-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6850 del 14 giugno 1994
«Il decreto di trasferimento di immobili emesso in sede di espropriazione immobiliare individuale dal giudice dell'esecuzione o, in sede di vendita fallimentare, dal giudice delegato al fallimento, è atto pubblico di fede privilegiata, poiché...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37237 del 19 ottobre 2010
«Integra il delitto di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico (art. 483 c.p.) la condotta di colui che, in sede di autocertificazione, attesti falsamente il possesso dei requisiti necessari per partecipare ad una gara di appalto...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43919 del 26 novembre 2007
«In caso di condanna irrevocabile per reato successivamente depenalizzato per effetto del D.L.vo 30 dicembre 1999 n. 507 (nella specie, emissione di assegno bancario senza copertura) esula la configurabilità del delitto di cui all'art. 483 c.p....»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19361 del 6 giugno 2006
«Non integra il delitto di falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico (art. 483 c.p.), la condotta del privato (nella specie proprietario e costruttore di un edificio) che attesti falsamente, con dichiarazione diretta al sindaco,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9611 del 20 marzo 2006
«Integra gli estremi del delitto di cui all'art. 490 c.p. (soppressione, distruzione e occultamento di atti veri) la condotta del pubblico ufficiale che custodisca un atto giuridicamente rilevante in modo tale da renderlo, sia pure temporaneamente,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1074 del 1 febbraio 2000
«In tema di prova, un fatto costituente reato non può ritenersi insussistente, allorquando, benché sia incerta la data della sua commissione, ne sia però sicura ed indiscussa la perpetrazione. Invero il “tempus commissi delicti”, una volta che sia...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 18898 del 22 aprile 2004
«L'esercizio abusivo della professione legale non implica necessariamente la spendita, al cospetto del giudice o di altro pubblico ufficiale, della qualità indebitamente assunta, per cui il reato si perfeziona per il solo fatto che l'agente curi...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 53123 del 19 dicembre 2014
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 570, comma secondo n. 2, c.p., l'obbligo di procurare i mezzi di sussistenza ad un figlio minore sussiste indipendentemente dalla formale attribuzione della responsabilità genitoriale,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44086 del 23 ottobre 2014
«In tema di reati contro la famiglia, il delitto previsto dall'art. 12 sexies della legge 1° dicembre 1970, n. 898, si configura per il semplice inadempimento dell'obbligo di corresponsione dell'assegno nella misura disposta dal giudice in sede di...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44765 del 9 novembre 2015
«In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, gli assegni familiari percepiti dal genitore naturale non affidatario per il mantenimento del figlio minore concorrono ad integrare l'importo da questi periodicamente dovuto, salvo che...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 839 del 1 febbraio 1993
«In base al principio della verità naturale, il giudice, ai fini dell'accertamento dei fatti, può attingere la prova in qualsiasi modo che non sia specificamente precluso, sicché ben può — prescindendo dalla perizia medico legale — ricorrere alla...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6361 del 25 giugno 1996
«In tema di morte o lesioni come conseguenza di altro delitto, il rapporto fra delitto voluto ed evento non voluto è stabilito dall'art. 586 c.p. in termini di pura e semplice causalità materiale, rientrando tale fattispecie tra i casi previsti...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7993 del 7 luglio 2000
«In tema di causalità c.d. «omissiva» il rapporto eziologico tra condotta omissiva ed evento — di per sè non suscettibile di essere basato sulla sola esistenza di una «posizione di garanzia» della quale l'imputato sia titolare — deve sempre avere...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3347 del 18 marzo 1994
«Poiché l'esercizio del diritto di precedenza non può considerarsi illimitato, dovendo essere sempre subordinato al principio del neminem laedere, ove un pedone attraversi la carreggiata fuori delle apposite strisce, il conducente del veicolo è...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 31302 del 19 agosto 2005
«L'obbligo di eliminare la fonte di pericolo su una pubblica via o di apprestare adeguate protezioni, ripari, cautele ed opportune segnalazioni sorge nel momento in cui la strada presenti situazioni tali da costituire un'insidia o un trabocchetto...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1509 del 2 febbraio 1990
«Il caso di omicidio plurimo colposo in dipendenza di un'unica condotta, previsto dall'art. 589, comma terzo, c.p., non costituisce un reato unico, ma un concorso formale di più reati. (La Cassazione ha evidenziato che, integrando i reati commessi...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37992 del 9 luglio 2008
«Il medico è titolare di una posizione di garanzia a tutela della salute dei pazienti affidati alle sue cure, che non può ritenersi in alcun modo ridimensionata dall'eventualità che in concreto il paziente sia a sua volta un medico e che il...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2139 del 6 marzo 1997
«In tema di attività professionale medica, deve ritenersi colposa per imperizia la condotta mediante la quale non vengono osservate le leges artis scritte o non scritte finalizzate alla prevenzione non del rischio consentito dall'ordinamento,...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4968 del 16 maggio 1996
«Nei procedimenti per reati colposi, quando nel capo di imputazione siano stati contestati elementi generici e specifici di colpa, non sussiste violazione del principio di correlazione tra sentenza ed accusa mossa nel caso in cui il giudice abbia...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9667 del 14 settembre 2000
«Nell'ambito della legislazione antinfortunistica al presidente o commissario straordinario di una Asl o di un ente ospedaliero spetta il controllo su tutta l'organizzazione amministrativa e gestionale dell'ente cui egli è preposto; il che comporta...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1196 del 7 febbraio 1995
«Qualora sia riconosciuto il concorso di colpa della persona offesa del reato di cui agli artt. 590 e 589 c.p., la graduazione delle colpe concorrenti non può essere determinata con certezza e deve necessariamente essere apprezzata dal giudice di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 49694 del 28 dicembre 2009
«L'aggravante della finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso (art. 3 D.L. n. 122 del 1993, conv. in legge n. 205 del 1993), è configurabile quando essa si rapporti, nell'accezione corrente, ad un pregiudizio...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11632 del 14 marzo 2008
«In tema di tutela dell'onore, ancorché in generale, al fine di accertare se sia stato leso il bene protetto dall'art. 594 c.p., sia necessario fare riferimento ad un criterio di media convenzionale in rapporto alla personalità dell'offeso e...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 847 del 11 febbraio 1981
«Se è vero che nei delitti contro l'onore non si richiede il dolo specifico, nel senso che non occorre l'animus nocendi, è pur vero però che si richiede la prova della consapevolezza e della volontà di arrecare offesa all'altrui patrimonio morale,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 30839 del 22 luglio 2003
«In tema di ingiuria, l'applicazione della causa di non punibilità fondata sul carattere reciproco delle offese (art. 599, primo comma, c.p.) è interamente rimessa alla valutazione discrezionale del giudice, non necessita di sollecitazione da parte...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40359 del 29 ottobre 2008
«In tema di diffamazione, integra la lesione della reputazione altrui non solo l'attribuzione di un fatto illecito, perché posto in essere contro il divieto imposto da norme giuridiche, assistite o meno da sanzione, ma anche la divulgazione di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 30664 del 22 luglio 2008
«Il consenso alla pubblicazione di una foto non vale come scriminante del delitto di diffamazione se l'immagine sia riprodotta in un contesto diverso da quello per cui il consenso sia prestato che implichi valutazioni peculiari, anche negative...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8742 del 8 luglio 1999
«In tema di condotta diffamatoria attribuibile ad un parlamentare, il giudice, in presenza della dichiarazione di insindacabilità delle opinioni espressa da parte del ramo parlamentare di appartenenza, deve applicare la causa di non punibilità,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 679 del 20 gennaio 1998
«Riportare su un comunicato stampa la notizia di una procedura disciplinare a carico di un magistrato, collegandola, in modo non rispondente al vero, ad un atto del suo ufficio, costituisce offesa alla reputazione (art. 595 c.p.), screditando detta...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15060 del 13 aprile 2011
«In tema di diffamazione, il limite della continenza nel diritto di critica è superato in presenza di espressioni che, in quanto gravemente infamanti e inutilmente umilianti, trasmodino in una mera aggressione verbale del soggetto criticato....»