-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 21324 del 29 marzo 2007
«L'art. 445 c.p. prevede e punisce un reato proprio, che può essere commesso soltanto da chi, esercitando (anche abusivamente) il commercio di medicinali, li somministri indebitamente a terzi, non anche da chi somministri medicinali per un titolo...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6150 del 26 maggio 2000
«Il reato previsto dall'art. 445 c.p. si riferisce, quanto al concetto di “specie”, alla vendita di “aliud pro alio” attuata nell'ambito della somministrazione di medicinali, non già al caso della vendita di un medicinale in luogo di una sostanza...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5822 del 19 giugno 1986
«Per la configurabilità dell'ipotesi delittuosa di cui all'art. 450 c.p. è sufficiente che un disastro possa verificarsi anche se, nonostante l'idoneità dell'azione, l'evento non si verifichi o il danno cagionato alle cose o alle persone non sia di...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 33294 del 7 settembre 2011
«La fattispecie criminosa dell'omissione colposa di cautele o difese contro disastri o infortuni sul lavoro punisce le condotte consistite nell'omessa collocazione, nella rimozione oppure nella resa inidoneità allo scopo, degli apparecchi e degli...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 29661 del 8 luglio 2004
«Il delitto colposo di cui all'art. 452 c.p. in relazione all'art. 443 c.p. (commercio o somministrazione di medicinali guasti) si configura in caso di detenzione di medicinali scaduti, in quanto da un lato sussiste una presunzione assoluta di...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4810 del 3 febbraio 2003
«Il titolare di una ditta di produzione e commercio di prodotti alimentari ha l'obbligo di rispettare non solo le disposizioni di legge che presiedono alla disciplina di quel settore di produzione ma anche le generali norme che impongono la massima...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12265 del 12 dicembre 1995
«La sussistenza delle ipotesi di cui all'art. 452 c.p. non è esclusa dalle previsioni contravvenzionali di cui al testo unico delle norme sanitarie. R.D. 27 luglio 1934, n. 1265, stante la diversità oggettiva dei beni protetti. L'art. 452 c.p.,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45327 del 17 ottobre 2005
«Sussiste il concorso tra il reato di cui all'art. 453 c.p. (falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate) e quello di cui all'art. 461 c.p. (fabbricazione o detenzione di filigrane o di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1043 del 8 novembre 1968
«Mentre la contraffazione o l'alterazione di biglietti di Stato aventi corso legale come moneta (art. 453, nn. 1 e 2, c.p.) può eseguirsi con qualunque mezzo idoneo, anche se a ciò non specificamente destinato, l'art. 461 c.p. prende in...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4250 del 1 febbraio 1980
«L'art. 459 c.p. punisce l'acquisto, la detenzione e la messa in circolazione di valori bollati contraffatti ed è pertanto sufficiente, ai fini della sussistenza dell'elemento psicologico del reato, la volontà cosciente e libera dell'acquisto,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6404 del 27 maggio 1988
«Il delitto contemplato dal primo comma dell'art. 459 c.p., si consuma appena sia stata compiuta l'attività di contraffazione o di alterazione dei valori di bollo, ovvero si sia realizzata la condotta di introduzione nel territorio dello Stato o di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13780 del 22 marzo 2013
«L’art. 459, comma primo, c.p., nella parte in cui prevede la punibilità, ai sensi delle disposizioni di cui agli artt. 453, 455 e 457 c.p., ma con pene ridotte di un terzo, della condotta consistente nell’acquisto, detenzione e messa in...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 691 del 27 gennaio 1983
«Il reato di cui all'art. 464 primo comma, c.p. è punito a titolo di dolo e questo consiste nella consapevolezza della falsità del valore di bollo all'atto della ricezione.»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3316 del 14 maggio 1983
«Quando la notificazione di un atto di citazione a militare in servizio non è eseguita in mani proprie, osservate le disposizioni di cui agli artt. 139 e seguenti c.p.c., la formalità della consegna di una copia al pubblico ministero per l'invio al...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5926 del 23 maggio 1994
«La tentata contraffazione dei valori di bollo (artt. 56 e 459 c.p.) va distinta dalla contraffazione della carta filigranata (art. 460 c.p.). La prima figura delittuosa, infatti, presuppone il compimento di atti diretti in modo non equivoco allo...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11254 del 19 dicembre 1984
«L'art. 459 c.p. punisce, tra l'altro, la messa in circolazione di valori di bollo falsificati, cioè ogni attività con la quale il detentore trasferisce ad altri, eventualmente a titolo gratuito, il valore di bollo falsificato. Oggetto dell'atto di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12888 del 25 settembre 1989
«Al fine della sussistenza del delitto di cui all'art. 459 c.p., la messa in circolazione si identifica con il compimento di qualsiasi attività con la quale il detentore intenda trasferire ad altri il valore di bollo contraffatto; e l'intendimento...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38533 del 2 ottobre 2009
«Non integra la violazione della previsione di cui all'art. 459 c.p., nella parte in cui punisce "l'acquisto, detenzione e messa in circolazione di valori da bollo contraffatti" (comma 1), la detenzione, al fine di rivenderle per lucrare maggiori...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4261 del 28 gennaio 2013
«Non sono annoverabili tra le “carte di pubblico credito”, quali definite dall'art. 458 c.p., titoli che, pur avendo l'apparenza di essere stati emessi da governi o da altri istituti a ciò autorizzati, siano però di pura fantasia, non avendo in...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19471 del 18 maggio 2007
«Integra il delitto di spendita di titoli falsificati (art. 455 e 458 c.p.) il conferimento in garanzia (nella specie ad un istituto bancario) di titoli di credito falsi in quanto la condotta sanzionata consiste nella messa in circolazione dei...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4254 del 1 aprile 1999
«In tema di falso, la grossolanità della contraffazione, che dà luogo al reato impossibile, non va giudicata alla stregua delle conoscenze e delle conclusioni di un esperto del settore. Invero la punibilità è esclusa solo quando il falso sia ictu...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 990 del 23 maggio 1967
«Sussiste il reato di falsificazione di carte di pubblico credito, che l'art. 458 c.p. parifica alle monete, nell'avvenuta stampa del titolo, ogni qualvolta le carte siano imitate in modo che possano essere ritenute vere da un numero indeterminato...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2999 del 6 aprile 1981
«Il rinvenimento accidentale di banconote la cui falsità sia stata immediatamente recepita dall'inventore, che poi le spenda, non configura l'ipotesi delittuosa di cui all'art. 457 c.p., sia perché il rinvenimento e la contestuale constatazione...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 49039 del 22 dicembre 2004
«In tema di falso nummario (art. 455 c.p.), sussiste la legittimazione a costituirsi parte civile del soggetto presso il quale la moneta contraffatta sia stata spesa e che abbia subito un pregiudizio di natura patrimoniale, il quale è risarcibile...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34695 del 22 agosto 2003
«Anche dopo il 1 marzo 2002, data in cui è stato definitivamente introdotto l'euro nel nostro sistema monetario, integra il reato di cui all'art. 455 c.p. la detenzione di banconote in lire italiane contraffatte al fine della messa in circolazione,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7595 del 11 giugno 1999
«In tema di detenzione di banconote contraffatte, una volta accertato che tutti gli imputati erano consapevoli dell'illecito traffico, la materiale detenzione delle banconote da parte di uno di essi risulta imputabile, a titolo di concorso, anche...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 145 del 7 gennaio 1984
«Anche nei riguardi dei reati contro la fede pubblica è applicabile l'attenuante dell'attivo ravvedimento di cui all'art. 62 n. 6 c.p., ben potendo il colpevole, dopo la realizzazione dell'evento, adoperarsi per elidere o attenuare quelle...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32914 del 26 agosto 2011
«Per la configurabilità del reato di detenzione, al fine di metterle in circolazione, di banconote contraffatte (art. 455 c.p.) è necessario il dolo specifico - "sub specie" di intenzione del soggetto agente di mettere in circolazione le banconote...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19465 del 21 maggio 2010
«Al fine dell'integrazione dell'elemento soggettivo del reato di spendita di monete falsificate, previsto dall'art. 455 c.p., non occorre una assoluta conoscenza della falsità nel momento in cui sono ricevute, essendo sufficiente anche il dubbio...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38599 del 5 ottobre 2009
«Il dolo specifico nel reato di cui art. 455 c.p. è richiesto soltanto in relazione alle condotte di importazione, acquisto o detenzione di monete contraffatte o alterate, come fine di metterle in circolazione, e non anche per le condotte di...»