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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11537 del 22 ottobre 1992
«Non è suscettibile di ricorso per cassazione il decreto del tribunale fallimentare, adottato in sede di reclamo ex art. 26 L. fall. con il quale il giudice delegato abbia disposto l'apposizione dei sigilli su tutti i beni del fallito, compresi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11501 del 19 novembre 1997
«La redazione dell'inventario da parte del curatore fallimentare è, nella fase iniziale del fallimento, l'atto fondamentale attraverso il quale l'organo della procedura a ciò deputato individua, elenca, descrive e valuta i beni della massa,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18194 del 9 settembre 2004
«In tema di fallimento, l'art. 88, secondo comma, legge fall. impone al curatore, in presenza di immobili o di altri beni soggetti a pubblica registrazione, l'onere di notifica di un estratto della sentenza dichiarativa di fallimento ai competenti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23264 del 27 ottobre 2006
«Con riferimento all'obbligo del curatore fallimentare, ai sensi dell'art. 88, secondo comma, legge fall., di notificare un estratto della sentenza dichiarativa di fallimento ai competenti uffici per l'annotazione nei pubblici registri, va esclusa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9552 del 13 agosto 1992
«In tema di formazione dello stato passivo del fallimento, il curatore, allorché forma l'elenco dei creditori e, successivamente, partecipa alla verifica dei crediti, si trova non nella posizione di terzietà propria dei soggetti considerati...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 71 del 9 gennaio 1987
«Il principio, secondo il quale, dopo la dichiarazione di fallimento, non è configurabile un inadempimento od un ritardo nell'adempimento, quale fonte di responsabilità risarcitoria, opera pure nel caso di esercizio provvisorio dell'impresa del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12770 del 28 novembre 1991
«La giurisdizione delle commissioni tributarie in materia d'imposta di registro, ai sensi dell'art. 1 del D.P.R. 26 ottobre 1972 n. 636, deve essere affermata anche quando, trattandosi di registrazione con prenotazione a debito (nella specie,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7039 del 20 dicembre 1982
«In tema d'imposta di registro, nel vigore del R.D. 30 dicembre 1923 n. 3269, la sentenza dichiarativa del fallimento di una società di fatto, che contiene l'enunciazione di un patto sociale meramente verbale e non sottoposto a registrazione,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7287 del 22 marzo 2013
«In tema di formazione dello stato passivo, l'indicazione del titolo della prelazione e della descrizione del bene sul quale essa si esercita, se questa ha carattere speciale, sancita dall'art. 93, terzo comma, n. 4, legge fall. (nel testo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1523 del 23 gennaio 2013
«In tema di ripartizione dell'attivo fallimentare, il relativo avviso di deposito, anche alla stregua dell'art. 110, secondo comma, legge fall. nel testo, applicabile "ratione temporis", anteriore alle modifiche ad esso apportate dal d.l.vo 9...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18962 del 16 settembre 2011
«In tema di ammissibilità di nuovi mezzi di prova in grado d'appello, deve escludersi che dal vigente regime processuale possa ricavarsi un onere della parte, sancito a pena di decadenza, di produrre nel giudizio di primo grado gli eventuali...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9623 del 22 aprile 2010
«La domanda di rivendicazione di somme già acquisite ad un fallimento deve essere proposta nelle forme previste dagli artt. 93 e segg. o 101 della legge fall., in quanto il relativo procedimento è l'unico idoneo ad assicurare il principio della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1805 del 29 ottobre 1990
«In tema di decorrenza del termine previsto per la riabilitazione dall'art. 179 c.p. nel caso di condanna a pena condizionalmente sospesa, conseguendo l'estinzione del reato all'impossibilità di eseguire la pena per il decorso del termine previsto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15103 del 16 luglio 2005
«In tema di domande di ammissione al passivo fallimentare, l'elezione di domicilio da parte di uno dei creditori istanti ex art. 93 legge fall. comporta che tutte le successive notificazioni vengano effettuate al domicilio eletto, con conseguente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9016 del 6 luglio 2000
«In tema di domande di ammissione al passivo fallimentare, l'elezione di domicilio da parte di uno dei creditori istanti ex art. 93 comma secondo L. fall. comporta che tutte le successive notificazioni vengano compiute al domicilio eletto, e non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19697 del 11 settembre 2009
«In tema di fallimento, qualora sia applicabile la disciplina c.d. intermedia prevista dal D.L.vo n. 5 del 2006 per le procedure apertesi nel periodo compreso tra il 16 luglio 2006 ed il 1° gennaio 2008 (data di entrata in vigore delle ulteriori...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4217 del 22 marzo 2003
«In caso di fallimento del datore di lavoro in base all'art. 2 della legge n. 297 del 1982 e al D.L.vo n. 80 del 1992 il Fondo di garanzia istituito presso l'Inps si sostituisce al datore di lavoro nel pagamento delle somme dovute rispettivamente a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5663 del 18 aprile 2001
«Dagli artt. 2 e 4 del D.L.vo n. 80 del 1992 — l'ultimo dei quali prevede uno specifico termine di prescrizione annuale identico, nella durata, a quello generalmente stabilito per i diritti alle prestazioni previdenziali di carattere temporaneo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14471 del 9 luglio 2005
«La domanda di ammissione al passivo fallimentare, come si evince dall'art. 94 legge fall., ha natura e funzione di vera e propria domanda giudiziale introduttiva di una attività cognitiva idonea a produrre il giudicato formale e sostanziale sui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40526 del 5 novembre 2007
«In tema di mandato di arresto europeo, nell'ipotesi del successivo ingresso di uno Stato nell'ambito dell'Unione europea, è applicabile la disciplina del mandato d'arresto europeo e non la diversa normativa in ordine al procedimento estradizionale...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 35000 del 13 settembre 2007
«In tema di mandato di arresto europeo, gli avvisi per il procedimento camerale dinanzi alla Corte di cassazione devono essere notificati anche all'imputato soltanto quando egli non sia assistito da difensore di fiducia.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17810 del 9 maggio 2007
«Nel caso in cui sia lo stesso mandato di arresto a prevedere un termine di durata della custodia cautelare, è irrilevante la dimostrazione della mancanza nella legislazione dello Stato di emissione di limiti massimi per la carcerazione preventiva...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17606 del 8 maggio 2007
«In tema di mandato di arresto europeo, il rinvio della consegna «a soddisfatta giustizia italiana», disposta a norma dell'art. 24 L. n. 69 del 2005, implica la cessazione dello stato cautelare a cui è stata eventualmente sottoposta la persona...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10544 del 12 marzo 2007
«L'art. 18, comma 1 lett. r) della legge 22 aprile 2005, n. 69, secondo il quale la corte d'appello rifiuta la consegna «se il mandato di arresto europeo è stato emesso ai fini dell'esecuzione di una pena o di una misura di sicurezza privative...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4614 del 5 febbraio 2007
«In materia di mandato di arresto europeo, con riguardo alla previsione dell'art. 18 lett. e) della legge 22 aprile 2005, n. 69, che prevede un caso di rifiuto di consegna «se la legislazione dello Stato membro di emissione non prevede i limiti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 393 del 11 gennaio 2007
«In tema di estradizione per l'estero, l'autorità giudiziaria italiana non può sostituirsi all'autorità giudiziaria dello Stato richiedente, al fine di stabilire se la pena per la quale è domandata l'estradizione risulti già interamente scontata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1 del 2 gennaio 2007
«Ai fini della valutazione del pericolo di fuga in tema di convalida dell'arresto a fini estradizionali è irrilevante che l'estradando si trovi in stato di detenzione nel territorio nazionale perché sottoposto a procedimento penale pendente dinanzi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40614 del 12 dicembre 2006
«In tema di mandato di arresto europeo, il decorso del termine di quarantotto ore dalla ricezione del verbale di arresto eseguito dalla polizia giudiziaria, senza che sia intervenuta la decisione sulla convalida, comporta l'inefficacia del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2416 del 12 gennaio 2000
«Anche in tema di estradizione per l'estero vale il principio — desumibile dall'art. 302 c.p.p. — secondo cui può procedersi alla reiterazione dei provvedimenti cautelari coercitivi allorché il primo provvedimento risulti perento per motivi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2035 del 23 luglio 1999
«In tema di estradizione per l'estero, il provvedimento di convalida emesso dal presidente della corte d'appello a norma dell'art. 716, terzo comma, c.p.p. rappresenta una delibazione sull'esistenza delle condizioni legittimanti l'arresto...»