «cose che servirono a commettere il reato» ai sensi dell'art. 240, primo comma, c.p., devono intendersi quelle impiegate nella esplicazione dell'attività punibile, senza che siano richiesti requisiti di «indispensabilità»,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9378 del 9 marzo 2012
«Nel giudizio a citazione diretta, ai fini dell'individuazione dei termini di durata della custodia cautelare, ex art. 303 cod. proc. pen., la mera emissione del decreto di citazione a giudizio determina il passaggio dalla fase delle indagini a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28908 del 8 luglio 2009
«L'applicazione provvisoria delle misure di sicurezza non è soggetta a termini di durata massima, ivi compresi quelli previsti per la custodia cautelare.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35195 del 19 ottobre 2006
«In tema di misure cautelari personali, ai fini del computo del termine di fase delle indagini preliminari si deve aver riguardo al reato contestato nel provvedimento restrittivo, costituito dalla reciproca integrazione dell'ordinanza cautelare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25058 del 19 luglio 2006
«I termini massimi di custodia cautelare per la «fase» del giudizio abbreviato, previsti dall'art. 303, comma primo, lett. b bis c.p.p., decorrono dall'ordinanza che, in qualunque grado di giudizio di merito, dispone procedersi con il giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 20925 del 6 giugno 2005
«L'eventuale lunga durata della restrizione cautelare subìta dalla persona sottoposta alle indagini non assume uno specifico rilievo nella valutazione della sussistenza delle esigenze cautelari in quanto la valenza di tale circostanza si esaurisce...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4770 del 6 febbraio 2004
«In caso di annullamento con rinvio della sentenza d'appello, con conseguente decorrenza ex novo , ai sensi dell'art. 303, comma 2, c.p.p., del termine di fase della custodia cautelare, con il limite costituito dal non superamento, in totale, del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9479 del 28 febbraio 2003
«Ai fini del computo dei termini di durata massima della custodia cautelare non è influente la valutazione di equivalenza delle attenuanti generiche o di altre attenuanti rispetto alle aggravanti ad effetto speciale contestate e ritenute in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25041 del 1 luglio 2002
«In tema di durata massima della custodia cautelare nella fase delle indagini preliminari, la norma dell'art. 303, comma primo, lett. a), n. 3 c.p.p. — che eleva ad un anno il termine relativo ai delitti di cui alla lett. a) del comma secondo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44371 del 10 dicembre 2001
«In tema di computo della durata complessiva della custodia cautelare occorre fare riferimento esclusivo alla pena prevista dalla legge per il reato per cui vi è stata condanna, a nulla rilevando che in concreto sia stata irrogata una pena...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5149 del 18 ottobre 1999
«Poiché l'art. 304, comma 6, c.p.p. si riferisce ai termini massimi di custodia cautelare che non possono essere superati nell'ambito della singola fase o ai fini del calcolo della durata complessiva della custodia cautelare, i termini di fase...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1993 del 3 agosto 1999
«La disciplina di cui all'art. 304, comma 6, c.p.p., applicabile, in base a quanto affermato dalla Corte costituzionale con sentenza interpretativa di rigetto n. 292 del 1998, anche nel caso di regressione del procedimento ad una fase o ad un grado...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3629 del 23 giugno 1999
«In caso di annullamento con rinvio da parte della Corte di cassazione e di conseguente regressione del processo, ai fini del computo dei termini di durata massima della custodia cautelare in carcere, dopo la sentenza n. 292 del 1998 della Corte...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1713 del 8 aprile 1998
«La decorrenza ex novo dei termini di fase della custodia cautelare, ai sensi dell'art. 303, comma 2, c.p.p., ha luogo anche nel caso in cui, insorto conflitto negativo di competenza fra il giudice che aveva disposto la misura e altro giudice, la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5157 del 24 febbraio 1998
«In tema di termini di durata massima della custodia cautelare, quando il reato per cui si procede e per il quale è stata emessa una nuova misura custodiale è lo stesso reato a carattere permanente, protrattosi in un arco temporale di conseguita...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4602 del 6 dicembre 1996
«In tema di termini massimi di durata della custodia cautelare, in caso di dichiarazione di incompetenza territoriale, trova applicazione il secondo comma dell'art. 302 c.p.p. e perciò i termini di custodia cautelare ricominciano a decorrere dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 550 del 8 marzo 1993
«La protrazione della durata massima della custodia cautelare per effetto di una norma successivamente intervenuta deve interessare esclusivamente gli stati di detenzione ancora legittimamente in atto al momento dell'entrata in vigore della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41112 del 6 dicembre 2002
«In tema di durata massima dei termini di fase della custodia cautelare, l'autonomia di ogni singola fase del procedimento, quale contemplata dall'art. 303 c.p.p., postula che i termini ad essa relativi siano commisurati ai fatti così come...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 15 del 10 luglio 2002
«Ai fini della determinazione dei termini di durata massima della custodia cautelare relativi al reato di partecipazione a un'associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti (art. 74 D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309), del quale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29066 del 5 agosto 2002
«In tema di termini di durata massima della custodia cautelare — posto l'interesse dell'imputato ad ottenere, “ora per allora”, la declaratoria di estinzione della suddetta misura per intervenuto superamento dei termini relativi ad una precedente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2013 del 12 luglio 1999
«Nei casi in cui la custodia cautelare perde efficacia per inosservanza dei termini richiamati dall'art. 309, decimo comma, c.p.p., l'immediata liberazione della persona sottoposta alla misura, quale effetto automatico di detta inosservanza, può...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1560 del 18 marzo 1999
«All'archiviazione disposta dal giudice a norma degli artt. 408 e 411 c.p.p. non si applica l'art. 129 c.p.p., che al secondo comma dispone la prevalenza delle cause di declaratoria di non punibilità di natura sostanziale rispetto a quelle connesse...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2 del 31 marzo 1999
«Nei casi in cui la custodia cautelare perde efficacia per inosservanza dei termini richiamati dall'art. 309, comma decimo, c.p.p., l'immediata liberazione della persona sottoposta alla misura, quale effetto automatico di detta inosservanza, può...»