-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 51681 del 28 settembre 2017
«Il reato di frode processuale, previsto dall'art. 374 cod. pen., non è configurabile qualora la condotta ingannatoria consista nella consegna al consulente tecnico d'ufficio di documentazione fraudolentemente modificata che, tuttavia, risulti...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31599 del 27 giugno 2017
«Integra il reato di false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all'autorità giudiziaria di cui all'art. 374-bis cod. pen. la falsa dichiarazione, proveniente dal condannato, in ordine a "condizioni" o "qualità personali" rilevanti...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29783 del 14 giugno 2017
«Il reato di patrocinio o consulenza infedele di cui all'art. 380 cod. pen. sanziona la condotta del patrocinatore che, infedele ai suoi doveri professionali, arrechi nocumento agli interessi della parte da lui difesa (assistita o rappresentata)...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22978 del 11 maggio 2017
«Ai fini della integrazione del delitto di patrocinio o consulenza infedele (art. 380 cod. pen.) è necessario che si verifichi un nocumento agli interessi della parte, che, quale conseguenza della violazione dei doveri professionali, rappresenta...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13825 del 21 marzo 2017
«In tema di evasione dagli arresti domiciliari, agli effetti dell'art. 385 cod. pen. deve intendersi per abitazione lo spazio fisico delimitato dall'unità abitativa in cui la persona conduce la propria vita domestica, con esclusione di ogni altra...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23043 del 11 maggio 2017
«In tema di evasione, la recisione del braccialetto elettronico da parte dell'indagato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari non integra la circostanza aggravante dell'effrazione, prevista dall'art. 385, comma secondo, cod. pen., che...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36760 del 24 luglio 2017
«L'omessa indicazione all'ufficiale giudiziario da parte del debitore esecutato della titolarità delle quote di società in accomandita semplice non integra il reato di cui all'art. 388, comma sesto, cod. pen., il quale ha d oggetto l'omessa o falsa...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 46483 del 10 ottobre 2017
«La legittimazione a proporre querela per il reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice riguardante l'affidamento dei figli, previsto dall'art. 388, comma secondo, cod. pen., spetta al genitore interessato all'osservanza del...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 52173 del 15 novembre 2017
«Il reato di sottrazione di cose sottoposte a pignoramento, previsto dall'art. 388, comma terzo, cod. pen., ha natura istantanea e si consuma nel momento in cui viene posta in essere la violazione del vincolo di indisponibilità cui è soggetto il...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19198 del 28 febbraio 2017
«L'elemento materiale del delitto punito dall'art. 416 cod. pen. consiste nell'associarsi di tre o più persone allo scopo di commettere più delitti, senza che sia richiesta una distribuzione gerarchica di funzioni, l'esistenza di un rapporto di...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15573 del 29 marzo 2017
«Ai fini della configurabilità del delitto di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro la P.A., è necessaria la sussistenza di un'organizzazione strutturale, che può anche essere rudimentale e preesistente...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40548 del 6 settembre 2017
«La ritenuta sussistenza della circostanza aggravante dell'utilizzo del metodo mafioso, ai sensi dell'art. 7 del d.l. 13 maggio 1991, n. 152, convertito in legge 12 luglio 1991, n. 203, in relazione a taluni reati-fine di un reato associativo...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 27394 del 31 maggio 2017
«Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso si consuma nel momento in cui il soggetto entra a far parte dell'organizzazione criminale, senza che sia necessario il compimento, da parte dello stesso, di specifici atti esecutivi della...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 41772 del 13 settembre 2017
«Ai fini della configurabilità del reato di associazione di tipo mafioso è necessario che l'associazione abbia già conseguito, nell'ambiente in cui opera, un'effettiva capacità di intimidazione esteriormente riconoscibile, che può discendere dal...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 27094 del 30 maggio 2017
«In tema di associazione di tipo mafioso, la costituzione di una nuova organizzazione, alternativa ed autonoma rispetto ai gruppi storici, può essere desunta da indicatori fattuali come le modalità con cui sono commessi i delitti-scopo, la...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 18773 del 14 aprile 2017
«L'associazione di tipo mafioso si connota per l'utilizzazione da parte degli associati della carica intimidatrice nascente dal vincolo associativo che si manifesta internamente attraverso l'adozione di uno stretto regime di controllo degli...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 27428 del 1 giugno 2017
«In tema di associazione di tipo mafioso, va considerato comportamento concludente idoneo, sul piano logico, a costituire indizio di intraneità al sodalizio criminale la presenza e la partecipazione attiva ad una cerimonia di affiliazione, essendo...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35277 del 18 luglio 2017
«È configurabile il delitto di partecipazione ad associazione mafiosa nell'ipotesi in cui l'autore della condotta svolga il ruolo di "alter ego" del soggetto di vertice di un gruppo mafioso, ponendo in essere attività di ausilio ed intermediazione...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14255 del 23 marzo 2017
«In tema di associazione a delinquere di stampo mafioso, per il riconoscimento della circostanza aggravante della disponibilità delle armi non è richiesta l'esatta individuazione delle armi stesse, ma è sufficiente l'accertamento, in fatto, della...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 40855 del 7 settembre 2017
«In materia di reati aggravati ex art. 7 D.L. n. 152 del 1991, conv. in legge n. 203 del 1991, trova applicazione la disciplina della prescrizione disposta dall'art. 160, comma terzo, cod. pen., che per i reati di cui all'art. 51, comma 3-bis e...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 36107 del 21 luglio 2017
«In tema di associazione di tipo mafioso, non è esclusa la responsabilità per tale reato nell'ipotesi in cui - nei confronti dello stesso imputato - non sia stata raggiunta la prova della configurabilità dell'aggravante di cui all'art. 7, D.L. 13...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 19245 del 21 aprile 2017
«Ai fini della configurabilità dell'aggravante dell'utilizzazione del "metodo mafioso", prevista dall'art. 7 D.L. 13 maggio 1991, n. 152 (conv. in l. 12 luglio 1991, n. 203), è sufficiente - in un territorio in cui è radicata un'organizzazione...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31874 del 9 maggio 2017
«Ai fini della applicabilità della speciale attenuante della dissociazione di cui all'art. 8 del D.L. 13 maggio 1991 n. 152 (conv. in legge n. 203 del 1991) è necessario che il soggetto che ne benefici sia ritenuto responsabile di partecipazione ad...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 51906 del 14 novembre 2017
«Ai fini della configurabilità del vincolo della continuazione tra reati di associazione per delinquere di stampo mafioso non è sufficiente il riferimento alla tipologia del reato ed all'omogeneità delle condotte, ma occorre una specifica indagine...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 24851 del 18 maggio 2017
«Ai fini della configurabilità del delitto previsto dall'art.416 bis cod.pen., in ipotesi di strutture delocalizzate e di mafie"atipiche", non è necessaria la prova che l'impiego della forza intimidatoria del vincolo associativo sia penetrato in...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 24850 del 18 maggio 2017
«Il reato di cui all'art. 416-bis cod. pen. è configurabile - con riferimento ad una nuova articolazione periferica (c.d. "locale") di un sodalizio mafioso radicato nell'area tradizionale di competenza - anche in difetto della commissione di...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14263 del 23 marzo 2017
«Ai fini dell'integrazione del delitto di incendio (doloso o colposo) occorre distinguere tra il concetto di "fuoco" e quello di "incendio", in quanto si ha incendio solo quando il fuoco divampi irrefrenabilmente, in vaste proporzioni, con fiamme...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 48942 del 25 ottobre 2017
«Sussiste la responsabilità per il reato di incendio boschivo (art. 423-bis cod. pen.) del legale rappresentante della ditta incaricata dello spettacolo pirotecnico che non si assicuri, con diligenza e attenzione maggiore, richieste dalla...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16411 del 31 marzo 2017
«È configurabile il concorso tra il delitto di cui all'art. 443 cod. pen. e la contravvenzione prevista dall'art. 147, comma secondo, D.Lgs. n. 219 del 2006, concernente la messa in commercio di farmaci per i quali non è stata rilasciata...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 45836 del 5 ottobre 2017
«Ai fini della configurabilità del delitto di disastro colposo, previsto dall'art. 449 cod. pen., è necessario che si verifichi un accadimento macroscopico, dirompente e quindi caratterizzato per il fatto di recare con sé una rilevante possibilità...»