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Diritto civile -

Gestione di affari altrui. Analisi dell'istituto e profili di applicazione nell'ambito operativo delle forze di polizia

AUTORE:
ANNO ACCADEMICO: 2023
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea (vecchio ordinamento)
ATENEO: Universitą degli Studi di Milano
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
Ho intrapreso questo lavoro con l’intenzione di analizzare un istituto giuridico privatistico che avesse risvolti applicativi inerenti alla mia attività lavorativa: l’attività di polizia in ambito locale.
L’istituto della gestione di affari altrui, disciplinato dal titolo sesto del libro quarto del Codice Civile, dedicato alle obbligazioni, è espressione del contemperamento del principio solidaristico con il fondamentale valore di autonomia della persona, sanciti entrambi dalla Costituzione.
Il principio della salvaguardia delle sfere giuridiche individuali permea di sé tutto il nostro ordinamento giuridico e la vita delle persone, anche in campo civilistico, seppure non sia espressamente codificato in quanto sovrastante e intrinseco. Esso preserva la libertà di autodeterminazione del singolo, garantendone l’intangibilità rispetto alle intromissioni altrui. Ciò comporta l’unicità ed esclusività dell’individuo, capace giuridicamente, nella gestione dei propri affari e nella conduzione di essi, con atti propri, nel quadro degli obblighi, dei divieti e dei limiti stabiliti dalla legge, almeno finché non intervengano situazioni di incapacità. L’inevitabile conseguenza di ciò è rappresentata dall’esclusione di ogni interferenza esterna non voluta dal titolare stesso o dalla legge. L’ordinamento giuridico prende in considerazione altresì l’ingerenza nella sfera giuridica dei singoli, anche se non richiesta dall’interessato o prevista dalla legge, qualora sia preservatrice di interessi leciti comunque rilevanti giuridicamente: tale invasione della sfera giuridica altrui può essere fonte di obbligazioni. Questa considerazione è frutto dell’altrettanto fondamentale principio di solidarietà presente nel nostro ordinamento, il quale deroga, per così dire, a quello individualistico, quando l’ordinamento predilige comunque che siano tutelate determinate situazioni meritevoli di essere salvaguardate nel caso in cui i loro titolari non siano in grado di farlo.
La tripartizione codicistica delle fonti produttive di obbligazioni fa seguire alle tutele contrattuali quelle cosiddette restitutorie che precedono a loro volta le tutele risarcitorie.
Questo lavoro si occupa della prima delle tutele restitutorie così come si susseguono nell’ordine codicistico: la gestione di affari altrui, fattispecie che si verifica quando l’ordinamento prende in considerazione il contributo alla salvaguardia della sfera giuridica di un altro individuo, non richiesto da quest’ultimo.
Si vedranno quindi le caratteristiche e le conseguenze giuridiche della fattispecie sottesa a questo istituto, peraltro riscontrabile spesso e banalmente nella vita di tutti i giorni, nelle sue manifestazioni più semplici, e si considereranno il suo mutevole utilizzo nel corso del tempo, con uno sguardo anche agli altri ordinamenti giuridici nazionali, non senza prendere in esame l’influenza che possono aver avuto su di esso gli eventi storici e lo sviluppo tecnologico. Inoltre si cercherà di analizzare brevemente le analogie e le differenze con altri istituti.
Infine, scendendo nel particolare, ci si dedicherà a tutti quei casi in cui l’attività della Pubblica Amministrazione e, segnatamente, quella delle Forze di Polizia, s’imbatte nella negotiorum gestio.

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