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Articolo 235 Testo unico degli enti locali (TUEL)

(D.lgs. 18 agosto 2000, n. 267)

[Aggiornato al 30/01/2024]

Durata dell'incarico e cause di cessazione

Dispositivo dell'art. 235 TUEL

1. L'organo di revisione contabile dura in carica tre anni a decorrere dalla data di esecutività della delibera o dalla data di immediata eseguibilità nell'ipotesi di cui all'articolo 134, comma 3, e i suoi componenti non possono svolgere l'incarico per più di due volte nello stesso ente locale. Ove nei collegi si proceda a sostituzione di un singolo componente la durata dell'incarico del nuovo revisore è limitata al tempo residuo sino alla scadenza del termine triennale, calcolata a decorrere dalla nomina dell'intero collegio. Si applicano le norme relative alla proroga degli organi amministrativi di cui agli articoli 2, 3, comma 1, 4, comma 1, 5, comma 1, e 6 del decreto-legge 16 maggio 1994, n. 293, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 1994, n. 444.

2. Il revisore è revocabile solo per inadempienza ed in particolare per la mancata presentazione della relazione alla proposta di deliberazione consiliare del rendiconto entro il termine previsto dall'articolo 239, comma 1, lettera d).

3. Il revisore cessa dall'incarico per:

  1. a) scadenza del mandato;
  2. b) dimissioni volontarie da comunicare con preavviso di almeno quarantacinque giorni e che non sono soggette ad accettazione da parte dell'ente;
  3. c) impossibilità derivante da qualsivoglia causa a svolgere l'incarico per un periodo di tempo stabilito dal regolamento dell'ente.

Massime relative all'art. 235 TUEL

Cons. Stato n. 5976/2010

Ai sensi dell'art. 235, T.U. 18 agosto 2000, n. 267, l'organo di revisione contabile dura in carica tre anni a decorrere dalla data di esecutività della delibera ed è rieleggibile per una sola volta, con la conseguenza che lo svolgimento dell'incarico di revisore dei conti presso un ente locale non può essere svolto per una terza volta, indipendentemente dal fatto che gli incarichi stessi siano o meno consecutivi.

Cons. Stato n. 3915/2008

È principio immanente in tema di cariche dei revisori dei conti degli enti locali (cfr. art. 235 comma 3, D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267) quello che esclude la necessità del collegamento fiduciario fra organo che elegge ed organo eletto, una volta perfezionata la nomina (nella specie trattasi di revisori di consorzio di bonifica) (Riforma parz. T.a.r. Calabria, Catanzaro, sez. II, 28 luglio, 2005 n. 1420).

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