Articolo 211 Nuovo Codice Appalti (D. Lgs. 36/2023)

L’articolo 211 rappresenta una disposizione di chiusura e di estensione della disciplina prevista dall’articolo 210, dedicato all’accordo bonario nei lavori pubblici. La ratio della norma è evitare che tale procedura resti confinata al solo ambito dei lavori, estendendola – seppur con gli opportuni adattamenti – anche ai contratti di servizi e di forniture continuative o periodiche.

Il primo e unico comma stabilisce che le regole contenute nell’articolo 210 siano applicabili anche ai contratti di servizi e di forniture che abbiano carattere continuativo o periodico. Si pensi, ad esempio, ai servizi di manutenzione, di pulizia, di vigilanza, o alla fornitura periodica di beni come derrate alimentari, materiale sanitario o altre forniture che devono essere assicurate costantemente per l’intera durata del rapporto. In tali contratti, le controversie possono insorgere non solo per questioni di quantità (consegne incomplete o ritardi), ma anche per aspetti qualitativi (livello della prestazione, conformità del servizio a quanto stabilito, difformità dei beni forniti).

La norma rinvia all’articolo 210 “in quanto compatibile”: è evidente, infatti, che talune disposizioni tipiche del settore dei lavori non possano trovare diretta applicazione nei servizi e nelle forniture. Pertanto, si applicano le fasi procedurali e le garanzie di terzietà, adattandole alle peculiarità del contratto di servizio o di fornitura.

Il comma 1 introduce un’espressa clausola di estensione, subordinata ad una valutazione di compatibilità, della disciplina di cui all’articolo 210 anche ai contratti di fornitura di beni di natura continuativa o periodica e ai contratti di servizi, laddove insorgano controversie in fase esecutiva circa l’esatta esecuzione delle prestazioni dovute.