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Diritto del lavoro e previdenza sociale -

La predisposizione di modelli organizzativi e di gestione preventivi per reati in materia di salute e sicurezza in una societą cooperativa

AUTORE:
ANNO ACCADEMICO: 2013
TIPOLOGIA: Tesi di Master
ATENEO: Universitą degli Studi di Modena e Reggio Emilia
FACOLTÀ: Economia
ABSTRACT
L’entrata in vigore del testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, Testo unico sulla sicurezza sul lavoro, ovvero la norma attuativa dell'articolo 1 della Legge 3 agosto 2007 n. 123, il Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81, ha riformato ed armonizzato, con processo abrogativo, tutte quelle disposizioni normative emanate da precedenti emendamenti in materia di salute e sicurezza sul luogo lavorativo nell'arco di circa sessant'anni, implementando, al contempo, un corpus normativo dinamico, che evolve con l'evolversi della tecnica e dell’organizzazione del lavoro. Parliamo di un dettato legislativo innovativo che tende alla valorizzazione e regolamentazione di elementi basali della materia, rispetto ai soli elementi formali. Una tendenza già estesa ma particolareggiata ove si tiene conto del campo di applicazione soggettivo della normativa e dell’identificazione e individuazione dei compiti dei soggetti del sistema prevenzionistico. Quando ad esempio viene definita la figura del lavoratore, il legislatore (articolo 2, comma 1, lett. a) D. lgs. 81/08) espleta una completa dissociazione dalla disciplina degli anni ‘90 (D. lgs. 626/94). Difatti il lavoratore non è più inteso un solo "soggetto che presta il proprio lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro", bensì un soggetto che, a prescindere dal tipo di relazione che intercorre tra prestatore e datore di lavoro e dalla tipologia contrattuale utilizzata, svolge “un'attività lavorativa nell'ambito dell'organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un'arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari”: insomma, implementa un approccio basato sul principio di effettività delle tutele, che mira all'organizzazione del lavoro cui fa capo l'imprenditore. Quindi il D. lgs. 81/08 pone grande rilevanza all’organizzazione del lavoro, sia come elemento base attraverso cui identificare i beneficiari della normativa, sia come contesto utile per definire quei soggetti obbligati al rispetto degli adempimenti professati dalla norma. Tale concetto pone l’obbligo all’imprenditore di progettare un’adeguata organizzazione del lavoro in modo tale che la salute e la sicurezza del lavoratore non siano valori a rischio: ciò è la base dei modelli di organizzazione e gestione, basati sul Plan, Do, Check, Act, finalizzati ad un risultato dinamico che migliora con l'esperienza e l’applicazione delle misure progettate. Da ciò ne deriva che il modello facoltativo di organizzazione e gestione della salute e sicurezza, regolato dal D. lgs. 81/08 all’art. 30, non è l’unico strumento per esimere l’ente da eventuali responsabilità amministrative dettate dal D. lgs. 231/2001 e dall'art. 300 del D. lgs. 81/2008, ma costituisce un valido modello al quale indirizzarsi. Organizzare per migliorare lo status di sicurezza aziendale comporta, quindi, un miglioramento dell'organizzazione stessa e incentiva nello stesso tempo una maggior competitività imprenditoriale: ciò costituisce una valida strategia al fine di esimere le imprese dalla responsabilità amministrativa di cui al D. lgs. 231/2001. Ma, sebbene ciò non sia un obbligo prescritto per legge, l'adozione di un SGSL permette sia di tenere sotto controllo i molteplici adempimenti legislativi, che rispondere a quanto richiesto dall'art. 2087 del Codice Civile rispetto all'adozione, da parte dell'imprenditore, di misure che, “secondo le particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori”. Dall'altro canto, crea un insieme di strumenti di organizzazione, gestione e controllo che sono in linea non solo con le esigenze del legislatore ma anche con quelle del mercato che impone una semplificazione ed integrazione degli strumenti esistenti per una innovazione organizzativo-gestionale. Codesto elaborato tende a fornire quelle informazioni utili al fine di sviluppare un adeguato approccio per l’adozione di un Modello Organizzativo di Gestione, vitale per la non punibilità dell’impresa secondo i dettami previsti dal D.lgs 231/01. Un approccio basato su un case-study che tende a presentare un reale coinvolgimento trattando un caso atipico, una Società Cooperativa facente parte del contesto delle piccolo-medie cooperative che si sta indirizzando verso l'adozione di un MOG prevenzionistico.

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