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Diritto penale -

Paura del crimine e omicidi

AUTORE:
ANNO ACCADEMICO: 2019
TIPOLOGIA: Laurea liv. I
ATENEO: Universitą degli Studi di Milano - Bicocca
FACOLTÀ: Sociologia
ABSTRACT
“La sicurezza assoluta è un'illusione. Gli uomini sono circondati dal rischio per tutta la durata della loro esistenza. Ma la libertà ha bisogno di sicurezza. Perché è sempre libertà dall'asservimento e dalla violenza. Per questo il catastrofismo è solo l'altra faccia della paura” (Sofsky 2005). Sentirsi al sicuro significa sentirsi protetti, sentirsi a proprio agio. Questo è una tematica sempre più diffusa e centrale all’interno della società odierna. Ogni uomo ha bisogno di sentirsi al riparo ma questa sicurezza è minata ogni giorno da un senso di insicurezza che pervade l’individuo post-moderno.
Nel corso della tesi questo tema sarà centrale e verrà analizzato secondo chiavi differenti. “Il sentimento più forte e antico dell’animo umano è la paura, e la paura più grande è quella dell’ignoto” (Lovecraft 1915-1937). In questa epoca cosa è ignoto? Cosa spaventa maggiormente? Le persone hanno paura dell’inquinamento, degli atti terroristici, di essere vittima di truffe, di essere aggrediti; queste paure si riflettono nella vita di ogni giorno, di ogni essere umano. Le persone sono restie ad uscire di casa da sole quando è buio, sono spaventate al pensiero di rimanere in casa da sole, si sentono insicure e senza protezione. Ed è per questo che è sempre più frequente che i cittadini utilizzino dei metodi di difesa come allarmi, porte blindate, l’unico modo per crearsi il proprio luogo sicuro.
Ma quanto influisce la criminalità in questo senso di insicurezza e paura? “La paura può rendere ciechi. Ma può anche aprirci gli occhi su una realtà che normalmente guardiamo senza vedere” (Augè 2013). Leggendo questa frase ci si può rendere conto che è necessario razionalizzare, ovvero dare il giusto peso e comprendere quanto un fenomeno sia diffuso o meno. Questa opera di razionalizzazione è necessaria al fine di non farsi sopraffare dalle proprie paure ed insicurezze. Nella società moderna questo processo è nettamente difficoltoso in quanto è molto influente la presenza dei mass media. Sono questi mezzi di comunicazione di massa ad influenzare la quiete della popolazione facendo passare pochi messaggi e filtrandone solo alcuni, i più preoccupanti, dando vita ad un fenomeno mediatico di panico e terrore da parte dei telespettatori. I prossimi capitoli si propongono di analizzare anche questo fenomeno, mettendo in luce i differenti aspetti di influenza massmediatica.
Parlando di crimine e paura, il primo atto che salta alla mente è l’omicidio; il crimine più spaventoso, la perdita della vita, la morte. Quanto la percezione di questo crimine è reale? È necessaria un’opera di razionalizzazione? Questo fenomeno aumenta la percezione dell’insicurezza dei cittadini? Il capitolo 2 e 3.2 si occupa dell’analisi correlazionale del fenomeno in esame. Un tema fonte di analisi, correlato agli omicidi è la tematica delle associazioni mafiose. “È normale che esista la paura, in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti”; anche Paolo Borsellino, magistrato dedito alla lotta contro la mafia, parlava di paura, ma si sentiva sicuro non mollando mai per combattere a fianco dei propri ideali. Il magistrato morì assassinato il 19 luglio 1992, periodo di picco di omicidi a stampo mafioso. Dopo aver analizzato i due fenomeni principali: paura del crimine e omicidi, il capitolo 3 si propone di analizzare i dati statistici e comprendere se esista o meno una correlazione tra i due. Questi sono due mondi vicini ma quanto si legano? Sono correlati o indipendenti?

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