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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11272 del 28 ottobre 1995
«L'ordinanza collegiale che, per qualsiasi ragione, rimette la causa dinnanzi all'istruttore determina la riapertura della fase istruttoria nella quale, essendo restituiti al giudice istruttore tutti i poteri per l'ulteriore trattazione della causa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5079 del 7 novembre 1978
«L'ordinanza con la quale il collegio, decidendo una delle due cause riunite, disponga l'ulteriore istruzione riguardo all'altra causa, ha contenuto esclusivamente istruttorio ed è pertanto insuscettibile di ricorso per cassazione ai sensi...»
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Cassazione civile, sentenza n. 402 del 16 febbraio 1950
«L'apprezzamento sulla necessità di procedere alla rinnovazione di mezzi istruttori davanti al collegio a norma dell'art. 281 c.p.c. è incensurabile in cassazione.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2413 del 20 luglio 1994
«Pure se la nozione di cosa pertinente al reato che giustifica l'adozione del sequestro probatorio ha un contenuto più ampio della nozione di corpo di reato, postulando la seconda l'esistenza di un rapporto di immediatezza tra la cosa e l'illecito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 833 del 29 marzo 1994
«Le risultanze e le certificazioni anagrafiche, nel loro valore di pubblicità e non costitutivo, inducono una presunzione semplice circa la residenza in un determinato luogo delle sole persone che in esso anagraficamente risultano avere fissato...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1640 del 1 luglio 1998
«Nella categoria dei beni pertinenti al reato necessari per l'accertamento dello spaccio di stupefacenti, e perciò sottoposti a sequestro, rientrano anche le somme di danaro, che, pur derivando in quanto prodotto o profitto da un'attività illecita...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5185 del 10 marzo 1998
«L'accertamento che determinati beni sono stati acquistati dall'imputato con il denaro ricavato dai reati contestatigli ne rende legittimo il sequestro probatorio in quanto corpo di reato, del quale costituiscono il prodotto, ai sensi dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1497 del 20 maggio 1996
«Allorché il sequestro sia stato disposto su beni privi ormai di rilevanza probatoria, come nel caso di somme depositate presso un'azienda di credito unicamente in relazione alla loro natura di corpo del reato, in vista della possibile confisca di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13641 del 10 aprile 2002
«In tema di sequestro probatorio, il rapporto di pertinenza fra le cose sequestrate e l'ipotesi di reato per cui si procede non può essere considerato in termini esclusivi di relazione immediata, ben potendo acquisire rilievo ed essere oggetto di...»
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Cassazione penale, Sez. II, ordinanza n. 1143 del 5 aprile 1995
«Poiché un atto compiuto da una parte processuale, che sia stato dichiarato illegittimo, non può produrre effetti sfavorevoli alla parte contro interessata, non è consentito il sequestro probatorio di copie di documenti delle quali sia stato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1950 del 12 giugno 1997
«Fermo restando il principio secondo il quale in sede di riesame del sequestro il giudice non può sindacare la fondatezza e la gravità degli indizi, ma deve limitarsi a verificare la astratta configurabilità dell'ipotesi delittuosa indicata e la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3890 del 14 dicembre 1995
«In materia di reati tributari, quando il loro accertamento dipenda dall'esame di ogni documento relativo all'indagato, il decreto di sequestro può limitarsi ad una indicazione relativa a qualsiasi tipologia di atto o documento, proprio per la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16737 del 29 luglio 2011
«L'anticipazione in via provvisoria, ai fini esecutivi, degli effetti discendenti da statuizioni condannatorie contenute in sentenze costitutive, non è consentita, essendo necessario il passaggio in giudicato, soltanto nei casi in cui la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1619 del 26 gennaio 2005
«La disciplina dell'esecuzione provvisoria di cui all'art. 282 c.p.c. trova legittima attuazione anche con riferimento alle sentenze di condanna implicita, nelle quali l'esigenza di esecuzione della sentenza scaturisce dalla stessa funzione che il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1440 del 9 febbraio 2000
«Dalla esecutività per legge della sentenza di secondo grado deriva che la parte soccombente non ha interesse a dolersi con ricorso per cassazione, della mancata pronuncia, da parte del giudice di appello, sull'istanza di sospensione dell'efficacia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42210 del 28 ottobre 2004
«L'eccezionalità della normativa che disciplina la c.d. «attività di contrasto» prevista dall'art. 14 della legge 3 agosto 1998, n. 269, esclude che essa possa avere applicazione, per analogia, al di fuori dei casi espressamente previsti. Debbono,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3817 del 31 gennaio 2001
«È legittimo il provvedimento con il quale il tribunale del riesame integra la motivazione del decreto di sequestro probatorio del P.M. (nella specie di apparecchiature per giochi elettronici), impropriamente definito come preventivo, indicandone...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4394 del 8 novembre 2000
«In sede di riesame del provvedimento di sequestro probatorio di videogiochi quale corpo del reato di esercizio di giuochi d'azzardo (art. 718 c.p.), è sufficiente verificare l'astratta configurabilità del reato ipotizzato sulla base delle...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 2671 del 5 febbraio 2013
«L'istanza di sospensione dell'efficacia esecutiva o dell'esecuzione della sentenza impugnata, formulata ai sensi dell'art. 283 c.p.c., mette capo ad un subprocedimento incidentale, privo di autonomia rispetto al giudizio di merito, sicché la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4060 del 25 febbraio 2005
«La sospensione della provvisoria esecuzione della sentenza di primo grado che il giudice d'appello, ai sensi dell'art. 283 c.p.c., nel testo novellato dalla legge n. 353 del 1990 può disporre in presenza di «gravi motivi» è rimessa ad una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13617 del 22 luglio 2004
«Nel processo del lavoro, cui è improntato anche il rito locatizio, l'appello è proponibile prima del deposito della sentenza soltanto nell'ipotesi eccezionale di esecuzione iniziata in base al dispositivo, al solo scopo di investire il giudice del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11143 del 26 ottobre 1995
«Le somme pagate in esecuzione della sentenza di primo grado provvisoriamente esecutiva, ai sensi del previgente art. 282 c.p.c., che, in conseguenza della riforma di detta sentenza da parte del giudice d'appello, debbono essere restituite...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26715 del 1 luglio 2009
«Il dolo nel delitto di omicidio deve essere desunto dalla concreta circostanza dell'azione e dalla oggettiva idoneità della stessa a cagionare la morte, e ciò in riguardo ai mezzi adoperati e alla modalità dell'aggressione, a nulla rilevando la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8480 del 1 agosto 1991
«Nel delitto di omicidio volontario, per accertare se il colpevole abbia agito con dolo è necessario fare riferimento ai dati esterni, aventi valore significante e oggettivamente valutabili, quali le concrete modalità della condotta prima e dopo il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7906 del 6 luglio 1988
«Per la individuazione dell'animus sorreggente un comportamento umano alla apparenza indifferentemente volto alla lesione di più beni giuridici, ove non soccorra la confessione del reo, è necessario far ricorso alla valutazione degli elementi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5966 del 18 maggio 1988
«La valutazione delle prove della volontà omicida costituisce un giudizio di fatto che non può essere sindacato dalla Corte di cassazione quando sia sorretto da logica e adeguata motivazione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 761 del 20 gennaio 1988
«La volontà omicida deve essere ricercata principalmente negli aspetti obiettivi del fatto di sicuro valore sintomatico, quali i mezzi usati, la direzione e la reiterazione dei colpi e simili, anche con riferimento al dolo eventuale. Invero, devesi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8173 del 28 luglio 1999
«Quando la procura ad litem e un'elezione di domicilio riferita alla parte ed al difensore sono contestuali ed il complessivo tenore dell'atto è tale da svincolare il conferimento della procura dall'elezione di domicilio della parte, si è in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4951 del 21 maggio 1999
«La disposizione dell'art. 286 c.p.c., nel consentire la notificazione agli eredi impersonalmente e collettivamente, in caso di interruzione del processo, ha carattere eccezionale e non è consentita al di fuori dai casi espressamente previsti. Ne...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3759 del 20 aprile 1996
«Nel caso in cui si verifichi la morte (o la perdita della capacità di una parte) dopo la chiusura della discussione, ma prima della notificazione della sentenza, l'altra parte può provvedere alla notificazione, alternativamente, al procuratore...»