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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1295 del 8 aprile 1998
«In tema di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone, il reato punito dal secondo comma dell'art. 659 c.p., consistente nell'esercizio di attività rumorosa con superamento dei limiti di tollerabilità, è stato depenalizzato con la L. n....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13086 del 14 dicembre 1998
«Deve negarsi che l'accertamento peritale possa ricondursi al concetto di prova decisiva, la cui mancata assunzione costituisce motivo di ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 606, comma primo lett. d) c.p.p. Infatti il ricorso o meno ad una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1316 del 4 febbraio 1998
«Nella previsione dell'art. 323 c.p., come novellato dalla legge 16 luglio 1997, n. 234, l'interesse proprio — in presenza del quale il pubblico ufficiale ha l'obbligo di astensione, che già non derivi da specifica disposizione — non solo non deve...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1330 del 21 maggio 1998
«L'esposizione nell'ordinanza impositiva di una misura cautelare personale dei motivi per i quali gli elementi di fatto «assumono rilevanza» non può non tenere «conto anche del tempo intercorso dalla commissione del reato»; ciò in quanto il fattore...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13400 del 18 dicembre 1998
«In tema di danneggiamento, ai fini della integrazione della circostanza aggravante di cui all'art. 635, comma secondo, n. 5, c.p., non occorre che la condotta abbia ad oggetto una intera piantata di alberi, essendo sufficiente che siano...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13491 del 21 dicembre 1998
«In tema di furto aggravato, la destrezza si ravvisa quando la condotta dell'agente sia connotata da particolare agilità, sveltezza, callido artificio ed atteggiamenti, mosse o manovre particolarmente scaltre ed ingannevoli, tali da eludere la pur...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13528 del 22 dicembre 1998
«La specificità della disposizione di cui all'art. 606 lett. e) c.p.p., dettata in tema di ricorso per cassazione al fine di definire l'ammissibilità per ragioni connesse alla motivazione, esclude che la norma possa essere dilatata per effetto di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13561 del 22 dicembre 1998
«Le questioni già dedotte con l'atto di appello ed in quella sede investite da motivi cui l'appellante abbia definitivamente rinunziato concludendo l'accordo previsto dall'art. 599 quarto comma c.p.p., sono improponibili con il ricorso per cassazione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13671 del 24 dicembre 1998
«Nei procedimenti in cui l'ipotesi accusatoria si regge su una pluralità di elementi di carattere indiziario, il giudice di merito è chiamato a una duplice operazione: deve prima valutare tali elementi singolarmente, per stabilire se presentino il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1379 del 19 maggio 1998
«In tema di ricusazione, qualora il giudice di merito abbia ritenuto la manifesta infondatezza dell'istanza ed abbia, conseguentemente, dichiarato l'inammissibilità con provvedimento adottato de plano, non sussiste l'interesse a proporre ricorso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1380 del 9 maggio 1998
«Relativamente al giudice dell'udienza preliminare non può porsi alcuna questione di incompatibilità con riferimento ai provvedimenti dallo stesso assunti anteriormente alla detta udienza, in quanto egli non compie una valutazione contenutistica...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1405 del 5 febbraio 1998
«Con l'approvazione della L. n. 447/1995 (legge quadro sull'inquinamento acustico) non è stata depenalizzata la contravvenzione prevista dall'art. 659, primo comma, c.p., relativa al disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone mediante...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1481 del 11 giugno 1998
«Nel procedimento di sorveglianza, quando la comunicazione della data dell'udienza sia stata eseguita senza il rispetto del termine di dieci giorni liberi previsto dall'art. 666, terzo comma c.p.p., richiamato dall'art. 678, deve ritenersi...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1544 del 2 giugno 1998
«In tema di delitto di associazione mafiosa strettamente connesso con l'attività politica e/o con l'utilizzazione di cariche amministrative di vertice o, comunque, di rilievo in enti pubblici, il giudice, ai fini della emissione di una misura...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1602 del 4 giugno 1998
«A norma dell'art. 666, comma 6, c.p.p. al procedimento di esecuzione sono applicabili le disposizioni sull'impugnazione, ed in particolare quella di cui all'art. 597, comma primo, in tema di appello, ripetuta al comma primo dell'art. 609 per il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1631 del 12 ottobre 1998
«L'aggravante prevista dall'art. 7 D.L. 13 maggio 1991, n. 152 (conv. in legge 12 luglio 1991, n. 203) è configurabile anche quando il delitto cui accede concorra con quello di cui all'art. 416 bis c.p. Ed invero una cosa è partecipare ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1668 del 20 maggio 1998
«In sede di impugnativa dell'ordinanza di sospensione dei termini di durata massima della custodia cautelare per ritenuta particolare complessità del dibattimento, ex art. 304, comma secondo, c.p.p., non è consentita la proposizione di questioni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2106 del 19 maggio 1998
«In tema di procedimento di sorveglianza, qualora l'avviso per la data dell'udienza sia stato dato senza il rispetto del termine di dieci giorni liberi previsto dall'art. 666, comma terzo, c.p.p., cui fa riferimento l'art. 678 stesso codice, deve...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2368 del 24 febbraio 1998
«La indebita celebrazione del giudizio d'appello nelle forme di cui all'art. 599 c.p.p. anziché in quello dell'udienza pubblica dà luogo, per il combinato disposto di cui agli artt. 598 e 471, comma 1, c.p.p., ad una nullità da qualificarsi,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2554 del 25 novembre 1998
«In materia cautelare è precluso al Gip di applicare una misura cautelare più grave di quella richiesta dal P.M. e, ove ciò si verifichi, si configura nullità assoluta ai sensi dell'art. 178 lett. b) c.p.p., riferita alla partecipazione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2624 del 13 giugno 1998
«La configurazione del reato continuato come un unicum deve essere esclusa allorché la fictio juris comporti conseguenze sfavorevoli al condannato, atteso che la continuazione è un istituto ispirato al favor rei, salve le eccezioni stabilite dalla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2631 del 27 febbraio 1998
«Nel caso di impugnazione dell'imputato su punti della decisione diversi da quello concernente l'affermazione di responsabilità non si forma, con riguardo a quest'ultimo, il giudicato (come invece avviene nel caso di annullamento con rinvio sempre...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2662 del 9 ottobre 1998
«Integra il reato di abuso di ufficio, anche dopo la riforma dell'art. 323 c.p., introdotta con l'art. 1 della legge 16 luglio 1997, n. 234, sotto il profilo della violazione di legge (art. 279 del T.U. 1934, n. 383), con specifico riferimento...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2667 del 25 settembre 1998
«Le sentenze relative alla competenza sono sottratte alla regola della generale impugnabilità per cassazione dall'art. 568, secondo comma, c.p.p. Tale regola si estende anche ai provvedimenti sulla competenza adottati con forma diversa dalla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2788 del 4 marzo 1998
«La procedura della definizione concordata della pena, di cui all'art. 599, comma quarto, c.p.p. presuppone che l'imputato, nel concordare con il pubblico ministero la nuova determinazione della pena, rinunzi contestualmente a tutti gli altri...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2793 del 19 giugno 1998
«In materia di procedimento di esecuzione, il decreto di inammissibilità può essere emesso nelle ipotesi espressamente richiamate di manifesta infondatezza dell'istanza o di mera riproposizione di richiesta già rigettata. La manifesta infondatezza,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2799 del 13 luglio 1998
«In caso di associazione a delinquere di tipo mafioso è legittimo il sequestro probatorio delle apparecchiature di controllo degli spazi adiacenti il fabbricato di residenza dell'indagato. Ciò in quanto tali strumenti assumono le caratteristiche di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2809 del 4 marzo 1998
«La regola secondo la quale l'inizio del termine di prescrizione del reato coincide con l'esaurimento del reato continuato è applicabile anche nell'ipotesi in cui il vincolo della continuazione, non enunciato nella formale contestazione, sia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 30 del 30 gennaio 1998
«La norma di cui all'art. 12 D.L. 3 maggio 1991, n. 143, convertito in L. 5 luglio 1991, n. 197, che punisce chiunque, al fine di trarne profitto, acquisisce carte di credito o di pagamento di provenienza illecita, si pone in rapporto di specialità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3019 del 8 luglio 1998
«Il fatto che il pubblico ministero debba trasmettere prima al Gip e poi al tribunale del riesame i decreti autorizzativi che legittimano le intercettazioni, pena l'inutilizzabilità di esse, non comporta che il tribunale del riesame, dinanzi al...»